Passa ai contenuti principali

Il patrimonio restituito

Col senno di poi sembra quasi incredibile non essermelo chiesto prima, eppure il famosissimo caso della Gioconda avrebbe potuto farci pensare un po’ più in là. Perché i detentori originali degli oggetti non reclamano indietro i loro pezzi? Quelli depredati con la forza da superpotenze straniere, durante guerre e il colonialismo in particolare.

La richiesta

Nel novembre del 2022, il museo delle culture di Basilea ha ricevuto due richieste dallo Sri Lanka. Uruwarige Wannila Aththo, portavoce della comunità Veddah, aveva firmato una lettera. 

Ritratto di gruppo di uomini di Veddah nelle foreste, tra il 1870 e il 1904.

In essa chiedeva la restituzione dei beni culturali materiali della sua comunità a Dambana. La seconda lettera è stata inviata dal Ministero degli Affari Buddhasana, Religiosi e Culturali, che ha appoggiato le preoccupazioni della comunità Veddah. In totale, 47 oggetti sono entrati in possesso del museo delle culture di Basilea oltre 100 anni fa.
 
Parte dei 47 oggetti esposti al museo delle culture di Basilea

Oltre al materiale zoologico e antropologico, Paul e Fritz Sarasin portarono a Basilea una collezione che comprendeva gran parte dei beni materiali di una famiglia Wedda che viveva sulle colline dello Sri Lanka.

I cugini Sarasin

I due cugini Paul e Fritz Sarasin si recarono per la prima volta nello Sri Lanka nel 1883. Trascorsero due anni e mezzo a studiare l'uomo e la natura in Sri Lanka prima di tornare in Europa. Seguirono altri viaggi congiunti nel 1890, 1902 e 1907. 

Malaya Rata era il centro storico della lingua Vedda, un creolo basato sul Sinhala.

I loro studi antropologici, biologici, geografici, archeologici ed etnologici gettarono le basi per le loro carriere scientifiche e le loro collezioni arricchirono il museo di Basilea. I manufatti provenienti dallo Sri Lanka furono anche utilizzati come argomento per la fondazione di una “collezione etnografica”, che in seguito divenne il museo delle culture di Basilea, che i Sarasin diressero per quasi 50 anni. 

Per il loro ampio lavoro antropologico, che comprendeva la misurazione e la fotografia di persone e la raccolta di resti umani, i Sarasin attirarono l'attenzione anche oltre i confini della Svizzera.

Paul e Fritz Sarasin (al centro) durante le spedizioni a Ceylon (l'attuale Sri Lanka) e Celebes (l'attuale Sulawesi) tra il 1880 e il 1896. Fotografo: sconosciuto. 
Archivio immagini Biblioteca del Politecnico di Zurigo

I Sarasin dipendevano dall'aiuto dei funzionari coloniali britannici per avere accesso agli oggetti  Veddah. Lo scavo dei resti umani, il reclutamento di persone per le fotografie e i rilievi e la raccolta di manufatti avvennero tutti in un contesto coloniale.

Anche se hanno acquisito gli oggetti scambiandoli con stoffe di cotone, tabacco, riso, perline di vetro e rupie. Questo è particolarmente evidente nel caso di un oggetto che gli specialisti del rituale si sono effettivamente tramandati di generazione in generazione, ma che ora si trova nel musei delle culture di Basilea

L'esposizione in Svizzera

Il Museo espose gli oggetti e i resti umani a Basilea e rese le scoperte dei Sarasin accessibili a un vasto pubblico. Le mostre cambiarono nel corso degli anni. Fino al 1932 furono aggiunti altri oggetti.
Negli anni '70 il Museo trasferì i resti umani al Naturhistorisches Museum Basel insieme all'intera collezione antropologica. Il Museo ha esposto gli oggetti per l'ultima volta dal 2012 al 2016 nella mostra “Expeditions”. Allo stesso tempo, è iniziato un esame scientifico e artistico dei Sarasin, dei loro viaggi e delle loro collezioni. 


