Le cose che veramente mi ammaliano sono quelle inaspettate, che non conosco, quelle a cui non riesco a dare una spiegazione con la mia limitata mentalità del XXI secolo. Nel castello di Thun impossibile farsi sfuggire un bizzarro disegno araldico su una tappezzeria.
Difficile toglierselo dalla mente, così come difficile darsi pace finché il mistero non sarà risolto. Eseguo diverse ricerche fino poi alla svolta: l'uccello riportato contro ogni attesa si tratta di un pellicano.
Tale simbologia deriva dal fatto che la femmina nutre i piccoli stritolando i pesci che tiene a macerare nella sacca membranosa che pende dalla mandibola inferiore, quindi preme il becco contro il petto e ne fa uscire il cibo. L'impressione che se ne ricava è che si trafigga il petto per farne uscire il sangue con cui nutre i piccoli, e questa immagine divenne leggendaria fino a divenire “emblema di carità ”
In araldica il pellicano è simbolo di pietà , amore e carità per il prossimo e può rappresentare il buon padre di famiglia che alimenta i figli con la sua virtù o la carità di un buon governante verso i propri sudditi.
L'inquietante scena araldica nel castello di Thun
Dietro ad un gesto completamente naturale poi nasce la leggenda, il mito, che sfocia inevitabilmente in simbolo religioso
Tale simbologia deriva dal fatto che la femmina nutre i piccoli stritolando i pesci che tiene a macerare nella sacca membranosa che pende dalla mandibola inferiore, quindi preme il becco contro il petto e ne fa uscire il cibo. L'impressione che se ne ricava è che si trafigga il petto per farne uscire il sangue con cui nutre i piccoli, e questa immagine divenne leggendaria fino a divenire “emblema di carità ”
La dicitura a questa tavoletta recita: "...simbolo di morte sacrificale; le lacrime del pellicano gli aprono il petto per nutrire col sangue che ne sgorga i propri piccoli."
Museo di storia di Lucerna
In questo caso la parte delle lacrime é un elemento nuovo che va a caricare maggiormente di tragicità (come se ce ne fosse bisogno) l'intera operazione
La figura del pellicano é presente anche sul bancone di questa farmacia usata dalle monache nell'attuale museo di dio di Porrentruy
Nel bestiario redatto ad Alessandria d’Egitto da autore ignoto fra il II e il IV secolo, il Physiologus.In tale opera si legge: “Quando il pellicano ha generato i piccoli, questi, non appena sono un po’ cresciuti, colpiscono il volto dei genitori; i genitori allora li picchiano e li uccidono. In seguito però ne provano compassione, e per tre giorni piangono i figli che hanno ucciso. Il terzo giorno, la madre si percuote il fianco e il suo sangue effondendosi sui corpi morti dei piccoli li risuscita.”
Stemma del comune di Lavertezzo
Pellicano presente nel Santuario della Madonna del Sasso di Locarno
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