Passa ai contenuti principali

Antiche credenze & trionfi della morte

Serie di dipinti che ben raffigurano lo stato d'animo delle persone nel medioevo confrontate con la lunga falche delle pestilenze.

01. Trionfo della morte di Pieter Breguel il Vecchio

« Le campane non suonavano più e nessuno piangeva. L'unica cosa che si faceva era aspettare la morte, chi, ormai pazzo, guardando fisso nel vuoto, chi sgranando il rosario, altri abbandonandosi ai vizi peggiori. Molti dicevano: "È la fine del mondo!"

Anonimo cronista svedese

Trionfo della morte di Pieter Breguel il Vecchio 

I toni caldi del quadro evocano un'atmosfera infernale che ben rappresenta la drammaticità del momento: la Morte è giunta è sta uccidendo gli uomini, i quali reagiscono nei più svariati modi (sorpresa, sgomento, rassegnazione, inutile ribellione).


In particolare in basso a sinistra un nobile in procinto di morire con uno scheletro che gli mostra la clessidra. A suo fianco un altro scheletro che gli arraffa tutto il tesoro raccimolato durante tutta la vita e alla fine completamente inutile, a rammentare il vecchio adagio "per l'ultimo viaggio non abbiamo il portapacchi"

02. Danza della Morte di Vladimir Makuc

"Il contagio non risparmiava né per sesso, né per età, perivano di morte fulminea sia schiavi che popolani liberi, fra lamenti dei coniugi e dei figli che, mentre stanno loro vicino, mentre li piangono, spesso vengono cremati allo stesso rogo" 

Publio Cornelio Tacito, storico e console dell'Impero Romano

Veduta d'insieme dell'affresco

Un bambino, un mendicante, un cavaliere e un commerciante vengono accopagnati in una marcia verso la tomba


La morte é personificata dagli scheletri che accompagnano le persone verso la loro fine

03. Miasmi; vignetta del Magazine Punch del 10 luglio 1858

In passato si credeva che le malattie fossero causate dai miasmi: esalazioni malsane generate dai rifiuti e dalle sostanze in decomposizione. Per questo quando Londra venne invasa dal fetore dei rifiuti nel 1858, la popolazione temette di ammalarsi. In quest'occasione venne disegnata questa vignetta rappresentante la morte che naviga il Tamigi

Il braccio della morte sul Tamigi che reclama la vita delle vittime che non hanno pagato per la pulizia del fiume durante la "Grande Puzza"
Nel Fiume Tamigi galleggiano i cadaveri in putrefazione di alcuni animali che emanano esalazioni malsane

04. Comete di Diebold Schilling il Giovane

Il passaggio della cometa di Halley nel 1456 causa deformazioni e sofferenze mentre dal cielo piovono sangue e pezzi di carne. Il cielo stella to é da sempre fonte di sogni e credenze, ma é anche spesso stato visto come causa di eventi tragici

Il passaggio di comete erano spesso associati alla cattiva sorte. Si pensi alla parola "disastro" che letteralmente significa "cattiva stella"

05. Punizione divina di Micco Spadaro

Nella storia dell'umanità le epidemie hanno sempre suscitato domande e richieste alla religione. Perché tanto dolore e tanto male? Forse un castigo di Dio come punizione per i peccati del genere umano?

Largo Mercatello durante la peste a Napoli (1656)

Il dipinto di Spadaro raffigura uno dei tanti lazzaretti allestiti per accogliere e isolare i contagiati, quello di Largo del Mercatello
La scena descritta da Spadaro è complessa, drammatica e caotica, come caotica doveva essere la realtà di quelle tragiche giornate. Lo spazio del largo del Mercatello, così come avveniva in tante strade e piazze di Napoli, è letteralmente coperto dai cadaveri e dai tanti appestati in fin di vita. Si notano davanti Port’Alba numerosi cadaveri ammucchiati su di un carro e al centro in primo piano la dolorosa immagine di una donna morta con in grembo il figlioletto ancora vivo. Pur nell’apparente confusione l’artista riesce a descrivere bene, in diverse scene, i comportamenti e i sentimenti degli uomini: scene di pietà, di violenza, di dolore e i vani tentativi delle autorità civili e religiose di organizzare l’assistenza agli appestati.

