L'origine della parola "domenica" deriva dall'espressione latina dies Dominicus («giorno del Signore»), quale giorno della resurrezione di Gesù. Nella Genesi 2:3 Mosè narra che al termine della creazione «Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò al riposo, perché in esso aveva cessato da ogni opera che egli aveva fatto creando negli altri sei».
Poi a questo giorno, moltissimo tempo dopo fu aggiunto il sabato, creando quella combo di due giorni filati di "non -lavoro" che fanno ancora più gola del giorno singolo com'era stato negli ultimi secoli.
Le cose infatti hanno cominciato a prendere una piega diversa in Gran Bretagna nel corso del 19° secolo, in piena rivoluzione industriale, quando le nuove masse di operai e lavoratori dell’industria hanno preso a usare il loro giorno di riposo (la domenica dunque) per il piacere invece di dedicarlo alla quiete religiosa.
Ci vuole sempre il bicchiere
Concentrare divertimento e, spesso, dissolutezza alcolica in un solo giorno della settimana finiva irrimediabilmente con incidere sul lavoro il giorno successivo, il lunedi. Molti datori di lavoro hanno così iniziato a lasciare libera la mezza giornata del sabato, come compromesso sindacale, in modo che la domenica fosse utilizzata come giorno di ripiglio.
Anche il giorno antecedente questi due giorni, ovvero il venerdi, in seguito ha cambiato maniera di essere vissuto; é un giorno amato perché proprio l'ultimo strappo prima dei meritati due giorni di riposo. L'euforia al venerdi sera é alta, penso si possa affermare sia il momento più atteso e amato della settimana.
Anche il giorno antecedente questi due giorni, ovvero il venerdi, in seguito ha cambiato maniera di essere vissuto; é un giorno amato perché proprio l'ultimo strappo prima dei meritati due giorni di riposo. L'euforia al venerdi sera é alta, penso si possa affermare sia il momento più atteso e amato della settimana.
Bagordi inglesi in piena rivoluzione industriale;
"ci vuole sempre il bicchiere" canterà 100 anni dopo un cantautore italiano
Infatti fu grazie al frutto di dimenticanze / sovrappensiero che fu scoperto il processo del concaggio.
Il concaggio, un’operazione delicatissima, introdotta per la prima volta da Rodolphe Lindt (quel “Lindt”) nel 1879 con l’obiettivo di amalgamare armoniosamente i vari componenti, ridurre gli aromi acidi e astringenti ed eliminare l’umidità residua. Questo viene ottenuto dopo una miscelazione continua a temperatura calda. Una volta completata questa fase, il cioccolato è pronto per essere trasformato nelle famose creazioni . Per eseguire questa operazione vengono usate delle macchine apposite.
Il concaggio
Il sogno di Rodolphe Lindt era quello di riuscire a creare un cioccolato incredibilmente liscio. Così, dopo aver investito i suoi soldi per acquistare macchinari anche di seconda mano, cominciò a lavorare senza sosta a questo obbiettivo, sperimentando nuove tecniche.
Dopo vari tentativi senza il risultato sperato Lindt iniziava a perdere le speranze
Un venerdì sera, Lindt lasciò la fabbrica prima di aver concluso il suo lavoro, e la conca per sbaglio rimase in funzione per tutto il weekend.
La macchina ha continuato a funzionare durante il fine settimana. Lunedì mattina, al suo ritorno, Lindt scoprì che il suo sogno era diventato realtà sotto i suoi occhi. Lì, nella conca, c'era il cioccolato fuso più lucido e liscio.
Colera dei polli
Originariamente questo post era stato pensato per due avvenimenti; oltre al concaggio anche la scoperta del vaccino del colera dei polli era nato in circostanze del tutto simili. Indagando poi a fondo é emerso che la scoperta del vaccino fu dovuto non alla dimenticanza di un weekend ma a delle settimane di ferie intere:
“Si racconta che, durante un periodo di vacanza, lo scienziato e i suoi collaboratori avessero lasciato proliferare, per errore e senza nutrimento, alcune colture batteriche che stavano studiando. Al rientro notarono che i microrganismi affamati e indeboliti avevano perso la loro virulenza, ma non la capacità di generare una risposta immunitaria. La casuale scoperta si rivelò rivoluzionaria, tanto che ancora oggi si usano strategie simili per lo sviluppo di alcuni vaccini.”
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