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Turicum, la Zurigo con i mei occhi (Part I)

Ci sono vari modi per vivere una città, la più comune, la più gettonata, é quella da massa ovina, con un angolazione degli occhi che difficilmente si alza sopra l'orizzonte, al limite ruota leggermente a destra o sinistra verso le boutiques. Oppure c'é l'altra, quella in cerca di qualcosa che appartiene veramente alla città. Basta avere lo sguardo giusto.

Un grande classico di tutte le grandi città sono le statue, sono ovunque e solitamnete se qualcuno decide di costruire la statua in onore di qualcun'altro vale la pena 

Hans Waldmann

Praticamente impossibile non notare la statua di questo condottiero, eroe e tiranno che ha profondamente segnato la storia di Zurigo.

Il profilo della statua e Gossmunster alle spalle

La sua carriera lo portò a calcare campi di battaglia leggendari come quelli della guerra di Morat, Nancy e partecipò all'assedio di Bellinzona al comando di 1000 uomini e dove fu eletto comandante in capo, salvo poi ritirarsi al di la del Gottardo con la stragrande maggioranza lasciando la Leventina in balia dei milanesi, dove sfocerà poi la battaglia dei sassi grossi del 1478. In questa ultima battaglia Frischhans Teiling di Lucerna assunse il comando dei confederati e tempo dopo ebbe, da ridire sul comportamento tenuto da Waldmann nell'occasione, questo lo portò  alla sua decapitazione nonostante l'intercessione del Consiglio di Lucerna (1487).

Waldmann diventa cavaliere dopo la vittoria di Morat nel 1476

L'eroe di Giornico Teiling decapitato nel 1478

Tra le varie mosse che lo portarono al declino vi fu quella nel 1488 in cui Waldmann vietò ai contadini di cacciare e, per garantirlo, ordinò l'abbattimento di tutti i cani presenti nelle fattorie. In preda all'ulcera per questo nuovo ordine arbitrario, che metteva in discussione non solo una pratica benefica per gli stomaci ma anche un diritto di grande valore simbolico, i contadini insorsero per protestare. 1.500 uomini presero le armi. Nobili, famiglie patrizie estromesse dal potere, lucernesi, Waldmann riuscì a moltiplicare il numero dei suoi nemici. Molti di loro si uniscono agli insorti e vengono ad assediare Zurigo.

I cani nelle fattorie vengono abbattuti su ordine di Waldmann

 Arrestato dalla folla e incatenato dal borgomastro di Lucerna davanti al municipio, Waldmann e i suoi seguaci vengono portati in barca alla torre Wellenberg per essere rinchiusi. Lì i Confederati lo torturano per ottenere rapidamente le prove della sua connivenza con gli austriaci. In fretta e furia, i giudici ordinarono la sua immediata esecuzione il 6 aprile 1489. Fu improvvisato un patibolo con delle botti. Dopo aver invocato Dio per il suo Paese, il figlio di Blickensdorf, che era riuscito a imporre la sua legge a coloro che avevano massacrato la sua famiglia, fu decapitato con una spada.

Waldmann poco prima della sua esecuzione

L' esecuzione del tiranno il 6 aprile 1489, sullo sfondo si distingue Grossmunster.

Luogo centrale celtico

Le radici dell'odierna città di Zurigo risalgono all'80 a.C. circa, quando il luogo apparteneva alla comunità tribale (cIvI-TAS) dei Celti Elvezi. Situato sull'asse nord-sud, importante per il commercio e i traffici sovraregionali e che collegava l'Italia con il Reno attraverso i passi grigionesi, all'epoca si estendeva sul Lindenhof e intorno ad esso un insediamento urbano (OPPIDUM) con fortificazione, santuario e commercio.

Il ceppo di Lucius Aelius Urbicus

Salendo verso il Lindenhof da sud sulla sinistra ci si imbatte in un ceppo di confine romano, a parte una targa informativa. Si tratta di una delle due segnalazione a oggi me note inerenti Zurigo all'epoca dei romani.

La storia del ceppo é nulla di quanto più triste si può leggere, ma sempre di testimonianza storica si tratta.

La prima notizia che ci giunge da Zurigo è del II secolo d.C..
la morte di un bambino del piccolo Lucio Elio il padre era un capo esattore romano il denaro non era certo un suo problema aveva un ufficio, una moglie e cibo in abbondanza, eppure il figlio non visse più di 1 anno, 5 mesi e 5 giorni; la madre si chiamava Secundina e il suo dolore si legge nell'ultima riga della lapide.

Copia dell'originale conservato al Museo Nazionale Svizzero di Zurigo. Donata nel 1986 dal Rennweg-Quartier-Verein della città di Zurigo per l'anniversario ", 2000 anni di Zurigo"

„D(is) M(anibus), / Hic situs est / LAel(ius) Urbicus / qui vixit an(no) / uno m(ensibus) V d(iebus) V / / Unio Aug(usti) lib(ertus) /p(rae)p(ositus) sta(tionis) Turicen(sis) / (quadragesimae) G(alliarum)
et Ae(lia) Secundin(a) / p(arerites) Julcissim(o) f(ilio.)"

Qui giace Lucius Aelius Urbicus che visse 1 anno 5 mesi e e 5 giorni. Unio, liberto dell'imperatore, capo della dogana gallica di Zurigo, e Aelia Secundina, i genitori, al loro dolcissimo figlio.

