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Death tour 2024 conclusioni


A mesi di distanza dall'ultima tappa del Death Tour che ha caratterizzato l'estate 2024 risulta ancora difficile arrivare ad una frase finale che riassume tutti i concetti e pensieri raccolti durante le varie tappe. Ed é forse proprio questo il concetto corretto, la non esistenza di un unica affermazione; la morte ha diverse sfaccettature e chiavi di lettura, esse mutano a dipendenza di chi la guarda. Esistono centinaia di approcci e interpretazioni. Noi ci siamo fino qui limitati ad osservare quelle proposte dalle opere di fine medioevo e inizio rinascimento dipinte nelle varie danze della morte. Con questo post si cerca di andare oltre e osservare questo incontro da punti di vista e epoche differenti

Una lotta persa in partenza

In pochi nelle danza della morte osano sfidarla, una lotta persa in partenza, proprio come la lotta contro la polvere.
Nel palazzo Ritter a Lucerna un uomo si fa sotto, più che altro irritato di perdere tutto il danaro faticosamente racimolato per una vita intera. Ecco quindi uno dei motivi che non aiutano ad accettare la morte: i beni materiali. Una vita intera a racimolare ma come dicono bene i vecchi "per l'ultimo viaggio non é previsto il portapacchi

Con uno sguardo di fiamma e una lingua di fuoco, la Morte combatte faccia a faccia con il mercante che stringe le sue ricchezze.

Sempre a Lucerna, nel palazzo Ritter un mercenario prova a tener testa alla morte. Ma poco serve il suo enorme spadone a due mani; la morte impugna una misera freccia che avrà ragione del soldato. Il messaggio é chiaro; anche la grande forza e potenza nulla può contro di lei

È in armatura che la morte incontra il guerriero per sconfiggerlo in combattimento.

Sembrano differenti le motivazioni che guidano la donna che si lancia con fare minaccioso verso la morte intenta a strozzargli il partner. Afferra la prima cosa che gli é capitata a tiro, come sorpresa dalla improvvisa apparizione della morte, ed é giusto che sia così, la morte può arrivare da un momento all'altro, all'improvviso e senza preavviso.

Questa concezione ben si rifà ad uno dei motti che più mi sono rimasti impressi nella memoria, é di Marco Aurelio

Marco Aurelio 

 Anche donne a bambini

"Prima donne e bambini", quante volte abbiamo sentito questa affermazione in qualche film? Uno su tutti dovrebbe ricordare Titanic, il momento in cui i passeggeri lasciano la nave in procinto di affondare. I primi aa avere la vita salva sono appunto "donne e bambini"

La morte invece non risparmia nessuno, tutti sono uguali dinnanzi a lei, non ci sono favoritismi, la morte non si fa intenerire, e le pitture lo mostrano. Sempre a Lucerna l'ossuta mano é già sulla spalla del bimbo, la mamma prova a trattenerlo a se ma il suo destino é segnato e nulla potrà cambiarlo. Esiste qualcosa di più crudele? Andrebbe annoverato come qualcosa di così naturale, proprio come la nascita. Va anche ricordato che le morti nei primi anni di vita erano molto elevate, un riscontro nelle pitture é più che giustificato

La morte che presenta una mela a una donna, come a sottolineare che, a causa del peccato originale, non solo gli uomini e le donne sono condannati alla morte per sempre, ma anche i loro figli.

Molto meno aggressiva invece in questo dipinto dove si limita ad affiancare e osservare una bimba intenta a raccogliere dei fiori, ma c'é qualcosa di più struggente? Sembrerebbe che pure la morte ne sia colpita e resti a debita distanza provando un minimo di pietà

"La ragazza e la morte" di Frans van Kuik (1852 - 1915)

Morte come decorazione

Talmente entrata a far parte del quotidiano, elevata a presenziare in diversi dipinti in luoghi più o meno strategici delle città vine addirittura proposta su uno dei simboli del soldato svizzero: la custodia del suo pugnale.

Pugnale svizzero

Sul fodero sono rappresentate scene di u8na danza macabra.
Atelier Bossard Lucerna., 1890/95 ca. 
Fodero in argento placato oro

Vittoria a man bassa

Certo che la morte tra guerre a carestia si trova anche nella condizione di vincere a man bassa, facendo veri e propri sfaceli, ed é in questi casi che viene raffigurata nel trionfo più assoluto prendendoci letteralmente a schiaffi 

Il ballo finale

La morte che suona il violino come simbolo della vanitas è un tema popolare nell'arte olandese del XVII secolo.
Il dipinto, dalle dimensioni notevoli - questo soggetto era solitamente raffigurato più piccolo - è stato esaminato identificato come un'autentica opera tarda di Frans Franken Il.


"La Morte scheletrita suona l'ultima danza per il ricco. Tuttavia, indica il suo piede gottoso, che glielo impedirebbe". 
Il patto faustiano con la Morte è visibile nella stanza posteriore: 
"Gli promette vecchiaia e ricchezza. Quest'ultima cadrà poi sulla Morte con la fine del vecchio. Ora il suo tempo è scaduto. Ma lui si rifiuta di morire". 
È una battuta divertente, che ancora una volta incarna l'inventiva di Francken. 

Una vittoria di Pirro

Dopo tante sconfitte qualcuno sembra farsi sberleffi della morte, ma é un illusione, ma poco male, l'obiettivo é quello di vender medicinali e per lo meno rinviare l'incontro

Sarah Bernhard e il fascino per il dramma

Sarah Bernhardt, la famosa attrice francese, dormiva in una bara per incorporare la morte nella sua vita quotidiana, riflettendo la sua personalità eccentrica e il fascino per il dramma. Questa pratica l'aiutò in ruoli tragici e rafforzò la sua immagine di "diva del teatro". "

L'eredità di Mike Tyson

Il ritorno sul ring di Iron Mike corrisponde ad un ritorno sotto i riflettori.

D: Tornando sul ring per questo incontro, lei offre un'opportunità monumentale ai ragazzi della mia età di vedere per la prima volta la leggenda Mike Tyson sul ring. Che tipo di eredità vorrebbe lasciare quando tutto sarà finito? 

Mike: Beh, non lo so. Non credo nella parola eredità. Credo che sia un'altra parola per indicare l'ego. È solo una parola a cui tutti si sono aggrappati. È stata usata ogni cinque secondi. Per me non significa assolutamente nulla. Sono solo di passaggio. Morirò e sarà tutto finito. Chi se ne frega poi dell'eredità? Che grande ego. Sto per morire. Voglio che la gente pensi che sono questo. Che sono un grande. No, non siamo niente. Siamo solo morti. Siamo polvere. Non siamo assolutamente nulla. La nostra eredità è nulla. 

D: Grazie mille per averlo condiviso. È una cosa che non ho mai sentito dire prima da qualcuno come risposta. 

Mike: Riesci davvero a immaginare qualcuno che dice: "Voglio che la mia eredità sia così quando sarò morto"? Pensi che qualcuno voglia davvero pensare a te? Voglio che la gente pensi a me quando sarò morto. A chi cazzo importa di me quando non ci sarò più?

Chiudo il tour con una delle frasi chiavi, un fondamento del movimento stoico 
Seneca




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