Passa ai contenuti principali

X-files parte 6:

 Mi chiedo se le notizie qui sotto riportate succedono ancora. Forse la gente ha meno a tempo a disposizione per combinar disastri oppure tecnologia gli viene incontro oppure ancora certe credenze sono andata morire. Inerente alla tecnologia intuiamo infatti che l'invenzione del tappo della gazzosa fu tutt'altro che scontata. Stadi fatto che nel XIX° secolo c'era da divertirsi a leggere certe notizie


Sonno duro
La sera del 19 gennaio 1886, un comasco, «prestinaio della Stella a Malvaglia», che aveva bevuto un bicchiere di troppo, «si addormentò così profondamente sopra una sedia che non si accorse di avere una gamba troppo vicino al fornello di ghisa nel quale ardeva un buon fuoco». Svegliatosi, alla fine, per il dolore, vide «i coturni secchi ed abbruciati, le mutande intatte, ma, sotto, la carne della gamba così consumata al forte e continuo calore che si sfasciava, cadeva e lasciava vedere lo stinco». Il medico, chiamato d'urgenza, ritenne inevitabile amputazione dell'arto

Scommessa rischiosa
Un operaio italiano, residente a Bellinzona, scommise, il 20 agosto 1909, che sarebbe stato capace di introdurre "in una certa parte del corpo" un "bicchiere da tavola".
Vinse la scommessa, ma il bicchiere gli venne tolto da "una certa parte del corpo", all'ospedale San Giovanni, da dottor Tommaso Giovanetti

Pena salata
Il prussiano Giovanni Witmer, che aveva tolto, il 16 ottobre 1826, «lire 9 e un soldo cantonali» dalla «bussola di Sant'Antonio nella chiesa di Santa Maria di Lugano», fu condannato, il 17 maggio 1827, «alla pena ai lavori forzati per anni cinque e mesi sei, alla esposizione alla berlina e al bando dal territorio della Repubblica e Cantone Ticino dopo aver scontata la pena suddetta». Egli dovette pure pagare 423,6 lire per le spese processuali e restituire tutto il denaro rubato.

Denti fatali
Nel 1894, all'inizio di febbraio, l'ex capoguardiano delle carceri di Lugano, Edoardo Ruggia, fu morsicato a un dito, «per questioni private», da un certo Fraschina, cittadino italiano. II Ruggia morì il 10 febbraio non avendo «curato subito la ferita».

Una novità
II 4 aprile 1890, la «Riforma» scriveva, riferendosi alla fabbrica Bunioli e Co. di Bellinzona, che «le bottiglie per la gazosa a pallottola sono una curiosità e una novità.
Esse non hanno turacciolo di sughero, ma una palla di vetro posta dentro nel collo della bottiglia stessa. La presenza della gazosa spinge la palla verso la bocca della bottiglia e la chiude ermeticamente. Per sturare basta introdurre un pezzetto di legno o d'altro nel collo della bottiglia e far cadere la palia. Così non si hanno più turaccioli che scoppiano né gas che prendono cattivo sapore e si fa a meno del cavaturacciolo».


Brevetto bottiglie Codd dal nome del suo inventore nel 1872 .Il brevetto ebbe rapido successo a livello mondiale e i produttori di bevande che volevano utilizzare questa tecnologia dovettero pagare le royalty all'inventore britannico. Nel 1874 Codd rilasciò i diritti di produzione della bottiglia a chi avesse acquistato le sue biglie, le guarnizioni e il macchinario per creare la particolare strozzatura sul collo della bottiglia.

Le bottiglie a tappo meccanico (usate ancora oggi)  furono inventate nel 1875 negli USA e perfezionati nel 1877 a Berlino

Un appello
Il primo anno del secolo XX portò a conoscenza degli interessati questo annuncio: «Cerco l'indirizzo della ricca signora abitante in Svizzera che vuol maritarsi, conosce sette lingue, possiede dote di 63.000 franchi, ha trent'anni compiuti e sarebbe disposta a sposare anche un povero. Scrivere a Luigi Barili, Casalbellotto (Provincia di Cremona)».

