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La cattedrale di Losanna

Difficile rinunci ad entrare in un edificio storico pubblico, tra questi annovero tutti gli edifici religiosi, in primis chiese e affini. Si sa mai che scopra qualcosa di particolare. Mi trovo a Losanna con altri obiettivi ma dato che la cattedrale é a due passi decido di farci una capatina, si sa mai che vi trovi qualcosa di particolare...

Entrata della cattedrale di Losanna

Tra la fine del VI secolo e l'inizio dell'XI secolo, la diocesi di Losanna si estendeva su un quarto del territorio dell'attuale Svizzera. La crescita della città fu stimolata dalla sua posizione nel mondo cristiano. In particolare, era un luogo di pellegrinaggio dedicato alla Vergine Maria, oltre che una tappa fondamentale sulla rotta tra Italia e Francia. Al suo apice, alla fine del XIII secolo, Losanna era la città più popolosa della Svizzera occidentale.

Il vescovo amministrava i suoi territori con l'aiuto - a volte contrastante - dei monaci della cattedrale, del Capitolo e dei funzionari episcopali. Risiedeva nel Palais des Évêques, oggi Musée Historique, e poi, dall'inizio del XV secolo, nel Castello Saint-Maire, l'attuale sede del governo valdese.

Circa cinquanta vescovi, la maggior parte dei quali membri della nobiltà, hanno ricoperto questa carica.

La missione del Capitolo è quella di assicurare la messa nella cattedrale e di dirigere il clero. È inoltre responsabile della costruzione e della manutenzione dell'edificio, dei suoi arredi e della sua tesoreria, oltre che dell'ospedale di Notre-Dame. I suoi membri condividono locali comuni a nord della cattedrale - un chiostro e una sala capitolare - e occupano case private nei dintorni. La maggior parte di loro apparteneva alle grandi famiglie borghesi di Losanna o alla Casa Savoia.

Piano del territorio della signoria di Losanna, disegnato a doppia pagina tra il 1665 e il 1680 dall'agrimensore Pierre Rebeur (Archives cantonales vaudoises, Chavannes-près-Renens, GB 132a, fol. 44-45; fotografia Rémy Gindroz).

La pianta offre un quadro preciso delle proprietà della "bandiera" della Cité, centro del potere ecclesiastico fino alla Riforma. Vi sono raffigurati, in alto, il castello di Saint-Maire, palazzo vescovile del XV secolo divenuto residenza del balivo dopo la conquista bernese, al centro gli edifici dell'Accademia protestante inaugurata nel 1537 e in basso la cattedrale gotica del XII-XIII secolo. Il piano catastale, rilevato a vista, indica i nomi di tutti i proprietari. L'agrimensore ha annotato su ogni parcella i tributi dovuti alle autorità bernesi, alla città o ad altri signori.

La disputa del 1536

La prima immagine che mi torna alla mente é la disputa religiosa del 1536 tenutasi al suo interno

Prima parte della Savoia e sotto il vescovo di Losanna, il Paese di Vaud viene annesso a Berna all'inizio del 1536. In ottobre, il sovrano, che voleva che i suoi nuovi sudditi si unissero alla Riforma, convocò nella cattedrale di Losanna i rappresentanti della Chiesa cattolica e i sostenitori del protestantesimo per una “disputa”, un dibattito pubblico che durò otto giorni e finì con la vittoria dei riformatori guidati dai teologi Guillaume Farel, Pierre Viret e Jean Calvin. Subito dopo, i bernesi vietarono la celebrazione della messa e fecero togliere i crocifissi, le statue e gli altari. Prima della fine dell'anno, l'abolizione del cattolicesimo fu sancita dall'editto di Riforma.

Questo dipinto è il risultato di una commissione del gennaio 1853 dello Stato di Vaud per incoraggiare un giovane artista vodese. il grande quadro colpisce per la sua attenzione descrittiva e per la sua composizione accademica che distribuisce a sinistra i riformati in nero, a destra i cattolici, tra cui numerosi domenicani, e intorno la folla degli spettatori. Oltre agli anacronismi (il pulpito che risale al XVII secolo)

La disputa religiosa di Losanna. François Bocion – 1857 – Olio su tela. 
Museo cantonale delle Belle Arti di Losanna 
 
Interno della cattedrale 2024

si percepisce qui la difficoltà del pittore nell'inserire nell'altezza e nella profondità della navata la disposizione a semicerchio dei personaggi, schema tradizionale per le controversie religiose fin dai tempi di Raffaello (La Disputa del Sant'Eucaristia, 1509-1510, Vaticano, Camera della Segnatura).

L'impasse in cui era giunto contribuì sicuramente a convincere Bocion a dedicarsi d'ora in poi al paesaggio, genere in cui avrebbe eccelso.

