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Leventina nera: Cristina Pietro

Da alcuni mesi sto cercando di risolvere un giallo avvenuto a metà del XIX secolo. Oggi mi sono preso la giornata itera per cercare nuovi indizi all’archivio cantonale di Bellinzona.

Ho intenzione di iniziare a consultare gli incarti delle procedure giudiziali dal 1872 al 1882 nel distretto di Leventina.

Ci sono 8 scatole di incarti, all’interno di ognuna tre fascicoli e all’interno di esso una ventina di procedure.

É un mix di emozione e difficoltà passare i vari fascicoli, la scrittura é difficilmente comprensibile ma incredibilmente simile, una volta era normale scrivere così.

Poi all'improvviso un foglio piegato in maniera accurata, precisa, lo apro.

Il lasciapassare

In alto le insegne di casa Savoia con bandiere tricolori e la dicitura enorme VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA

Leggo il documento, sembra una specie di lasciapassare in favore di una certa Cristina Pietro. Leggendo la colonnina di sinistra si legge chiaramente di 16 anni e di 1.49m di altezza. Una micina.

Il lasciapassare di Cristina Pietro di Serafino di Oleggio Castello rilasciato a Novara

Il fatto che questo documento si trovi lì definitivamente ritirato tra tutte le procedure e non sia stato restituito alla Cristina lascia presagire poco di buono. 

La Giudicatura di Pace del circolo di Airolo

I fatti accorsi in quella metà di agosto del 1869

Un altro documento fa parte di questa procedura, sono poche pagine, con una calligrafia quasi comprensibile, non ho nemmeno tempo di chiedermelo che sto già leggendo.

"Cristina Pietro di Serafino di Oleggio provincia di Novara percorreva ieri il villaggio di Madrano, cercando di vendere delle ombrelle." 

Ve la immaginate una bimba di 16 anni, un fagottino di 149cm a 150km da casa a vendere ombrelli per sbarcare il lunario? Il pensiero vola subito alla piccola fiammiferaia che tanto ci ha intenerito in gioventù.

La svolta 

Ma lo scenario cambia radicalmente in poche righe, il verbali non hanno sfaccettature o tempo per aggettivi mielosi

Trovatosi verso sera nella casa di Giacomo Beffa di colà fu colto dalla moglie dello stesso Beffa di nome Teodora che si intratteneva colla demente giovane Caterina Agostini che stava da sola in detta casa assistendo una fanciulla dei coniugi Beffa, in atto disonesto, giacché la ragazza aveva lo stomaco (seno) scoperto, sciolta dai fazzoletti di testa e da collo, lacerato l’abito inferiore nella parte davanti ed egli si occupava in fretta a riordinargli i pantaloni 

In poche righe lo scenario cambia radicalmente, la piccola ombrellaia si trasforma in un mostro che abusa di giovani fanciulle affette da deficit. Ma com'é possibile? Cristina Pietro infatti non é altri che il signor Pietro Cristina, e la conferma, tragica della situazione, la si ha tornano a leggere il foglio di lasciapassare dove nella colonna sulla sinistra alla voce "barba" c'é una scritta, fosse stata femmina il campo sarebbe in bianco

Ombrellaio

Ma non é tutto, continuando si aggiunge un altro tassello alla vicenda

Da deposizione attenta stamane per mezzo di Elisabetta Ramelli, moglie di Pietro di Madrano dell’Agostini risulterebbe di più che trovandosi la stessa prima di mezzodi alla fontana le si sarebbe presentato il Cristina, dopo somministratele dei dolci la inducesse ad entrare nella vicina stalla di Ado Peter e Carlo Beffa ove poi la prostituisca e trattava da tre a quattro volte. 

Quindi il Cristina ha infierito più volte sull'impotente Caterina, già durante la giornata, un vero e proprio accanimento

La confessione e la strada verso l'epilogo

Cristina e confesso di essere stato in casa Beffa per circa un minuto di aver deposto il suo fardello d’ombrelle d’essersi assiso ai lati dell’Agostini di cui riconosceva la demenza, di averla veduta coll’abito in minima parte aperto sullo stomaco ma è negativo su tutto il resto 

Lo scenario é definitivamente calato, l'idillio della piccola ombrellaia é completamente scomparso, la cruda realtà torna a ricordarci che non viviamo in un mondo delle favole dove lo scaltro é sempre pronto ad approfittarne, il fatto poi che si tratti di due minorenni, di cui uno lontano da casa obbligato a vendere degli ombrelli per sbarcare il lunario la dice lunga sulla vita nel XIXesimo secolo dalle nostre parti

Comunque siano per sentire la risultanze di fatto quest’ufficio trovò di suo dovere  di passare all’arresto dell’accennato Cristina, di farlo tradurre a codesto carcere sotto scorta di gendarme perché se lo crediate nel processarlo, nel qual caso vorrete comunicare il nostro rapporto all'istruttore giudiziario

Questo primo caso mi lascia il segno, ho passato parecchio tempo per ricostruire le poche righe, essermi poi accorto gradualmente cosa fosse effettivamente successo (questo a causa della calligrafia) e anche il colpo di scena che fa passare da "piccola ombrellaia" iniziale a "ombrellaio sciacallo violentatore" ha contribuito a farmi rimanere impressa l'intera vicenda. Non nascondo che non vedo l'ora di immergermi di nuovo in atichi misfatti occorsi nelle nostre latitudini relativamente pochi anni fa

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