Su guide di granito
Due zurigani, H. e A. Romer, chiesero, nel 1912, la concessione federale per la costruzione di un' «autovia na-
zionale Airolo-Bedretto-Nufenen-Ulrichen». L'«autovia» sarebbe stata servita da «vetture elettriche», viaggianti su guide di granito alla velocità massima di 35 km orari, Le vetture avrebbero avuto, in prima classe, 6-7 posti e, in seconda, 15.

Lancio del giavelloto improvvisato
il 6 giugno 1935, Andrea Carrara di Torricella deve presentarsi davanti al giudice perché, «cammi-nando lungo la linea ferroviaria in compagnia di amici, volle dimostrare la propria agilità di ginnasta lanciando un lungo bastone con l'intento di farlo passare al di sopra della conduttura elettrica, ma il bastone cadde, invece, sui fili, causando una sospensione di corrente di parecchi minuti;

Commenti

Post popolari in questo blog

Il terrore nell’arte - Burn in Hell

Affascinanti, morbosamente intriganti, così potrei definire le testimonianze pittoriche del tardo medioevo inerenti l'inferno, il diavolo e compagnia bella. L'obiettivo di incutere maggior terrore possibile a chi osserva le opere si é tramutata in una vera e propria gara della rappresentazione dell'orrido. Va anche aggiunto che ai tempi solo una piccola parte della popolazione era in grado di leggere, quindi i dipinti erano l'unica vera, e potentissima arma, a disposizione degli artisti per far passare messaggi basilari come quello che aspettava chiunque non facesse il bravo. Anima di donna dannata - Ascona Voglio però partire da un prodotto casereccio prima di fiondarmi nei capolavori della cara vecchia Europa. Il quadro qui rappresentato dovrebbe trovarsi in terra ticinese. Dico dovrebbe perché la chiesa in cui si troverebbe (San Michele ad Ascona) l'ho sempre trovata chiusa e al momento non sono ancora riuscito a mettermi in contatto con le autorità ecclesiastich

Il castello di Locarno

" Deee, ci becchiamo al bar castello. " Oppure: " siamo li a sciallarci sui muretti davanti al castello." Già, il castello, e se una volta ci degnassimo ad esplorarlo, a scoprire la sua storia? Varcando la porta di ingresso del castello museo ho l'impressione di fare quel piccolo passo che ben pochi avventori del bar e dei muretti farebbero mai. Credo sia d'obbligo per gli abitanti di unluogo X visitare quelle parti storiche che caratterizzano il villaggio, paese, città X Il castello di Locarno, capace di trasportarci attraverso i secoli e di narrarci una grande storia. Una storia fatta di dominazioni, di conquiste, intrighi e di violenza. Il castello di Locarno non è solo la testimonianza della storia del  Ticino e della Svizzera, ma è una tessera del grande mosaico della storia europea.  Il castello di Locarno ha una lunghissima storia di edificazione, di distruzione e ricostruzione millenaria. È stato per molto tempo un castello molto importante dello sca

S.P.Q.T. (Sono pazzi questi ticinesi)

Che siamo un popolo a se stante nella cara Vecchia Confederazione é indubbio. Piuttosto occupati a litigare così da perdere il focus sui problemi reali e risultare piuttosto inefficaci. Già il Bonstetten e il Zschoccke , e anche se in maniera più velata il Franscini, ci hanno descritto con i tratti che tutto sommato ancora oggi ci caratterizzano. Latini, focosi, litigiosi, burberi, estroversi. Abbiamo bruciato un sacco di energie a farci la guerra ad inizio 800 con la nascita del nuovo Cantone. Il Ticino é sempre stata terra di derby, quello di una volta, quello politico, forse ancora più appassionante che quello odierno hockeystico. Liberali contro conservatori Colgo l'occasione di una conferenza per fare un full immersion nella storia della nascita della democrazie nel nostro, tutto sommato, giovane cantone. Work in progress Nel nostro piccolo Ticino, la nascita della nostra democrazia è una strada difficilissima e in salita Essa ci mostra in maniera emblematica di come la demo

