Passa ai contenuti principali

Facciate, fontane e altri scorci della città di Basilea

 In giornate come quella odierna fatico ad assimilare tutte le immagini, i frammenti, le informazioni che acquisisco in un ristretto numero di ore; é un bombardamento al cervello, una dose che nel XXIesimo secolo ognuno di noi ha la fortuna di poter rendere immortali grazie ai nostri smartphomne che permettono di fare un numero illimitato (importane) numero di fotografie.

Detto questo aggiungici il fatto che la città in considerazione é Basilea, oltretutto come se non bastasse la città svizzera per quel che riguarda i musei, e la "frittata" é fatta.

Quindi senza troppe pretese vomito qui le immagini (o almeno, la prte inerente la città) vista oggi. Mi limito ad indicare la via e dove presente qualche nozione storica in più.

Buona visione.

Le facciate

Il municipio venne eretto tra il 1507 ed il 1513 in sostituzione di un preesistente edificio agli inizi del XVI secolo.
Voluto dalla Corporazione degli artigiani, che aveva imposto a Basilea l'adesione alla Lega dei Confederati, vennero affissi sulla facciata gli stemmi dei 12 cantoni che formavano la confederazione

Modello del Municipio di Basilea, stato di conservazione intorno al 1610
Zwimpfer Partner, Sidney Bannier, Basilea 2005 Vetro acrilico, scala 1:70

Già sede del Piccolo e Grande Consiglio e centro dell'amministrazione, oggi è la sede del governo del Cantone di Basilea Città, del Parlamento cantonale, della Cancelleria di Stato e del Dipartimento degli Affari Economici e Sociali. Dopo l'adesione di Basilea alla Confederazione nel 1501, i cittadini diedero un'espressione visibile a questo passo politico con la costruzione del nuovo Municipio nel 1507-1513. Il modello mostra lo stato delle cose nel 1610 dopo l'ampliamento della Cancelleria anteriore (a sinistra), ma senza gli ampliamenti del XX secolo.

attualmente sconosciuta

un ristorante ancora attivo

attualmente sconosciuta
in alto viene rapresentato il patto del Grütli mentre sulla destra l'imboscata di Tell al Balivo (?)

Centro di assistenza pastorale, sala concerti, luogo di festa e spazio espositivo tutto in uno: la Elisabethenkirche si considera la prima "chiesa di città" della Svizzera ed è aperta a tutti.

Che si tratti di una sfilata di moda, di un banchetto aziendale, di una tavola rotonda su temi di attualità o dell'imposizione delle mani dei pastori, la Elisabethenkirche nel centro di Basilea non è una chiesa qualunque. Costruita tra il 1857 e il 1865, come prima nuova chiesa protestante di Basilea dopo la Riforma, è un luogo di incontro culturale per tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine, dal colore della pelle o dalla religione. Cercate un luogo insolito per il vostro prossimo evento aziendale? La Elisabethenkirche viene regolarmente affittata per banchetti, workshop e grandi eventi di gruppo

Facciata principale della cattedrale di Basilea.
In origine sede vescovile, l'attuale cattedrale, dedicata alla Vergine Maria, venne edificata tra il 1019 ed il 1500 in pietra arenaria rossa. La vecchia cattedrale romanica fu semidistrutta nel terremoto di Basilea del 1356

Cattedrale di Basilea, entrata del transetto nordoccidentale. Si tratta di una delle maggiori opere scultoree dell'epoca romanica in Svizzera.

Rittergasse 17
St. Alban Vorstad 53A

Le fontane

Weber Brunnen in der Steinvostadt (originale 1672)

Il supporto della fontana è diviso in tre sezioni. Nella parte inferiore sono presenti maschere e la parte centrale è decorata con teste d'angelo. La sezione superiore presenta un fascio di fiori e frutta. Questa fontana è coronata da un portabandiera armato con spada e scudo. Si dice che sia un conte di Thierstein di nome Osvaldo, che guidò la nobiltà contro Carlo il Temerario nella guerra di Borgogna. Sullo scudo sono presenti le quattro lettere S.P.Q.P., che significano "senatus populusque basiliensis", a indicare che il consiglio e il popolo hanno costruito la fontana. Un lato dello stendardo è decorato con lo stemma della "Zunft zu Webern" e l'altro con il Baslerstab. Accanto ai piedi del portatore dello stendardo c'è un riccio. In passato, i soffietti dei ricci erano utilizzati come strumento per la fabbricazione della "tela grigia". Per questo motivo il riccio si trova ancora oggi sullo stendardo del tessitore. Dal 1925, l'originale del bastone da pozzo insieme al portastendardo è conservato nel Museo storico.

