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Diventare stoici - Lucidità mentale

Di tutte le cose lette una delle frasi, o meglio, constatazioni più ad avermi colpito sta in un libro da cui non ci si aspetterebbe nulla più che sollazzo e leggerezza, tanto é che il suddetto volume, WCpedia, ubica esattamente dove il titolo suggerisce debba essere deposto.

La frase in questione é una curiosità nel capitolo corpo umano, essa esplica che a fine giornata l’80% delle cognizioni apprese durante il giorno sono andate dimenticate. La citazione si ferma lì e non precisa che probabilmente alla fine del secondo giorno ulteriori 10% é andato perso e a fine settimana un altro 5%.

Insomma a fine settimana solo il 5% é rimasto ancorato alla nostra memoria, se poi andiamo avanti nel tempo il destino é quello che vada a diminuire ulteriormente. Non restano altro che quelle frasi, citazioni e principi che abbiamo scelto di tenere saldamente ancorate alla memoria e fanno parte dei nostri principi come persona. Sono quelle frasi che snoccioliamo o citiamo all’occorrenza.

Ma tutto il resto? Non é forse un peccato che tutto il resto appreso e letto vada a finire nel dimenticatoio? Che rimanga unicamente scritto tra le pagine del libro riposto nel suo posticino nella libreria?

Per non gettare al vento tutto questo tempo ho deciso da tempo di fare dei piccoli riassunti delle mie letture, in modo di avere accesso ad esse in ogni momento. Le più preziose sono indubbiamente quelle legate alla filosofia, proprio come affermato da Seneca.

Di tutte le persone, solo quelle che hanno tempo per la filosofia dispongono della loro esistenza, soltanto loro vivono davvero. 
Non si accontentano di vegliare sui propri giorni, ma aggiungono ogni epoca alla propria. Tutto il raccolto del passato arricchisce le loro riserve. Bisognerebbe essere degli ingrati per non vedere che i grandi architetti del pensiero filosofico sono nati per noi e hanno preparato per noi un certo modo di vivere.

SENECA, La brevità della vita, 14, 1

Ecco dunque riportate le pillole di vita, la farmacia della mente, in questo caso da una raccolta piuttosto voluminosa e variegata dei pensieri stoici. 

Data l’enorme mole decido di dividere il testo in 12 capitoli corrispondenti ai 12 mesi dell’anno. Faccio fatica a scartare cognizioni e insegnamenti, é come quando a scuola evidenziavamo buona parte del testo perché reputato importante e rinunciando a dare in pasto all’oblio buona parte di esso.

Gennaio - Lucidità mentale


Statua di Marco Aurelio ai musei capitolini di Roma

Controllo e scelta

Nella vita il compito principale si limita a questo: identificare e distinguere le questioni in modo da poter dire chiaramente a me stesso quali sono gli eventi esterni che non ricadono sotto il mio controllo e quali invece posso effettivamente controllare. Dove devo quindi cercare il bene e il male? Non nelle cose esterne incontrollabili, ma dentro di me, nelle scelte che posso compiere.

EPITTETO, Diatribe, II, 5, 4-5


Siate spietati con le cose che non contano

Quanti hanno fatto scempio della tua vita quando non eri consapevole di ciò che stavi perdendo, quante cose sono andate sprecate nel dolore inutile, nella gioia sciocca, nel desiderio avido e negli svaghi mondani: quanto poco ti è rimasto di autenticamente tuo. Ti renderai conto di morire prima del tempo!

SENECA, La brevità della vita, 3, 3

Chiarire le intenzioni

Che tutti gli sforzi siano diretti a qualcosa, che sia ben chiaro quel fine. Non è l'attività a turbare le persone: sono le opinioni falsate delle cose a farle impazzire.