Al di sopra di tutta questa sofferenza domina un Cristo che impugnando una spada infuocata punisce l'umanità peccatrice, mentre Maria lo implora di porre fine all'epidemia

06. Congiunzione di Albrecht Dürer

"Quella fatale congiunzione di Saturno con Giove"
Don Ferrante, riferendosi alla causa della peste del 1630, I promessi sposi, Alessandro Manzoni

La congiunzione é segnalata sotto lo scorpione poiché i due pianeti apparivano ravvicinati proprio in questa costellazione nel novembre 1484

La congiunzione tra Giove e Saturno del 1484 fu additata come la causa dell'arrivo della sifilide in Europa. Già nell'antichità l'umanità pensava che la vita sulla Terra potesse venire influenzata dall'allineamento di alcuni pianeti. Per questo motivo ad eventi rari come la "grande congiunzione" tra Giove e Saturno sono stati attribuiti avvenimenti eccezionale come la nascita di Gesù oppure grandi catastrofi come l'epidemia di peste del 1630 o la recente pandemia di COVID-19

7. Diavolo, affresco nella cappella di Saint Sébastien de Lanslevillard, in Savoia, 1446 circa

Un diavolo nero si prepara a colpire dei malati di peste. SI credeva allora che le malattie e la morte fossero volute dal diavolo e che l'unica cura possibile potesse arrivare da Dio.

L'angelo, messaggero di Dio, indica al diavolo chi colpire mentre col suo corpo protegge il bambino senza peccato

Commenti

Post popolari in questo blog

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 5 - Il vecchio editore

Giungo da Roveredo in perfetto anticipo, ho il tempo anche di gustarmi un Campari soda in piazza grande; la giornata volge al termine ma ho ancora una tappa finale in programma. Essa ha luogo nella ridente Locarno dove per l’occasione sono stati trasportati due vagoni in piazza Grande Vagoni della Pace in piazza grande L’occasione é la presentazione di un libro legato ai patti di Locarno del 1925, tema già accennato nelle settimane scorse. La vera première della serata é la possibilità di visitare il palazzo della Sopracenerina, vera e propria icona della nostra storia Cantonale Il palazzo della sopracenerina alle spalle dei due vagoni Storia del palazzo La realizzazione del Palazzo oggi comunemente definito «della Sopracenerina» – proprietaria dello stabile – data degli anni Trenta dell’Ottocento ed è frutto di una contingenza storica particolare, quella della capitale itinerante, quando Bellinzona, Lugano e Locarno ospitano a rotazione le istituzioni cantonali. La Costituzione cant...

Il monastero di Claro

“Posso farle una domanda?”- era da parecchio tempo che aspettavo questo momento, quello di porre una semplice domanda, molto probabilmente ingenua dal punto di vista della monaca di clausura che si appresta ad ascoltarla, ma così carica di significati per me. Sarei però un folle a riportare qui il punto apice della mia visita al monastero benedettino di Santa Maria assunta sopra Claro , questo il nome ufficiale che per motivi di scorribilità della lettura non ripeterò più in maniera completa  Il monastero da un depliant presente al monastero. La zona aperta al pubblico é assai limitata, consiste nella terrazza che da sulla valle (tutta a sinistra) con annessa chiesa e localino per gli acquisti (vedi sotto) L’itinerario odierno parte e finisce nell’abitato di Claro, ridente agglomerato ai piedi del monastero. Prima di salire al monastero faccio un giro alla ricerca dei luoghi di interesse in paese. Mentre cammino per i vicoli noto gente indaffarata: un'intera famiglia sta partecipan...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 1 - L’uomo col gozzo