Augustiner Brunnen (1837)

Già nel 1468 compare nei documenti una "fontana di Augustinergasse". Nel 1530 questa fu abbellita con un bastone da pozzo completo di basilisco che guardava lo scudo di Basilea. Era chiamata "vecchia fontana agostiniana" e fu sostituita dall'attuale "fontana agostiniana" nel 1846. L'originale della fontana si trova nel Museo storico. La fontana ha un abbeveratoio rettangolare. La colonna rosso scuro, da cui si erge un doccione, è decorata con teste d'angelo.

Sevogel Brunnen (1546-1547)

In questa figura molti vedono Henman Sevogel. Sevogel era il capo della squadra di Basilea nella "Battaglia di San Giacomo" del 1444. È equipaggiato con una spada, un pugnale, uno stemma di Basilea e un'alabarda. La colonna con la figura si trova in questo luogo dal 1899. Da quando è stata trasferita, la figura è stata ridipinta già quattro volte. L'abbeveratoio della fontana è esagonale e accanto ad esso si trova un Sudeltröglein.

Fontana di Sant'urbano

La Fontana di Sant'Urbano si trova nello stesso punto dal 1448. Nel 1873, tuttavia, l'originale dovette essere sostituito da una copia a causa delle sue cattive condizioni. Quando fu installata, la fontana fu accolta con entusiasmo dal popolo della vite e del vino come santo patrono. Si presume che la figura derivi da Papa Urbano I, che sedette nella Santa Sede dal 222 al 230 e morì martire. Che la scultura debba essere un papa lo si evince dalla corona papale in tre parti. Papa Urbano I ha la sua festa nel bel mezzo del periodo di fioritura della vite, cioè il 25 maggio. Intorno al 1830, per qualche ragione sconosciuta, cessò l'usanza di vestire la scultura in questo giorno di festa, decorandola con fiori e mettendo in una mano un bicchiere di vino bianco e nell'altra un bicchiere di vino rosso. Se non pioveva su questo vino per tutto il giorno, si prometteva che sarebbe stata una buona annata vinicola. Nel 1911, la seconda replica dell'Urbano fu donata al Museo Storico.

Gli scorci

Chiostro della Cattedrale di Basilea


Cortile d'Onore dove è custodita la cinquecentesca statua di Munazio Planco (tutto a destra)

Lucio Minanzio Planco fece carriera con Giulio Cesare in Gallia e nella guerra civile. Fu governatore nella Gallia (44-43), console (42) e censore (22). Eccellente oratore, divenne uno dei senatori più influenti della tarda Repubblica; dopo l'assassinio di Cesare si pronunciò a favore dell'amnistia per gli autori del delitto.

La statua nel cortile d'onore

Fondò negli anni 44/43 due colonie certamente volute da Cesare, quella di Lugudunum (Lione) e Augusta Raurica. La localizzazione di questa seconda fondazione rimane tuttavia incerta, dato che le tracce più antiche dell'insediamento risalgono al successivo periodo augusteo (15-10 a.C.); di conseguenza questo (primo) atto di fondazione potrebbe essere unicamente un atto giur., oppure essere avvenuto altrove, forse nell'oppidum dei Raurici celti, localizzato sul colle dove attualmente sorge la cattedrale di Basilea. Nel XVI sec. M. fu elevato a eroe cittadino di Basilea. L'erronea convinzione che anche quest'ultima sia stata fondata da M., quale colonia di Augusta Raurica, si è mantenuta fino al XX sec.

Foto presa dal Mittlere Brücke in direzione sud est

La Spalentor è la più magnifica e imponente delle tre porte cittadine
 rimaste della grande fortificazione del 1400.