SENECA, La tranquillità dell'animo, 12, 5

La legge 29 del volume Le 48 leggi del potere dice: "Pianificate tutto dall'inizio alla fine". L'autore, Robert Greene, scrive: "Se pianificate tutto, dall'inizio alla fine, non sarete travolti dalle circostanze e saprete quando è il momento di fermarvi. Guidate abilmente la fortuna e contribuite a determinare il futuro pensando a tutto in anticipo".

La seconda abitudine tratta da Le 7 regole per avere successo è: iniziare avendo in mente uno scopo.

Avere in mente uno scopo non ci garantisce che lo raggiungeremo (nessuno stoico accetterebbe un'idea del genere), ma non avere uno scopo è la garanzia che non lo raggiungeremo mai.

Riconoscere le nostre dipendenze 

Dobbiamo rinunciare a molte cose cui ci siamo assuefatti ritenendole buone. Altrimenti ci verrà meno il coraggio, che dovrebbe mettersi continuamente alla prova. Perderemo la magnanimità, che non può emergere se non considera di poco conto ciò che la folla ritiene più desiderabile.

SENECA, Lettere a Lucilio, 74, 12-13

Quelle che consideriamo debolezze innocue possono facilmente trasformarsi in vere e proprie dipendenze. Cominciamo a bere il caffè al mattino e in men che non si dica non riusciamo più a iniziare la giornata senza berne uno. Controlliamo la posta elettronica perché fa parte del nostro lavoro e presto sentiamo il fantomatico ronzio del cellulare in tasca ogni pochi secondi. In breve tempo queste abitudini innocue dominano la nostra vita.

Le ossessioni e gli stimoli di poco conto non solo intaccano la nostra libertà e indipendenza, ma offuscano la lucidità. Crediamo di avere il controllo, ma ce l'abbiamo davvero? Come ha affermato un tossicodipendente: la dipendenza si presenta quando "perdiamo la libertà di astenerci". Dobbiamo recuperare questa libertà.

Le dipendenze che vi possono colpire sono tante: le bibite gassate? Le droghe? Le lamentele? I pettegolezzi? Internet? Mangiarsi le unghie? In ogni caso dovete recuperare la capacità di astenervi, perché è lì che troverete chiarezza e autocontrollo.

Ciò che controlliamo e ciò che non controlliamo 

Certe cose sono sotto il nostro controllo, altre no. Controlliamo le nostre opinioni, le scelte, i desideri, le avversioni e, in una parola, tutto ciò che è opera nostra. Non controlliamo il nostro corpo, le nostre proprietà, la reputazione, la posizione e, in una parola, tutto ciò che non è opera nostra. Inoltre, le cose che possiamo controllare sono per natura libere, incoercibili e prive di impedimenti, mentre quelle che non sono sotto il nostro controllo sono deboli, schiave, passibili di impedimenti e non nostre.

EPITETO, Manuale, 1, 1-2

Oggi non potrete controllare gli eventi che accadranno. La cosa vi fa paura? Un po' sì, ma tutto torna in equilibrio quando ci rendiamo conto di poter controllare l'opinione che abbiamo su quegli eventi. Siete voi a decidere se sono positivi o negativi, se sono giusti o ingiusti. Non potete controllare la situazione, ma potete controllare ciò che ne pensate.

Avete capito come funziona il meccanismo? Ogni cosa che è al di fuori del vostro controllo - il mondo esterno, le altre persone, la fortuna, il karma e altro ancora - presenta comunque una parte che potete controllare. Già con questa abbiamo molto da gestire, abbiamo un sacco di potere.

E soprattutto, comprendere autenticamente ciò che possiamo controllare ci fornisce un quadro davvero chiaro del mondo: tutto ciò che abbiamo è la nostra mente. Oggi, quando cercherete di estendere il vostro raggio d'azione all'esterno, ricordate che è più consigliabile e appropriato dirigerlo verso l'interno.

