Al momento della caduta dell'impero Romano d'Occidente vi fu una svolta epocale, tutte le leggi e la struttura romana cadeva all'improvviso lasciando spazio all'apparente più anarchica orda di barbari, il medioevo é iniziato. La funzione del Colosseo di colpo ha cessato di esistere e nel tempo é servito per gli scopi più incredibili.
Frangipane
A partire almeno dal 1130 la famiglia baronale dei Frangipane si insedia al suo interno, realizzandovi un complesso fortificato che nel 1204 diviene oggetto degli scontri con la famiglia aristocratica degli Annibaldi. Il palazzo dei Frangipane attestato sino al XIV secolo, é stato indagato nel corso di minuziose indagini archeologiche, che hanno portato alla ricostruzione qui esposta.
La costruzione della fortezza della famiglia Frangipane nel XII° secolo comportò il tamponamento degli archi perimetrali sul prospetto nord-est e la costruzione di un torrione all'estremità orientale del Colosseo. Le opere difensive comprendevano un camminamento di ronda che si estendeva lungo l'intero fronte meridionale
Le modifiche per l'adattamento alla fortezza Frangipane
Stalle e centro commerciale
Grazie alle indagini archeologiche, è possibile ricostruire le attività che si svolgevano quotidianamente nel Colosseo durante il Medioevo.
I frammenti di recipienti in ceramica da mensa e per la cottura dei cibi confermano la presenza di residenze anche di alto livello, mentre le fuseruole per la filatura della lana testimoniano attività produttive tipicamente femminili e domestiche.
L'attività produttiva che ha lasciato più tracce negli strati archeologici di età medievale é quella legata alla macellazione e alla lavorazione di resti animali. In particolare, il rinverimento di un gran numero di palchi di cervo e capriolo testimonia l'esistenza di almeno una bottega dedicata alla lavorazione del corno.
Attività commerciali sono attestate dal gran numero di monete, mentre la quantità ingente di resti di ossa animali di scarto indizia la presenza di macellerie.
Dall'XI secolo gli spazi coperti del Colosseo - cryptae - furono utilizzati a scopo abitativo, commerciale e per ricovero temporaneo. Alcuni ambienti sono stati portati alla luce dai recenti scavi archeologici, che hanno restituito le tracce delle strutture per stoccare i foraggi per gli animali e i focolari
Dalle stelle alle stalle
Consacrazione
Dopo il giubileo del 1675 l'architetto Carlo Fontana su incarico di papa Clemente XI avviò il progetto, mai realizzato, per l'edificazione di una chiesa a pianta circolare sull'arena. All'iinterno di un portico ovale, a est, era la chiesa coperta a cupola, all'estremità opposta si trovava una fontana
Modello ricostruttivo del progetto di Carlo Fontana per la chiesa dei Martiri all'interno del Colosseo
L'idea di consacrare l'Anfiteatro Flavio, presente sin dal Medioevo, matura a partire dalla seconda metà del XVI secolo, nel clima della Controriforma. Nel Seicento fu proposta da Gian Lorenzo Bernini l'edificazione di una chiesa sull'arena. Nel 1696, Carlo Fontana progettò un santuario dedicato ai Martiri Cristiani, da porre sull'asse maggiore dell'ellisse entro un portico perimetrale. Per il Giubileo del 1750, Benedetto XIV ordinò la realizzazione, affidata all'architetto Paolo Posi, delle quattordici edicole della Via Crucis, poste lungo il perimetro dell'arena, rimosse durante l'occupazione napoleonica. Nel 1814, su progetto di Camporese, furono costruite nuove edicole, smontate nel 1874 da Pietro Rosa per consentire lo scavo dei sotterranei. Rosa conservò la maggior parte degli elementi nel Colosseo, usati per ricostruire l'edicola ora visibile al margine dell'arena.
Christoffer Wilhelm Eckersberg, vedute all'interno del Colosseo 1813-1816
Processione all'interno del Colosseo, 1870 Vincenzo Querena, Gallerie d'Italia - Milano
Fascismo
II monumento diviene durante il Fascismo sfondo di eventi politici e propagandistici. L'era del "piccone risanatore" cambió il paesaggio urbano della Capitale riallacciando, con la Via dell'Impero l'Anfiteatro al cuore di Roma.
Mussolini assegnava al Colosseo Quadrato un ruolo importante nel cantiere dell'EUR: la metafisica pietrificazione intendeva incarnare e tramandare i valori fascisti, modellando il carattere delle successive generazioni e l'identità nazionale del popolo. Ma l'ambizioso progetto era iniziato quando già il regime volgeva al tracollo: nel giugno 1944 mezzi corazzati americani sfileranno accanto al Colosseo tra la folla esultante
A sinistra la sfilata dei ragazzi dell'Opera Nazionale Balilla lungo Via dell'Impero il 3 aprile 1936.
A destra carri armati sfilano accanto al Colosseo dopo la liberazione di Roma il 5 giugno 1944.
"Nel ventiseiesimo anno del principato del re Vittorio Emanuele III, nel quarto anno dalla restaurazione e dal rinnovamento dell'Italia a opera del duce Benito Mussolini": così recitava l'epigrafe ridotta in frammenti dopo la caduta del fascismo come tante altre iscrizioni contenenti il nome del Duce che ornavano monumenti pubblici, parimenti condannate alla damnatio memoriae.
E dire che Mussolini, nell'ambito degli interventi promossi dal regime fascista all'interno del Colosseo, confidando sul ritorno politico dell'operazione, aveva sanato l'antico vulnus della rimozione della Croce fatta erigere da Benedetto XIV al centro dell'arena nel 1750 quando aveva consacrato il monumento ai Martiri, per poter procedere tra il 1874 e il 1875 allo sterro degli ipogei. Mussolini aveva infatti voluto collocare una nuova croce sull'interro dell'arena, forse proprio per smorzare le possibili ansie della Chiesa, giustapponendo sul suo basamento un'iscrizione politica accanto a quella religiosa che ricordava la benemerenza del pontificato di Pio XI.
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