In passato, molti importanti rifornimenti dall'Alsazia entravano in città attraverso questa porta. Con la sua torre principale quadrata e le torri rotonde laterali agli angoli esterni, è visibile da lontano. La facciata rivolta verso l'esterno è inoltre ornata da tre figure di console del XV secolo, una Madonna e due profeti.

La Porta di Sant'Albano faceva parte dell'ultima grande fortificazione cittadina del 1400 e conduce a uno degli angoli più pittoreschi di Basilea.

Nella porta, accanto al grande portone di legno, si possono ancora vedere i pesanti pali che venivano abbassati uno ad uno nei momenti di pericolo per chiudere l'ingresso della città. La porta della città, chiamata Dalbedoor dagli abitanti di Basilea, segna l'ingresso al quartiere di Sant'Albano, che con i suoi vicoli stretti e gli edifici storici ricorda ancora il Medioevo.

Mura di Basilea e Letziturm

St Alban Tal 2A

Galleria interna del chiostro lato ovest cattedrale di Basilea

Il simbolismo

Scultura sulla facciata principale della cattedrale di Basilea

Il cavaliere Georg trafigge il drago, Ludwig Adam Kelterborn (1811-1878) Basilea, 1834 circa, Litografia, Inv. 1983.51. Vecchio stock 

Il foglio rappresenta in modo caricaturale la minacciosa perdita del tesoro della cattedrale dopo la separazione dei cantoni nel 1833. San Giorgio con i tratti grossolani del viso attacca il Basilisco esausto che regge lo stemma di Basilea. Sullo sfondo, a destra, il tesoro della cattedrale con la pala d'altare dorata si rivela dietro la parete smantellata.

Opera d'arte all'interno del chiostro della cattedrale di Basilea

Bella insegna del ristorante Safran nei dintorni del municipio

Ufficio di stato civile di Basilea

La città é immensa e ancora mille sorprese mi aspettano
Vista aerea di Basilea con l'ansa del Reno

Commenti

Post popolari in questo blog

Santa Maria in Calanca

Ci sono piccoli angoli del nostro territorio, che non distano molto da casa, dei quali siam soliti dire “prima o poi ci vado”. E poi non si va mai. Uno di questi angoli é senza dubbio Santa Maria in Calanca. Ad un tiro di schioppo da Grono che é a sua volta ad un tiro di schioppo da Bellinzona, che é a sua volta ad un tiro di schioppo da ogni insediamento del Canton Ticino. Insomma se si vuole andare ci si va. Punto. Santa Maria vista dal sentiero che sale da Castaneda Brutte presenze in quel di Castaneda La mia visita invero parte da Castaneda, ad un tiro di schioppo (evidentemente) da Santa Maria. In una cappella nella parte bassa del paese, scorgo personaggi piuttosto inquietanti. Un santo Stefano dal viso angelico e segnato dalla bella gioventù osserva un San Fulgenzio piuttosto incupito per non dire adirato. Dalle mie parti direbbero "non ha una bella cera". Leggendo poi una breve biografia del personaggio alcune suoi scritti non aiutano a rasserenare, in particolare cit...

Il monastero di Claro

“Posso farle una domanda?”- era da parecchio tempo che aspettavo questo momento, quello di porre una semplice domanda, molto probabilmente ingenua dal punto di vista della monaca di clausura che si appresta ad ascoltarla, ma così carica di significati per me. Sarei però un folle a riportare qui il punto apice della mia visita al monastero benedettino di Santa Maria assunta sopra Claro , questo il nome ufficiale che per motivi di scorribilità della lettura non ripeterò più in maniera completa  Il monastero da un depliant presente al monastero. La zona aperta al pubblico é assai limitata, consiste nella terrazza che da sulla valle (tutta a sinistra) con annessa chiesa e localino per gli acquisti (vedi sotto) L’itinerario odierno parte e finisce nell’abitato di Claro, ridente agglomerato ai piedi del monastero. Prima di salire al monastero faccio un giro alla ricerca dei luoghi di interesse in paese. Mentre cammino per i vicoli noto gente indaffarata: un'intera famiglia sta partecipan...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 5 - Il vecchio editore

