C'ero già passato ma l'avevo trovato chiuso, sapevo che non mi sarei dato pace finché non l'avrei visitato, e così fu.
In gioventù ero solito recarmi in un piccolo raggruppamento di cascine sopra il paese. Il padre del mio amico poi si dilettava nell'arte casarea. Mangiare "la bisa" o bere "la sarüda" per me erano operazioni divenuta abbastanza normali. Si, anche per questo mi ritengo fortunato.
Non sapevo che cosa di nuovo avrei potuto imparare nel museo contadino, ma come mi aspettavo un paio di chicche sono riuscito a intercettarle.
Divertente e originale esposizione di quadri presenti nel museo nella parte esposizione temporanea
In particolare due di una serie di oggetti che attirano la mia attenzione mi rimangono saldamente ancorati alla mente dopo aver scoperto della curatrice la loro funzione
Oggetto nro1
Se solo le vacche potessero urlare come certi altri esseri umani lo farebbero sicuramente quando compare l'oggetto in questione. Esso serviva (e forse serve ancora ?!) per aiutare la mucca a partorire il vitello. Le zampe posteriori del vitello venivano "strozzate nella catena" grazie all'ausilio dei due anelli, una volta eseguita l'operazione ci si limitava a tirare aggrappandosi alle due "maniglie metalliche".
Non voglio rinascere mucca.
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