Landfogti alla sagra di San Martino

A vederla immersa nel nulla, senza capannoni, giostre e i tipici fumi provenienti dalle griglie, la chiesetta di San Martino sembra adagiata nella quiete più assoluta. Lo scenario nei luoghi della sagra durante i 362 giorni all’anno di quiete Un a volta all'anno però questo posto si trasforma: durante la fiera é un pullulare di espositori, venditori e soprattutto visitatori. Ci sono anche gli animali, giustamente, oggi confinanti in uno dei tanti capannoni presenti Foto: Gino Pedroli, La fiera di San Martino negli anni Trenta,  fotografia, Collezione Museo d’arte Mendrisio Per chi si volesse poi ritagliarsi qualche minuto tra un bicchiere di vino e una salamella alla griglia c'é la possibilità di dare un occhiata alla chiesetta. Nell'angolo a sinistra in particolare c'é una botola con una piccola scaletta che porta al piano inferiore Lapidi commemorative Quello che maggiormente solletica la mia curiosità sono le 5 lapidi appoggiate alla parete. Lapidi commemorative appo

Hans Leu il Giovane

Capito su Hans Leu il giovane un po’ casualmente. Il cognome non suona nuovo, infatti Hans Leu il vecchio , suo padre, fu l’autore di diversi quadri, alcuni visti al museo d’arte a Zurigo, e soprattutto alla famosa serie di quadri rappresentanti il martirio dei santi di Zurigo,  miracolosamente ritrovati anni dopo l’epoca iconoclastica. Il Giovane apprese il mestiere del padre nella sua bottega. Di lui però ben pochi dipinti si salvarono, paradossalmente distrutti dalla nuova fede protestante che lui stesso imbracció. Hans Leu (il Giovane) Tavola raffigurante la crocifissione di Cristo e Santa Veronica. Olio su legno realizzato quale donazione in onore dei caduti della battaglia di Marignano, dopo il 1515 (Museo nazionale svizzero, IN-6941). Si tratta di uno dei pochi dipinti sacri di Leu (la sua sigla appare in basso a destra) che sopravvisse all'iconoclastia riformata, probabilmente perché il donatore riuscì a riprenderne possesso. Sul lato inferiore sono raffigurati gli stemmi d

Piccoli misteri nella parrocchiale di Mairengo

Sabato 16 novembre 2024 mi ritrovo nel centro di Milano, galleria Vittorio Veneto e poi in piazza Duomo. È un formicaio di gente, moltissima gente. Malgrado questo sono molto solo (non lo dico con tristezza). Esattamente 24 ore dopo mi ritrovo nel microbaretto di Mairengo. Colloquio con due personaggi del posto, sembra ci conosciamo da una vita. Adoro queste alternanze megalopoli - villaggi sperduti, andare da un opposto all'altro nel giro di poche ore.  Già ma perché Mairengo? Sono venuto a conoscenza che il villaggio, una volta più importante del capoluogo Faido, offre una chiesa ricca di opere d'arte. Mairengo si trova su quella che una volta era la via di comunicazione principale asse nord - sud. Una volta infatti il fondovalle era privo di costruzioni: il fiume non aveva un corso ben definito e durante le pioggie esondava spesso. Per questo motivo le strade erano edificate in altezza, sul fianco delle montagne, più al riparo dagli elementi naturali. San Siro non é solo uno

