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La peste in Europa - Capitolo II - Breve analisi introduttiva

La peste si é presentata più volte, ad intervalli di tempo regolari tanto da aver un ondata per generazione.
Dall’antichità fino ai giorni nostri si é trasformata, o forse ancora più semplicemente una serie di pestilenze e epidemie, anche relativamente diverse tra loro, sono state messe in tutta fretta sotto il grande cappello "peste"

Questa malattia portava con se caratteristiche nuove e sconcertanti:

Colpiva tutti indistintamente

Prima di tutto toccava tutti indistintamente. dai più piccoli ai più vecchi passando per le generazioni adulte, quelle più forti che solitamente erano risparmiate dalle epidemie.
Altro elemento non fa nemmeno distinzione tra ricchi e poveri
Queste elementi lasciavano l'idea che il momento della resa dei conti finale fosse arrivata

Terrore e fede religiosa

Secondo punto é il terrore che questa malattia provocava, chi la giudicava una punizione divina si affrettava a riabbracciare la fede con più vigore che mai, sfociando fino in movimenti estremi come quello dei flagellanti.
In Europa la peste diede luogo a una profusione di sermoni e opuscoli religiosi il cui tema centrale era la teodicea, ossia la giustificazione della benevolenza di Dio onnipotente in rapporto al male e al dolore. Era relativamente facile accettare il fatto che Dio fosse in collera e volesse punire coloro che si allontanavano da Lui e disobbedivano ai suoi comandamenti. Ma com'era possibile spiegare la terribile sofferenza e la morte di tanti innocenti, soprattutto bambini? E vero che la peste provocava un'impennata di religiosità, ma è vero anche che dava adito a tendenze opposte.

La sua esperienza spingeva alcuni alla spaventosa conclusione che forse non esisteva alcun Dio. Un essere amorevole e onnipotente non avrebbe preso le vite di metà della popolazione di una grande città, uccidendo in maniera indiscriminata uomini, donne e bambini. La conseguenza era non tanto l'ateismo, quanto una muta disperazione per lo più inespressa, uno shock psicologico che in retrospettiva e anacronisticamente potremmo chiamare stress post-traumatico. La reazione era isterica,  si cercava anche un colpevole, un peccatore, un capro espiatorio. Si trovarono nelle streghe, ebrei e untori innocenti da accusare, torturare e giustiziare.


Ebrei condannati al rogo, accusati di aver diffuso la peste tramite l’avvelenamento dei pozzi. 
Stampa del XV secolo.

Sviluppo sanitario

Un altro punto riguardante la peste fu lo sviluppo della medicina; il pensiero ancora in auge della medicina umorale (ereditate da Ippocrate e Galeno) , in cui tutto dipendente da equilibri sensoriali di ognuno fu messa in discussione, com'era possibile che tutte quelle persone presentassero squilibri umorali tutti contemporaneamente? 

Teoria dei miasmi

Secondo la spiegazione ortodossa, l'atmosfera in una data località era stata "corrotta", creando una "costituzione epi-demica". La causa era una fermentazione letale derivante da materia organica in putrefazione nel terreno o in paludi e acquitrini nelle vicinanze. L'effusione tossica contaminava l'aria e faceva ammalare un gran numero di persone sensibili quando inalavano il veleno o lo assorbivano attraverso i pori.
Una variante medievale di questa visione venne proposta dagli astrologi, secondo cui la causa scatenante della peste e di altre malattie epidemiche era un pericoloso allineamento di stelle e pianeti. Il disordine nel cosmo si rifletteva allora in un disordine nel microcosmo del corpo umano. Perfino quelli che non vedevano l'apparizione di una cometa o una congiunzione planetaria come la causa diretta di un'epidemia, spesso ritenevano che simili circostanze celesti fossero segni premonitori

 L'aurora boreale osservata su Ausburg il 6 marzo 1582, interpretata come un cattivo presagio . L'apparizione di comete veniva interpretato come premonizioni a catastrofi (Wickiania)

Teoria del contagio velenoso

Esisteva un altra teoria che parlava di una sostanza chimica velenosa trasmessa, non si sa come, da una persona all'altra. I primcipali fautori di queste teorie furono due uomini di chiesa; Fracastoro e Kircher.
Non si scoprirono mai le cause e l'origine della malattia se non molti secoli dopo, solo alla fine del XIX secolo la microbiologia convalidò l'eretica eziologia di Fracastoro e Kircher grazie all'opera di Louis Pasteur (1822-1895) e Robert Koch (1843-1910).

Si inizò però ad adottare i primi metodi per prevenire e contenere il morbo. Isolamenti e quarantena, cordoni sanitari, il tutto con contingenti di militari schierati sul campo per far rispettare le leggi sanitarie. In alcuni luoghi si ricorreva a montare ceppi e forche per dar monito alla popolazione sulle conseguenza per chi non si attenesse agli emendamenti sanitari

Crescita demografica

Rallentò ed impedi la crescita demografica per molti secoli e creò nuovi ricchi che ereditavano da persone improvvisamente morte. 
Il dibattito storiografico sulla crisi del Trecento è stato particolarmente acceso fra gli storici dell’Ottocento. Si discuteva in particolare se i fattori demografici fossero o no determinanti nello sviluppo storico. Alcuni storici neomalthusiani sostenevano che il crollo demografico seguito alle carestie e alle epidemia di peste avesse permesso il successivo riequilibrio fra capacità produttiva e richiesta di beni.

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