Festeggiare il tempo che passa é deleterio, così come passare il giorno del proprio compleanno lavorando é umiliante. Lavoriamo una vita intera, evitiamo di farlo anche il giorno in cui tutti ci dicono "Auguri! E ora torna a lavorare!" Ma che senso ha festeggiare il proprio compleanno quindi? Spesso si dice che dagli anta in su andrebbe passato in sordina. Potrebbe però essere la possibilità di aggiungere un giorno di libero con la scusa di autocelebrarsi. Da qualche anno infatti (la prima volta fu a Vufflens le Château ) in corrispondenza di questa ricorrenza, ho preso l'abitudine di farmi un regalo, a dire il vero me ne faccio in continuazione, organizzare trasferte per alimentare le mie passioni sono gesti d'amore verso se stessi. Ogni anno cerco di organizzare una gita particolare, fuori dagli standard, magari approfittando che sia in un normalissimo giorno in cui tutti il resto del mondo (o quasi) sta lavorando. Tra gli obiettivi li nel cassetto una chiesa che h...

Il leventinese eroe a Lugano e martire a Novara

Giacomo Mottino, un nome che nei miei paraggi rievocherà il cognome Mottini, piuttosto presente sul territorio (ne abbiamo nel comune di Airolo e Quinto, in particolare nella frazione di Altanca). Come ho modo di leggere nelle pagine riportate dagli storici svizzeri il Mottino si rese protagonista in eventi nel momento caldissimo in cui gli svizzeri erano al centro del mondo, (da me nominato l’era delle picche ) giusto prima della epica battaglia di Marignano , alla quale però non prese parte perché morì nella battaglia di Novara due anni prima. Lasciamoci quindi cullare da queste epiche righe che danno modo a noi abitanti di una vallata di gonfiarci il petto e creare qualche canzone a mó di sfottò hockeystico Giacomo Mottino   Due mercenari alla battaglia di Novara del 1513. In questa battaglia ci furono svizzeri sui due fronti e Giacomo Mottino di Leventina fu un protagonista di primissimo piano  Dal Dizionario leventinese Personaggio storico illustre ma pressoché ignoto in ...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 4 - Le tre colonne

Ci vogliono pochi minuti dalla chiesa di San Giulio alle famigerate tre colonne nella campagna di Roveredo. La mia prossima tappa é semplice, spartana dal lato concreto ma carica di significati. Le tre colonne Ci sono tre colonne nella campagna di Roveredo, un collega originario di li mi ha riferito che quando hanno costruito l'autostrada hanno previsto una curva per preservare il sito. Tutto per tre piccole colonne, anzi, avanzi di colonne.... Le tre colonne di Roveredo Incrocio due signore a qualche centinaia di metri dal posto, scambio due parole, sono tentato di chier loro cosa sanno in proposito ma non lo faccio. Avrò modo di scoprire più tardi che le persone del luogo sono tutti a conoscenza della loro presenza e spannometricamente della loro funzione. Nessuno però sa indicare con precisione cosa si svolgeva. Sulla sinistra si intravedono i resti delle tre colonne Dopo pochi minuti giungo in vista del luogo. È a qualche metro dalla strada che costeggia il fiume e che una volt...

Glorenza

Approfitto della mia tre giorni in "estremo oriente" (con le dovute proporzioni), per penetrare in Italia, o meglio ancora nel ambiguo territorio della Val Venosta. Dopo aver visitato Curon mi sposto a sud per visitare Glorenza. Glorenza é affascinante per una sua caratteristica che difficilmente si riscontra nei villaggi nelle Alpi: le sue mura. Quando si entra da una delle sue tre porte si ha la voglia di scoprirne ogni angolo, di non lasciarsi sfuggire l’occasione di sentirsi catapultati in un altra epoca ad ogni passo che si fa. Per dare un’immagine dell’urbanistica della cittadina la miglio soluzione é dall’alto.  Foto scattata all’esterno del museo storico di Glorenza Ma non bisogna fantasticare troppo, avere la testa tra le nuvole potrebbe diventare estremamente pericoloso, meglio guardare chi arriva, soprattutto dai due assi principali che tagliano la cittadina; se una volta era cavalli oggi i tempi di reazione devono essere più scattanti, perché chi sopraggiunge po...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 2 - Il Dio di lamiera