Piccolo manuale museale e affini

 Intro Questa piccola guida ai musei e affini non era programmata e nemmeno un obiettivo dichiarato. È nata con le esperienze accumulate nel vario girovagare per musei, monumenti vicoli più e meno grandi. Piccole accortezze, da applicare con lo scopo di migliorare qualitativamente le giornate dedicate alla visita di qualsiasi tipo di oggetto culturalmente rilevante. "L'opera" é in continuo aggiornamento, una versione finale sarà in coincidenza con la mia dipartita. La vergine di Norimberga presente nel museo del castello di Kyburg;  trattasi di un falso acquistato nei secoli passati dai proprietari del castello per sorprende e intrattenere gli ospiti  La Vergine di Norimberga, spacciata come uno strumento di tortura medievale, è in realtà un prodotto del XIX secolo, un’epoca in cui l’Europa era affascinata da una visione romantica e distorta del Medioevo. Questa riscoperta del Medioevo non era basata su una comprensione storica accurata, ma piuttosto su una visione teatra

Filosofia in 5 minuti

Certo non sarà un libricino come "Filosofia in 5 minuti" a cambiarmi la vita. Va però riconosciuto che contiene piccole chicche, e proprio come i consigli della nonna presente sui calendari, potrebbe venir buone in determinati frangenti Tutti gli uomini hanno una filosofia perché, in un modo o nell'altro, assumono un atteggiamento nei confronti della vita e della morte. Karl Raimund Popper Le donne filosofe Pitagora di Samo accoglieva anche le donne nella sua scuola. Si tramandano i nomi delle sue diciassette discepole più dotate, tra le quali Timica (di carattere così ferreo che, pur di non divulgare i segreti della setta pitagorica, giunse al punto di mordersi la lingua e di sputarla ) e Teano, eccelsa matematica e medica. Nel Novecento molto interessante è la posizione della francese Simone de Beauvoir, la quale afferma che, in tale subordinazione, vi è anche la responsabilità delle donne stesse, che hanno rinunciato a esercitare la propria autodeterminazione accettand

Il pigiama col buco

Quando menzionavo " il pigiama col buco " tra gli amici era in ottica sarcastica per indicare un rapporto sessuale freddo, distaccato e visto che ci siamo anche al buio. Non mi ricordo dove io abbia sentito questa espressione, ma in questo caso non ho mai creduto veramente esistesse un indumento e tanto meno una " morale " che giustificasse la sua esistenza. Tra le mie letture, casualmente mi ritrovo davanti all'argomento e scopro, divertito, che il pigiama col buco non é solo un mito ma era effettivamente utilizzato ed aveva un nome più scorrevole ed elegante: la chemise cagoule Possiamo considerare questa succosa pillola un bonus track sul post inerente il piacere sessuale "Dio lo vuole" é lo slogan di questo capo d'abbigliamento Nel Medioevo il concetto di sesso era strettamente legato a quello di peccato. Pur essendo indispensabile alla procreazione, l'accoppiamento era però derivato dal peccato originale e quindi, comunque, da condannare.

Tre aneddoti sulla battaglia di Sempach

Sembra incredibile a diversi anni ormai degli approfondimenti sulla battaglia di Sempach, sia sul luogo della battaglia, sia nel museo del comune riuscire a trovare ancora nuovi aneddoti riguardanti la battaglia. Tutti e tre gli aneddoti li trovo nel museo storico di Zofingen, uno di quelli difficili da visitare, perché con orari molto stringati e solo indeterminati giorni Da portabandiera a mangiabandiera Già durante la prima visita a Zofingen avevo potuto appurare che il personaggio che svetta dalla cima della più bella fontana cittadina é l'eroe La statua di Niklaus Thut nell'oninoma piazza A confermare la fama a queste latitudini, sempre lo stesso personaggio, sempre con tanto di bandiera in mano, é dipinto su una facciata in una via poco lontana dalla fontana DI nuovo il buon Niklaus che porta fiero la bandiera di Zofingen Ma chi é costui? E perché merita tanta gloria? Niklaus Thut († 9 luglio 1386; grafia precedente: Claus Tuto) fu sindaco della città asburgica (ora svi