Un altra immagine potrebbe essere quella della maquette

Maquette della città presente al museo storico della città, proprio di fronte alla cattedrale

Il rosone

Con un diametro di 8,05 m, il rosone è l'elemento principale dell'elevazione meridionale del transetto sud. I 105 medaglioni che lo compongono sono incastonati in un traforo decorativo sporgente, circondato da una doppia corona, realizzato intorno al 1205. Quasi tutti i blocchi in molassa sono stati sostituiti con arenaria di Obernkirchen (Germania) nel 1908.

Questo scrigno di pietre è stato progettato secondo uno schema geometrico rigoroso e raro, tanto da figurare in un taccuino di disegni del 1220-1230.

Progettata, disegnata e costruita nella prima metà del XIII secolo dal maestro vetraio Pierre d'Arras, la Rosa della Cattedrale di Losanna ha una composizione originale e bellissima. Con 108 vetrate, di cui 77 originali, la Rosa parla al cuore dei pellegrini, offrendo loro una visione di Dio e del mondo.

Trasfigurate dalla luce - immagine dell'unica luce divina, il Cristo - le vetrate prendono vita attraverso lo sguardo e grazie all'intelligenza di chi le contempla.

Fatta a partire dal cerchio, che è il simbolo della perfezione e della creazione divina, e dal quadrato che rappresenta il mondo terreno, la Rosa vuole essere prima di tutto una riflessione sulla creazione di Dio e sul dono che ha fatto agli uomini per capirla, viverci e lavorarci.

Lo stato attuale del rosone è però segnato dal restauro di Edouard Hosch (1894-1899), fatto sulla base degli studi del professore di storia dell'arte Johann Rudolf Rahn.

Il pittore vetraio ha riempito le lacune, ridistribuito i medaglioni e creato un nuovo soggetto centrale.

IL QUADRATO CENTRALE

Il quadrato centrale riunisce le fasi della creazione che si trovano nella Bibbia, nel libro della Genesi: Dio Padre (medaglione centrale, poi partendo dal medaglione in alto a sinistra in senso orario) crea la luce, poi la terra, gli animali e infine l'uomo.

Andata persa nel corso dei secoli, questa parte è opera di Hosch. Al centro c'è Dio Padre, seduto su un trono con una scritta: «1897-1899. RESTAUR[…] EHOSCH LAUSANNE». È circondato da scene tratte dalla Genesi: la separazione della luce dalle tenebre, la creazione della terra e delle acque, la creazione del sole, della luna e dei pesci, infine la creazione degli animali, dell'uomo e della donna. La ricostruzione dell'iconografia originale di questo gruppo è stata oggetto di diverse ipotesi; sulla base di confronti con miniature, si tende a collocare ANNUS (l'Anno) al centro, SOL (il Sole), LUNA (la Luna), DIES (il Giorno) e NOX (la Notte) alla periferia. Sono rimasti solo SOL (un tizio su un quadriga, preso dall'immagine antica del dio Apollo), LUNA (una donna su un carro trainato da due cavalli, anche questo di ispirazione antica) e NOX (una donna in piedi circondata da piante). Questo medaglione porta oggi la scritta TERRA, ma si tratta di un'interpretazione errata di Hosch, dovuta all'assenza di TERRA, probabilmente scomparsa da tempo. Queste vetrate sono state distribuite all'interno dello zodiaco, evidentemente per colmare delle lacune.

Dio Padre

L'ANNO TERRESTRE: LE STAGIONI E I MESI

I quattro semicerchi che circondano il quadrato centrale rappresentano le quattro stagioni con i dodici mesi dell'anno.

La creazione di Dio si manifesta quindi nel tempo in cui l'uomo vive. Lavorare (da luglio a novembre) fa parte della condizione umana: potare la vite (marzo), sistemare il giardino (aprile), mietere (luglio e agosto), vendemmiare (settembre), tappare le bottiglie (novembre). La morte (dicembre) non manca in questa riflessione, né il passaggio al nuovo anno (gennaio), né tantomeno il tempo libero (maggio).