Stabilità 

Gli stoici cercano fermezza, stabilità e tranquillità, caratteristiche a cui la maggior parte di noi aspira, ma che sperimenta solo fugacemente.
Si tratta invece di filtrare il mondo esterno grazie al nostro giudizio. Ecco cosa può fare la ragione: può prendere l'essenza deforme, disorientante e opprimente degli eventi esterni e renderla ordinata.
Se però i nostri giudizi sono distorti perché non usiamo la ragione, ciò che ne consegue sarà altrettanto distorto e perderemo la capacità di trovare stabilità in mezzo al caos e alla fretta della vita. Se volete stabilità, se desiderate chiarezza, il modo migliore è formulare giudizi corretti.

L'immagine tipica del filosofo zen è quella del monaco in mezzo a dolci colline verdi o in un bellissimo tempio su un promontorio roccioso. Gli stoici sono l'antitesi di tutto questo: sono il commerciante al mercato, il senatore nel Foro, la moglie coraggiosa che aspetta il ritorno del proprio soldato dalla battaglia, la scultrice impegnata nel suo studio. Eppure anche gli stoici sono sempre in pace.

Epiteto vi ricorda che serenità e stabilità sono il risultato delle vostre scelte e dei vostri giudizi, non dell'ambiente in cui vivete. Se cercate di evitare tutto ciò che può perturbare la vostra quiete - le altre persone, gli eventi esterni, lo stress - non sarete mai stabili. I vostri problemi vi seguiranno ovunque corriate a nascondervi. Se invece provate a evitare i giudizi dannosi e paralizzanti che causano quei problemi, sarete stabili e sereni ovunque vi troviate.

L’unica strada per la felicità 

C'è solo una strada che porta alla felicità, ed è quella di rinunciare a tutto ciò che è al di fuori delle nostre possibilità di scelta, considerare quest'ultima il nostro unico possedimento e lasciare il resto a Dio e alla Fortuna.

EPITETO, Diatribe, IV, 4, 39

L'unica cosa veramente vostra è la capacità di compiere delle scelte (e di usare la ragione e il giudizio ogni volta che lo fate). È l'unica cosa che non vi potrà mai essere completamente tolta.

Ricordate a voi stessi che, a parte le scelte che fate, il destino non dipende interamente da voi. Il mondo gira e noi giriamo con lui, in qualsiasi direzione vada, positiva o negativa.

La sera rammentate ancora una volta a voi stessi le tante cose che sono al di fuori del vostro controllo e dove iniziano e finiscono le vostre scelte. Quando andate a letto, ricordate che il sonno è una forma di resa e di fiducia che arriva senza sforzo. E preparatevi a ricominciare da capo l'intero ciclo domani.

Il cerchio del controllo

Una persona saggia sa cosa c'è all'interno del proprio "cerchio del controllo" e cosa si trova all'esterno.

La buona notizia è che è piuttosto facile ricordare ciò che ricade sotto il nostro controllo. Secondo gli stoici, il cerchio del controllo contiene un solo elemento: LA NOSTRA MENTE. Proprio così: nemmeno il corpo si trova per intero all'interno del cerchio. Dopotutto, potreste essere colpiti da una malattia o da una menomazione in ogni momento. Potreste andare in un Paese straniero e finire in prigione.
Ma questa è una buona notizia, perché riduce drasticamente la quantità di cose a cui dovete pensare. Nella semplicità c'è molta chiarezza. Mentre tutti gli altri hanno un elenco di responsabilità lungo un chilometro, comprendente cose di cui in realtà non sono affatto responsabili, voi avete una lista composta da una sola voce. Avete solo una cosa da gestire: le vostre scelte, la vostra volontà, la vostra mente.
Quindi, pensate a questo.

Vedere il mondo come un poeta è un artista

Attraversa questo breve lasso di tempo in armonia con la natura e giungi al luogo del riposo finale con grazia, proprio come cade un'oliva matura, lodando la terra che l'ha nutrita e ringraziando l'albero che l'ha fatta crescere.

MARCO AURELIO, Pensieri, 4, 48

In un punto l'imperatore elogia "il fascino e l'attrattiva" dei processi naturali, le "spighe che si incurvano fino a terra, lo sguardo torvo del leone, la bava che cola dalla bocca del cinghiale".