Giungo da Roveredo in perfetto anticipo, ho il tempo anche di gustarmi un Campari soda in piazza grande; la giornata volge al termine ma ho ancora una tappa finale in programma. Essa ha luogo nella ridente Locarno dove per l’occasione sono stati trasportati due vagoni in piazza Grande Vagoni della Pace in piazza grande L’occasione é la presentazione di un libro legato ai patti di Locarno del 1925, tema già accennato nelle settimane scorse. La vera première della serata é la possibilità di visitare il palazzo della Sopracenerina, vera e propria icona della nostra storia Cantonale Il palazzo della sopracenerina alle spalle dei due vagoni Storia del palazzo La realizzazione del Palazzo oggi comunemente definito «della Sopracenerina» – proprietaria dello stabile – data degli anni Trenta dell’Ottocento ed è frutto di una contingenza storica particolare, quella della capitale itinerante, quando Bellinzona, Lugano e Locarno ospitano a rotazione le istituzioni cantonali. La Costituzione cant...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 4 - Le tre colonne

Ci vogliono pochi minuti dalla chiesa di San Giulio alle famigerate tre colonne nella campagna di Roveredo. La mia prossima tappa é semplice, spartana dal lato concreto ma carica di significati. Le tre colonne Ci sono tre colonne nella campagna di Roveredo, un collega originario di li mi ha riferito che quando hanno costruito l'autostrada hanno previsto una curva per preservare il sito. Tutto per tre piccole colonne, anzi, avanzi di colonne.... Le tre colonne di Roveredo Incrocio due signore a qualche centinaia di metri dal posto, scambio due parole, sono tentato di chier loro cosa sanno in proposito ma non lo faccio. Avrò modo di scoprire più tardi che le persone del luogo sono tutti a conoscenza della loro presenza e spannometricamente della loro funzione. Nessuno però sa indicare con precisione cosa si svolgeva. Sulla sinistra si intravedono i resti delle tre colonne Dopo pochi minuti giungo in vista del luogo. È a qualche metro dalla strada che costeggia il fiume e che una volt...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 1 - L’uomo col gozzo

Festeggiare il tempo che passa é deleterio, così come passare il giorno del proprio compleanno lavorando é umiliante. Lavoriamo una vita intera, evitiamo di farlo anche il giorno in cui tutti ci dicono "Auguri! E ora torna a lavorare!" Ma che senso ha festeggiare il proprio compleanno quindi? Spesso si dice che dagli anta in su andrebbe passato in sordina. Potrebbe però essere la possibilità di aggiungere un giorno di libero con la scusa di autocelebrarsi. Da qualche anno infatti (la prima volta fu a Vufflens le Château ) in corrispondenza di questa ricorrenza, ho preso l'abitudine di farmi un regalo, a dire il vero me ne faccio in continuazione, organizzare trasferte per alimentare le mie passioni sono gesti d'amore verso se stessi. Ogni anno cerco di organizzare una gita particolare, fuori dagli standard, magari approfittando che sia in un normalissimo giorno in cui tutti il resto del mondo (o quasi) sta lavorando. Tra gli obiettivi li nel cassetto una chiesa che h...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 2 - Il Dio di lamiera

Il tragitto in postale tra Mesocco e Roveredo dura pochi minuti, non c'é nemmeno il tempo di sentiere le emozioni della prima tappa scendere che già si giunge nella ridente capitale della Moesa.  Roveredo Roveredo ha preso il suo nome dai folti boschi di rovere che lo circondano. Negli antichi documenti troviamo spesso le impronte del sigillo di Roveredo. Il più antico porta la data del 1615 e non rappresenta altro che un rovere con sei rami, tre per lato, armonizzati in uno stemma. Attorno sta la dicitura “Sigilium Roveredi Comunitatis”. Roveredo (GR): casa Zuccalli con i suoi graffiti risalenti alla metà del sedicesimo secolo. Nella foto il graffito presente sulla facciata della casa risalente alla metà del sedicesimo secolo riscoperto e restaurato. Al primo piano, dopo un restauro parziale eseguito dal restauratore Marco Somaini nel 2004, possiamo ammirare  il dio greco Hermes dai piedi alati, messaggero degli dei e protettore dei mercanti (il dio Mercurio romano) e i...