OCTOBER

Intorno al quadrato centrale, dei semicerchi ospitano le personificazioni delle stagioni e dei mesi, illustrate dai lavori a loro associati. Secondo il calendario mariano in uso a Losanna, l'anno iniziava a marzo

Sono rappresentati anche: – a destra, al centro VER (la primavera: personaggio maschile su sfondo di rosoni), circondato da MARCIUS (marzo: personaggio intento a potare la vite), APRILIS (aprile: giovane che apre la porta su un campo fiorito) e MAIUS (maggio: cavaliere a cavallo con un falco); – in alto, al centro ESTA[S] (l'estate: giovane uomo circondato da un'aureola radiosa), IULIUS (ovvero IUNIUS, iscrizione errata; giugno: mietitore), IULIUS (luglio: mietitore) e AUG[U]ST[US] (agosto: personaggio a torso nudo che batte il grano con un flagello); – a sinistra, al centro AUTU[M] PN[US] (autunno: giovane con un grappolo d'uva e un frutto), SEPTE[MBER] (vendemmiatore), OCTOBER (porcaro che porta i maiali alla quercia per la ghianda) e NOVEMBER (moderno; scena di macelleria); – in basso, al centro HYEMS (inverno: personaggio vestito pesantemente che colpisce le nuvole per far cadere la neve), DECEMBER (moderno; uomo che brinda con la morte), JANUARIUS (gennaio: figura dell'antico dio Giano con due facce, una che guarda l'anno passato, l'altra quello futuro) e FEBRUAR[IU]S (moderno; febbraio: uomo che si riscalda davanti alla stufa).

DECEMBER

LO ZODIACO E LE SCIENZE DIVINATORIE

Fuori dal grande quadrato, le vetrate mostrano i 12 segni dello zodiaco con i quattro elementi (fuoco-aria-acqua-terra).

Le parti esterne dei cerchi, che rappresentano sepali disposti a croce verticale, sono composte ciascuna da cinque medaglioni. In origine rappresentavano i dodici segni dello zodiaco, i quattro elementi (aria, fuoco, acqua, terra) e le quattro scienze divinatorie derivanti da tali elementi (geomanzia, idromanzia, aeromanzia, piromanzia). Solo le ultime due sono rimaste. 

Si legge come per l'anno terrestre, cioè: - a destra, al centro DRAGON AER (l'Aria, figura femminile che allatta un drago) circondato da ARIES (Ariete), TAURUS (Toro), PIROMA[N]CI[A] (profezia attraverso il fuoco, figura femminile circondata da due fuochi) e GEMINI (Gemelli); – in alto, al centro IGNIS SALAMANDRA (il Fuoco, figura femminile che allatta una salamandra), CANCER, LEO (Leone), SOL (sole; vedi Quadrato centrale) e VIRGO (Vergine); – a sinistra, al centro TERRA (la Terra; vedi Quadrato centrale), LIBRA (Bilancia), SCORPIO, AERIMANCIA (profezia dell'Aria, donna circondata da uccelli), e ARCITENENS (moderno; Sagittario); – in basso, al centro PISCIS AQUA (l'Acqua, figura femminile che allatta un pesce), CAPER (moderno; Capricorno), PISCES (pesci), LUNA (vedi Quadrato centrale) e AQUARIUS (moderno; Acquario)

PISCIS AQUA

FIUMI DEL PARADISO, MOSTRO E VENTI

Completano la composizione le scienze divinatorie, i fiumi del paradiso, i mostri, i venti 


Al confine tra la Terra e l'Universo, segnando i punti cardinali, ci sono i quattro fiumi del Paradiso descritti nella Genesi, le cui immagini sono ispirate alle antiche divinità fluviali e marine. Sono circondati dagli abitanti di queste terre lontane. Sono raffigurati: - in basso a destra, al centro, PHISON (moderno), circondato da SATIRI (moderno; satiro) e PINGMEI (pigmeo, nano che brandisce la spada contro una gru); – in alto a destra, al centro (TIGRIS (Tigre), CINOMOLOGI (uomo con testa di cane) e OCULOS IN HUME[RIS] (mostro senza testa, con gli occhi nel petto) – in alto a sinistra, al centro GEON (Ghéon), TET[RA]COLI (arciere con quattro occhi) e GANGRIDA (uomo che si nutre di mele); – in basso a sinistra, al centro EUPHRAT (moderno; Eufrate), CEFFI (uomo che bruca l'erba) e SCIAPODE (moderno; creatura con un solo piede). 

Oltre, compaiono le personificazioni degli otto dei dodici venti che circondano il cerchio dell'Universo. Queste teste che soffiano sono prese dall'immaginario antico. Il bianco del loro respiro indica i venti del nord. 


Da destra a sinistra troviamo SEPTENTRIO (moderno, vento del N), VULTURN[US] (vento del N-E), SUBSOLAN[US] (vento dell'est), EUROAUST[ER] (vento del sud, sud-est), AUST[ER]O ZEFIR[US] (vento del sud-ovest), AUSTER (vento del sud), ZEFIR (moderno; vento dell'ovest), CORUS (moderno; vento del nord-ovest

DECORAZIONI VEGETALI 

I pannelli decorativi sono inseriti in vari tipi di trafori: gigli o grandi palmette nel quadrato centrale, palmette a forma di goccia e pennacchi nei semicerchi e nei sepali, medaglioni sul bordo della corona.
Ce ne sono 44, di cui 11 realizzati da Hosch. Questi pannelli hanno motivi vegetali stilizzati su sfondo blu circondato da due strisce, una rossa e una bianca.

