Mentre il sense of humor contenuto nelle barzellette degli antichi romani oggi difficilmente farebbe sorridere lo stesso non si può dire riguardo gli insulti o riflessioni introspettive da propanare al prossimo
Essi risultano ancora oggi molto taglienti irriverenti e colorite, ancor più dei, a ben vedere banali, insulti di cui ricopriamo il prossimo.
Eccone dunque una brevissima ma preziosissima carrellata da usare con parsimonia nei momenti apici delle nostre insulse esistenze
Mentula cessas, verpa lumbos asptulit.
Hai il cazzo fuori uso: il tuo strumento troppi culi ha suonato
Hai il cazzo fuori uso: il tuo strumento troppi culi ha suonato
Vos mea mentula deseruit, dolete, puellae, pedicat culum. Cunne superbe, vale.
Piangete ragazze. Il mio cazzo vi ha abbandonato, ora incula culi. Figa superba, addio
Amat qui scribit, pedicatur qui legit, qui ospultat prurit, paticus est qui praeterit, ursi me comedant, et ego verpa qui lego.
Chi scrive ama, chi legge lo brama nel culo, chi saltabecca gli prude, chi passa é una checca, mi sbrani un plotone d'orsi, chi legge é un coglione
Hic ego nenc futui formosamforma puellam, laudatum a multis, sed lutus intus erat
Qui e ora ho scopato una ragazza molto bella, da molti lodata, ma dentro era soltanto fango
Move te fellator
Muoviti, succhiacazzi
Pieni di desiderio siamo venuti qui [parlando di un postribolo], assai più volentieri vorremmo andarcene
Hanno
Un pene in erezione parlante, fu trovato nei pressi di un campo legionario in Germania
Come in un barlume di lucidità un cittadino lascia un ultima osservazione
"Mi meraviglio, o muro, che tu non sia crollato sotto il peso di tante sciocchezze."
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