Valle di Muggio - Tre Personaggi

Delle valli principali del Ticino solo una é rimasta incredibilmente ancora inesplorata dal sottoscritto. Finalmente decido di agire e intraprendere una prima spedizione appiedata che prevede la percorrenza di tutta la valle con "entrata trionfale" dal fondo della valle invece che una scontata salita dall'imbocco di Morbio. Così facendo dovrò per forza percorrerla tutta e non rinunciare dopo le prime fatiche come avrei potuto fare salendo dal fondovalle.  La partenza é il Generoso e l’arrivo é previsto a Balerna. Finalmente avrò modo di immergermi in maniera completa in questo angolo di Ticino. A pochi centinaia di metri dalla vetta del Generoso. Sullo sfondo la valle di Muggio dove si distinguono i primi villaggi. In primo piano un pastore sale lentamente.... Incontri casuali Ancora non lo so ma tre personaggi estremamente pittoreschi mi stanno aspettando lungo il percorso. Lo stile di vita che ho deciso di intraprendere mi espone volentieri a questo tipo di incontri, n...

Scioperi svizzeri

Mia nonna diceva sempre di non parlare né politica né di religione durante gli incontri conviviali. A casa però le discussioni più accese ruotavano proprio attorno al tema politico. Con il susseguirsi delle epoche le ideologie hanno mutato assai l’impatto sulla società. Ho però sempre pensato che se fossi vissuto ai tempi della nonna sarei stato con ogni probabilità della sua stessa fazione. Basta vedere cosa proponeva il comitato di Olten nel 1918: il diritto di voto e di eleggibilità per le donne, l'introduzione della settimana di 48 ore e l'assicurazione per la vecchiaia e l'invalidità. Come non essere d'accordo? Oggi questi punti sono delle ovvietà, ma non fu sempre così...anzi come vedremo sorprendentemente durante le ondate di peste, nella perenne guerra padrone - operaio ,  il coltello dalla parte del manico passò decisamente in mano a questi ultimi....e se così non era bastava a ricorrere all’arma dell’ultima spiaggia, arma potentissima: lo sciopero. Alexandre ...

Dürer tatuato - prima parte

Ho un debole per Albrecht Dürer, molto marcato. Molto meno per i tatuaggi. Diciamo che se proprio fossi obbligato a tatuarmi qualcosa, la scelta potrebbe facilmente cadere su un opera dell’incisore tedesco. Pensieri ben distanti da me nella giornata del 8 febbraio 2025. L’obiettivo odierno era il moulage di Zurigo appena finito di visitare. La strada di rientro verso la città vecchia passa davanti all' ETH di Zurigo (politecnico). Edificio principale rispettivamente Graphische Sammlung, Politecnico federale svizzero (ETH Zürich) in Svizzera Ero passato di lì ore prima in direzione del moulage e sulle sue fiancate, tra tanti personaggi non mi é scappato, con grande sorpresa, quello di Albrecht Dürer. E li ero già contento, la giornata era già guadagnata, un accenno ad uno dei miei artisti preferiti, che volere di più? Lo spicchio della facciata del Politecnico di Zurigo dedicato a Dürer Il resto poi l’ha fatto la mia curiosità: notare che l'edificio era aperto al pubblico, entr...

Belli i capelli

La lunghezza massima dei miei capelli l’ho raggiunta nel 1994 quando mi arrivarono quasi alle spalle. Durò poco. Ora a 20 anni di distanza il mio pensiero inerente i capelli é "meglio grigi che assenti".  Non fanno sicuramente parte della mia quotidianità ma tornano saltuariamente nei miei pensieri quando lo scarico della doccia si ottura.  Al castello di Valangin ho modo di approfondire il tema e rendermi conto che anche loro fanno parte in qualche modo della storia Volantino dell mostra temporanea NON C'È NESSUN PELO IN CIÒ CHE PORTA FORTUNA: IL PIEDE, IL TALLONE E LA LINGUA Detto di Trinidad e Tobago Peli e capelli come barriera contro le aggressioni esterne  Proprio come la pelle, anche i peli hanno diverse funzioni. Prima di tutto, fanno da barriera fisica e aiutano a regolare la temperatura, soprattutto grazie al sudore.  I capelli proteggono dal sole, una funzione che i peli hanno perso perché ormai sono troppo sparsi per essere davvero efficaci. I peli pubici...