Il tragitto in postale tra Mesocco e Roveredo dura pochi minuti, non c'é nemmeno il tempo di sentiere le emozioni della prima tappa scendere che già si giunge nella ridente capitale della Moesa.  Roveredo Roveredo ha preso il suo nome dai folti boschi di rovere che lo circondano. Negli antichi documenti troviamo spesso le impronte del sigillo di Roveredo. Il più antico porta la data del 1615 e non rappresenta altro che un rovere con sei rami, tre per lato, armonizzati in uno stemma. Attorno sta la dicitura “Sigilium Roveredi Comunitatis”. Roveredo (GR): casa Zuccalli con i suoi graffiti risalenti alla metà del sedicesimo secolo. Nella foto il graffito presente sulla facciata della casa risalente alla metà del sedicesimo secolo riscoperto e restaurato. Al primo piano, dopo un restauro parziale eseguito dal restauratore Marco Somaini nel 2004, possiamo ammirare  il dio greco Hermes dai piedi alati, messaggero degli dei e protettore dei mercanti (il dio Mercurio romano) e i...

Piccolo manuale museale e affini

 Intro Questa piccola guida ai musei e affini non era programmata e nemmeno un obiettivo dichiarato. È nata con le esperienze accumulate nel vario girovagare per musei, monumenti, vicoli più e meno grandi. Piccole accortezze, da applicare con lo scopo di migliorare qualitativamente le giornate dedicate alla visita/vista di qualsiasi tipo di oggetto culturalmente rilevante. "L'opera" é in continuo aggiornamento, una versione finale sarà in coincidenza con la mia dipartita. La vergine di Norimberga presente nel museo del castello di Kyburg;  trattasi di un falso acquistato nei secoli passati dai proprietari del castello per sorprende e intrattenere gli ospiti  La Vergine di Norimberga, spacciata come uno strumento di tortura medievale, è in realtà un prodotto del XIX secolo, un’epoca in cui l’Europa era affascinata da una visione romantica e distorta del Medioevo. Questa riscoperta del Medioevo non era basata su una comprensione storica accurata, ma piuttosto su una visione...

Patto di Locarno

Sono divorziato. Da molti anni ormai.  Il divorzio non deve essere letto come qualcosa di negativo, spesso é un miglioramento delle condizioni di vita. Spesso? Diciamo sempre. Quando quel giorno nella sala del pretorio di Locarno ero intento a battagliare con l'avvocato della mia ex non sapevo che circa 90 anni prima nella stessa aula si tenevano discorsi ben più importanti per l'umanità intera. Presenti tutti i pezzi grossi dell'Europa In breve Dal 5 al 16 ottobre 1925 si svolse a Locarno una conferenza diplomatica tra le delegazioni di sette stati europei: il Belgio, la Francia, la Germania, il Regno Unito, l’Italia, la Polonia e la Cecoslovacchia.  Dopo dieci giorni di trattative, furono parafati sette trattati e convenzioni, di cui il principale fu un trattato di garanzia reciproca – chiamato anche Patto Renano – tra il Belgio, la Francia, la Germania, il Regno Unito e l’Italia, con il quale la Germania accettava la frontiera lungo il Reno scaturita dal trattato di Vers...

La tarasca di Bellinzona

Ci sono diversi elementi di interesse nella Collegiata di Bellinzona. Già avevo trattato uno dei due giganteschi quadri che affiancano l’altare che ritrae Simon il mago durante il suo volo pindarico. Fa un certo effetto vedere quest’uomo in procinto di schiantarsi sotto, anzi sopra, gli occhi sgomenti dei presenti. Ma a ben vedere c’è una presenza molto più inquietante sulla navata di sinistra, in corrispondenza della cappella della madonna di Lourdes. In basso ad un quadro raffigurante una donna con vestiti dai colori sgargianti un essere tendente al mostruoso non meglio identificato, la osserva con aria di profondo avvilimento frammista a ricerca di pietà  Dettaglio del quadro di Santa Marta affronta il drago,  Bartolomeo Roverio detto il Genovesino (1577-1630 ca.),  1608 - Collegiata Bellinzona Si tenderebbe a concludere che si tratti del “solito mostro” addomesticato e addirittura portato al guinzaglio dalla principessa di turno come nella leggenda di San Giorgio o come...