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Geo Chavez: la prima trasvolata delle Alpi

Quante volte  capita che cercando qualcosa si trova qualcos'altro?
È quello che mi é successo recandomi verso il palazzo Stockalper a Briga (VS)
Vicino alla piazza principale della cittadina vallesana non ho potuto fare a meno di notare questo monumento

Tutto mi sarei aspettato meno che un monumento dedicato ad un aviatore peruviano che per primo sorvolò il Sempione nel 1910.

Il tema inerente l'aviazione, e in un certo qual modo collegato sempre al primo monumento, lo scorgo appena sopra: un elica piena di vuoti di bottiglia domina la Seiler Platz

Il monumento presumibilmente legato a Chavez

Trovo poi le risposte durante la visita al castello Stockalper che faccio in giornata. Nel museo presente nel castello una sezione é proprio legato a Geo Chavez e alle gesta che lo legarono indissolubilmente alla storia

Tutto inizia con un annuncio: "colui che, entro 24 ore, riuscirà per primo a sorvolare le Alpi da Briga e con uno scalo a Domodossola, atterrerà a Milano, vincerà 70'000 lire!"
Suonava così il concorso lanciato dall'Aereo Club di Milano (1910) per una gara di volo.

Ernest Guglielminetti si occupò di portare questo evento a Briga. Un evento che fece scalpore sulla stampa mondiale e che garanti a Geo Chavez (1887-1910) un posto nella storia dell'aviazione. Fu infatti il peruviano a vincere la gara, pagando però la vittoria con la morte.

Chavez arrivò a Briga già in agosto, si preparò al volo e il 23 settembre decollò, unico pilota, a bordo di un Blériot IX da Ried-Briga in questa spericolata avventura. 

L'aereo usato per l'impresa, 

A 23 anni appena compiuti, in febbraio, aveva ottenuto il brevetto di volo francese no. 32 a Mourmelon-le-Grand su un biplano Farman. A pochi mesi di distanza, riesce a sorvolare il passo del Sempione con un aereo di 48 CV. 

Un primo tentativo di trasvolata, avvenuto il 19 settembre 1910, fallì a causa delle cattive condizioni atmosferiche trovate in quota. Chávez raccontò che, dopo un'ascensione relativamente tranquilla fino a circa 2200 m s.l.m., aveva incontrato forti turbolenze che avevano scosso violentemente il suo aereo: solo a fatica era riuscito a tenere la sua macchina sotto controllo e rientrare, infreddolito e stremato, a Briga. Con quel primo tentativo egli comprese che un fattore importante per l'attraversamento delle Alpi era dato delle condizioni atmosferiche che si sarebbero incontrate tra le montagne.

Chavez scende dal suo Blériot dopo il primo tentativo di sorvolare il Sempione. 
È subito assaltato dai giornalisti

Il 23 settembre le condizioni atmosferiche sembravano adatte per l'impresa. Nonostante ciò, durante il volo egli trovò - secondo alcuni testimoni - delle forti correnti vorticose sopra i ghiacciai del Fletschhorn e sopra le rocce del Pizzo d'Albiona.
Nonostante il tempo avverso, molto ventoso e con visibilità ridotta, da sopra Gondo riesce infine a puntare sulla pianura di Domodossola.

Chavez decollò da Briga alle 13:29, sorvolò il valico del Sempione, unico dei 5 partecipanti alla trasvolata, le gole di Gondo per scendere a Domodossola

Dopo soli 42 minuti, si prepara all'atterraggio. All'improvviso, però, a 10 metri di altezza, l'apparecchio collassa al suolo con un tonfo. Il pilota viene recuperato tra le macerie.
Si suppone che la tragica fine del suo volo sia stata causata dai danni causati al Blériot XI dalle turbolenze incontrate nei due tentativi di sorvolo, uniti al carico alla struttura alare dato dalla rapida discesa verso Domodossola.

I rottami dell'aereo dopo il tonfo

 Gravemente ferito, anche se apparentemente non in pericolo di morte, quattro giorni più tardi Chávez morì all'Ospedale San Biagio di Domodossola in maniera non del tutto chiara. 

L'incidente scuote l'opinione pubblica in Europa e in Perù. La notizia viene telegrafata in tutto il mondo. Non sorprende dunque che i funerali di Chavez assomiglino a funerali di Stato; a Domodossola come a Briga arrivano centinaia di persone per dare l'ultimo saluto a Chavez

Le sue ultime parole furono: "Arriba, siempre arriba" (in italiano "In alto. Sempre più in alto").

Giovanni Pascoli gli dedicò un poema nel novembre del 1910

«Cade, con la sua grande anima sola
sempre salendo. Ed ora sì, che vola!»

28.09.1910 Gazzetta Ticinese

29.09.1910 Gazzetta Ticinese


La confederatzione gli dedica un francobollo per celebrarlo nel centenario della sua morte


Geo Chavez è il primo uomo ad aver sorvolato le Alpi con un aereo a motore

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