Più che semplici frasi carine, tali massime fornirono a lui - e adesso a noi - una prospettiva potente su eventi banali o apparentemente non belli. Ci vuole un occhio da artista per osservare che la fine di una vita non è diversa da un frutto maturo che cade dall'albero, così come serve un poeta per notare "le screpolature che si formano sul pane mentre cuoce, che, pur non essendo previste dall'arte della panificazione, catturano lo sguardo e servono a stimolare l'appetito" e scoprire che queste parole contengono una metafora.
C'è chiarezza (e gioia) nel vedere ciò che gli altri non vedono, nel trovare grazia e armonia in luoghi che gli altri trascurano.

Ricercare una comprensione profonda

Da Rustico [...] ho imparato a leggere con attenzione, a non accontentarmi di una comprensione approssimativa dell'insieme e a non dare subito ragione a chi ha molto da dire su qualcosa.

MARCO AURELIO, Pensieri, 1, 7

Leggiamo solo una pagina al giorno invece di un capitolo alla volta. In questo modo possiamo prenderci il tempo necessario per leggere a fondo e con attenzione.

L’unico premio

Cosa resta che abbia valore? Questo, penso: limitare la nostra azione o inazione solo a ciò che è in linea con le esigenze della nostra preparazione [...]

MARCO AURELIO, Pensieri, 6, 16

Warren Buffett, il cui patrimonio netto ammonta a circa 65 miliardi di dollari, vive nella stessa casa che ha comprato nel 1958 per 31.500 dollari. John Urschel, ex attaccante dei Baltimore Ravens, guadagnava milioni, ma riusciva a vivere con 25.000 dollari all'anno. Non sono tirchi, ma perché le cose che contano per loro sono a buon mercato. Il loro stile di vita è il risultato delle loro priorità. Coltivano interessi decisamente al di sotto delle loro possibilità finanziarie e, di conseguenza, per dedicarsi a ciò a cui tengono di più gli basterebbe un reddito qualsiasi.

Ma per l'appunto sono diventati ricchi al di là di ogni aspettativa. Una chiarezza del genere riguardo a ciò che amano di più al mondo significa che possono godersi la vita. Significa che sarebbero felici anche se i mercati andassero male o se la loro carriera venisse stroncata da un infortunio.

Più cose desideriamo, più dobbiamo darci da fare per guadagnarcele o raggiungerle, meno libertà abbiamo e minori sono le nostre possibilità di goderci davvero la vita.

Non dovete essere sempre al top

Se vuoi migliorare, accetta di apparire sprovveduto o stupido nelle questioni che non conosci: evita di voler sembrare competente. E se qualcuno ti considera importante, diffida di te stesso.

EPITETO, Manuale, 13

Una delle azioni più potenti che potete compiere in quanto esseri umani nel nostro mondo costantemente iperconnesso e mediatico è dire: "Non lo so". O, in modo più provocatorio: "Non m'interessa". La maggior parte delle persone sembra ritenere una sorta di comandamento conoscere ogni evento in corso, guardare tutti gli episodi di ogni serie televisiva acclamata dalla critica, seguire religiosamente le notizie e presentarsi agli altri come individui informati e navigati.
Ma dov'è la prova che tutto ciò sia veramente necessario?

Ce lo ha forse prescritto il medico? O abbiamo solo paura di passare per stupidi a una cena? È vero che abbiamo il dovere di essere informati su ciò che riguarda direttamente il nostro Paese e la nostra famiglia, ma questo è tutto.

Quanto tempo, quanta energia e capacità mentali in più avreste a disposizione se riduceste drasticamente il consumo mediatico? Quanto vi sentireste riposati e presenti se non vi agitaste e indignaste di fronte a ogni scandalo, notizia eclatante e crisi potenziale (molte delle quali, tra l'altro, non si verificheranno mai)?

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