Probabilmente c'era l'intenzione di creare una gerarchia tra il centro e la zona vicina al grande cerchio esterno. Inoltre, queste foglie potrebbero avere un significato diverso da quello puramente ornamentale e partecipare alla rappresentazione del tempo e dell'immagine del mondo. Fin dall'epoca paleocristiana, le piante associate ai fiumi del paradiso alludevano al Paradiso terrestre perduto.

La Rosa della Cattedrale diventa così una meditazione sul tempo. Il tempo degli uomini, e di ogni uomo, è inscritto nel piano di Dio. Un progetto di vita che non risparmia né il lavoro, né i piaceri, né le angosce, ma che offre un senso a chi lo coglie e lo abita. In questo senso, il pellegrinaggio non va inteso come una fuga o un passatempo fisico, ma come un viaggio verso Dio e, quindi, verso se stessi.

Il pellegrino, fermandosi a Notre-Dame di Losanna, si interrogava sicuramente su cosa costituisse e segnasse la sua vita. Ancora oggi, il credente, l'esteta o l'appassionato di arte e storia si trova di fronte alle stesse domande. 

Meraviglie e mostri

Qui arriva la vera sorpresa, quella che non ti aspetti: un blemma! In una cattedrale svizzera! Me lo sarei aspettato sulla mappa di Ebstorf sul mappamondo di San Gallo, ma non qui, in una cattedrale

Blemma nel rosone della cattedrale di Losanna

Ma non solo i blemmi sono presenti, ben 8 sono le figure merstruose (meravigliosamente mostruose), 

  1. Blemmi (o uomini tronchi)
  2. Cinocefali (o uomini con la testa di cane)
  3. Pigmei 
  4. Satiri
  5. Sciapodi (con un solo piede, ma molto grandepiede);
  6. Cephi (uomini erbivori);
  7. Tetracoli (arcieri etiopi con quattro occhi);
  8. Gangridae (vivono alla sorgente del Gange)

I tipi di gente che immaginiamo oltre i confini del mondo conosciuto fanno parte del fantastico medievale (in rosso sotto), che prende ispirazione dalle descrizioni del naturalista Plinio il Vecchio (23-79 d.C.). Sono raffigurati a coppie, accanto alle immagini dei fiumi. Sono molto simili a quelli scolpiti sul timpano dell'abbazia di Vézelay.

Cosa significano?
Sant'Agostino se lo era già chiesto. Secondo lui, i mostri fanno parte di questo mondo creato. «Dio stesso, sapendo con quale somiglianza o varietà di parti avrebbe costruito la bellezza del tutto, volle anche produrre nel mondo degli uomini mostruosi». L'opinione di Agostino in materia non è parola di Vangelo!

Una cosa è certa nella mentalità medievale: l'uomo reale è quello che ci è vicino; più ci si allontana, più gli esseri umani sono segnati dalla deformità, dalla stranezza, dalla barbarie.


Facciamo un esempio. L'«immagine del mondo» di Gautier de Metz (XIII secolo) ci porta in India, questo paese enorme che fa sognare tutti a quel tempo. Ci sono tesori fantastici, ma purtroppo è pieno di «gripons e draghi». E Gautier descrive tipi strani di esseri umani, tra cui gli etiopi:

«Si chiamano Etiopi,
corrono più veloci del vento
e hanno un solo piede, 
la cui pianta è così lunga e larga 
che se ne coprono come con uno scudo 
e si riparano dal caldo».

E così via.

Ma dopo l'altro, questa fantasia è poi così diversa da quella degli autori di fumetti o di film che immaginano gli extraterrestri?

Il rosone visto dall'esterno



Il sarcofago di Catharina Orlov


Il sarcofago di Catharina Orlov (1758-1781), scolpito in marmo bianco di Carrara e pietra nera di Saint-Triphon, si trova nella Cattedrale Notre-Dame di Losanna. 

Moglie del principe Orlov, famoso amante della grande zarina Caterina II, Catharina Orlov, nata Zinoviev, morì a Losanna all'età di 23 anni di tubercolosi. Era una paziente del famoso dottor Tissot. Questo sontuoso mausoleo è opera del marmista di Vevey Jean-François Doret per la conchiglia, dello scultore Jean-Baptiste Troy, detto il Lorrain, di Lunéville, e dell'artista di Vevey Michel-Vincent Brandouin, detto l'Inglese.

Ritratto dipinto da Feodor Stepanovich Rokotov nel 1779.


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