Turicum la romana

Assodato che a Zurigo ci fosse già un insediamento romano approfondo l'argomento grazie alle tavole presenti in città

Ricostruzione di Turicum eseguita nel 1982 da Jörg Müller di Bienne. 
Nel 1982 i bagni non erano ancora stati scoperti


In risposta ai disordini e alle minacce del III e IV secolo d.C., in molte località dell'Impero Romano furono costruite fortificazioni (CASTELLUM/ CASTRUM) per proteggere la popolazione. Anche la collina di Lindenhof a Turicum fu massicciamente fortificata. Questo tardo
Questa fortezza tardo-romana, dotata di torri, si sarebbe sviluppata nel nucleo della città medievale. Le mura del forte sostengono ancora oggi per lunghi tratti i muri di contenimento della terrazza del Lindenhof.

Ricostruzione del forte ubicato sull'attuale Lindenhof

Le terme

Raclamo per i rimori di un bagno romano

"Che io possa morire se, quando uno se ne sta appartato a studiare, il silenzio è necessario come si pensa. Ecco, intorno a me risuonano da ogni parte schiamazzi di tutti i tipi: abito proprio sopra uno stabilimento balneare. Immagina ora ogni genere di baccano odioso agli orecchi: quando i più forti si allenano e fanno sollevamento pesi, quando faticano o fingono di faticare, odo gemiti, e, tutte le volte che trattengono il fiato ed espirano, sibili e ansiti; quando càpita qualcuno pigro che si contenta di un normale massaggio, sento lo scroscio delle mani che percuotono le spalle e che dànno un suono diverso se battono piatte o ricurve. Se poi arrivano quelli che giocano a palla e cominciano a contare i colpi, è fatta. 2 Mettici ancora l'attaccabrighe, il ladro colto in flagrante, quello cui piace sentire la propria voce mentre fa il bagno, e poi le persone che si tuffano in piscina e smuovendo l'acqua fanno un fracasso indiavolato. Oltre a tutti questi che, se non altro, hanno voci normali, pensa al depilatore che spesso sfodera una vocetta sottile e stridula per farsi notare e tace solo quando depila le ascelle e costringe un altro a gridare al suo posto. Poi ci sono i vari richiami del venditore di bibite, il salsicciaio, il pasticcere e tutti gli esercenti delle taverne che vendono la loro merce con una particolare modulazione della voce"

Dalle lettere di Seneca a Lucius, epistola n.56

Seneca

Più che igiene personale

I Romani adottarono i bagni dall'area greco-ellenistica. In epoca romana, i bagni greci, per lo più semplici, furono trasformati in edifici complessi con un'architettura propria, dove le persone trascorrevano periodi di tempo più lunghi. Le persone potevano anche sottoporsi a massaggi, oli profumati e parrucchieri, praticare giochi e sport e prendersi cura di sé. Le terme divennero luoghi di incontro per la vita sociale, dove le persone stringevano contatti d'affari o si incontravano per conversazioni e letture. Poiché solo le classi più abbienti potevano permettersi un bagno privato, le terme pubbliche svolgevano un ruolo importante nelle città romane svolgevano un ruolo importante.

I piaceri del bagno

Un tipico bagno romano comprendeva almeno tre stanze per il bagno, spesso con uno spogliatoio (APO-DYTERIUM) annesso. Il primo di questi tre ambienti era il bagno caldo (CALDARIUM), riscaldato direttamente e solitamente rivolto a sud, con un calore umido (50° con il 100% di umidità). Ci si poteva acclimatare o raffreddare nel bagno caldo adiacente (TE-PIDARIUM), che era solo tiepido e riscaldato indirettamente, o nel bagno freddo umido non riscaldato (FRIGIDARI-UM). Spesso si aggiungeva una stanza del sudore (LAGONICUM/ SUDATORIUM), in cui prevaleva un clima caldo-asciutto creato da braci di carbone aperte. Nei bagni più grandi erano disponibili aree separate per donne e uomini, mentre in quelli più piccoli gli orari di apertura erano separati per uomini e donne.

Caldarium maschile nel foro di Pompei

Le terme di Turicum

In una viuzza stretta e poco battuta si apre uno squarcio nel tempo che ci porta diretto ai romani che abitarono Turicum

La linea gialla corrisponde alla locazione delle rovine, alle due stremità del ponte in promo piano Fraumunster (sulla sinistra) e Grossmunster (sulla destra)

La thermengasse nel centro di Zurigo

Ricostruzione delle terme che 1800 anni fa sorgevano qui

Nel 1983/84, durante i lavori di costruzione, sono stati scoperti i resti di due bagni nel sottosuolo delle attuali case di Weinplatz, nell'antico quartiere portuale sulla Limmat. Resti di intonaco murale dipinto e piccole pietre di mosaico indicano che i bagni erano arredati in modo piuttosto lussuoso, mentre i depositi di fuliggine e calce indicano che i bagni erano utilizzati attivamente.

Il primo dei bagni (Bagno 1), costruito intorno al 70 d.C., era piuttosto piccolo. Dopo la metà del II secolo fu sostituito da un edificio molto più grande (Bagno 2a). L'ultimo cambiamento avvenne all'inizio del III secolo (bagno 2b). Non è noto quando questo bagno abbia cessato la sua attività; probabilmente ciò è avvenuto alla fine del III secolo.

Bagno 1: Aveva un FRIGIDARIUM (A) con vasca (D) e due stanze riscaldate da un ipocausto - un TEPIDARIUM (B) e un CALDARIO (C) con abside all'estremo sud.

Bagno 2b
F Caldarum, G Tepidarium

Ricostruzione del bagno 2, il bacino del frigidarium é sulla sinistra

Confronto ieri oggi: 
G é un frammento del Tepidiarium, 
F é il Calidarium del bagno2, H é la fornace del bagno2

Si fa in fretta sera in questa grande città, ci sono cose interessanti ovunque va a planare lo sguardo. Un giorno così come un posto non basta a descriverla

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