La richiesta di restituzione della cultura materiale dei Veddah da parte del MKB, presentata nel novembre 2022, potrebbe essere vista come una conseguenza di ciò:
“Come comunità indigena che continua le pratiche spirituali/rituali di adorazione dei nostri antenati. Con questa lettera, vorrei richiedere ufficialmente il rimpatrio di questi manufatti nello Sri Lanka, dove saranno ospitati all'interno del 'Museo del Patrimonio Indigeno dei Veddah' nel villaggio di Dambana”.

In seguito all'indagine sulla restituzione, la collaborazione con i contatti esistenti in Sri Lanka si è intensificata. Pubblicazioni, corrispondenza e fotografie provenienti da vari archivi sono state raccolte e analizzate nell'ambito della ricerca sui contesti di acquisizione coloniale. 

Nell'estate del 2023 è stato programmato un viaggio di ricerca in Sri Lanka. Durante questo viaggio, due membri del personale dei due musei di Basilea hanno potuto incontrare rappresentanti del governo dello Sri Lanka, della comunità di Veddah e delle università e discutere delle collezioni. I colloqui hanno sottolineato l'importanza degli oggetti per la comunità e che la loro restituzione avrebbe aperto nuove prospettive sulla collezione. Nel 2023, la Commissione del Museo e il Rettorato dell'Università di Basilea approvarono la restituzione e nel maggio del 2024 il Consiglio del Governo approvò la restituzione.

Fotografo sconosciuto; senza data; negativo 6x 7 cm; X-4558; 
riproduzione fotografica digitale 2019

Verso il futuro

Una delegazione dello Sri Lanka riceverà i 47 oggetti nel maggio 2024 e gli oggetti troveranno la loro nuova casa a Dambana. La comunità utilizzerà alcuni dei manufatti per scopi rituali.

Commenti

Post popolari in questo blog

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 5 - Il vecchio editore

Giungo da Roveredo in perfetto anticipo, ho il tempo anche di gustarmi un Campari soda in piazza grande; la giornata volge al termine ma ho ancora una tappa finale in programma. Essa ha luogo nella ridente Locarno dove per l’occasione sono stati trasportati due vagoni in piazza Grande Vagoni della Pace in piazza grande L’occasione é la presentazione di un libro legato ai patti di Locarno del 1925, tema già accennato nelle settimane scorse. La vera première della serata é la possibilità di visitare il palazzo della Sopracenerina, vera e propria icona della nostra storia Cantonale Il palazzo della sopracenerina alle spalle dei due vagoni Storia del palazzo La realizzazione del Palazzo oggi comunemente definito «della Sopracenerina» – proprietaria dello stabile – data degli anni Trenta dell’Ottocento ed è frutto di una contingenza storica particolare, quella della capitale itinerante, quando Bellinzona, Lugano e Locarno ospitano a rotazione le istituzioni cantonali. La Costituzione cant...

Il monastero di Claro

“Posso farle una domanda?”- era da parecchio tempo che aspettavo questo momento, quello di porre una semplice domanda, molto probabilmente ingenua dal punto di vista della monaca di clausura che si appresta ad ascoltarla, ma così carica di significati per me. Sarei però un folle a riportare qui il punto apice della mia visita al monastero benedettino di Santa Maria assunta sopra Claro , questo il nome ufficiale che per motivi di scorribilità della lettura non ripeterò più in maniera completa  Il monastero da un depliant presente al monastero. La zona aperta al pubblico é assai limitata, consiste nella terrazza che da sulla valle (tutta a sinistra) con annessa chiesa e localino per gli acquisti (vedi sotto) L’itinerario odierno parte e finisce nell’abitato di Claro, ridente agglomerato ai piedi del monastero. Prima di salire al monastero faccio un giro alla ricerca dei luoghi di interesse in paese. Mentre cammino per i vicoli noto gente indaffarata: un'intera famiglia sta partecipan...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 1 - L’uomo col gozzo

Festeggiare il tempo che passa é deleterio, così come passare il giorno del proprio compleanno lavorando é umiliante. Lavoriamo una vita intera, evitiamo di farlo anche il giorno in cui tutti ci dicono "Auguri! E ora torna a lavorare!" Ma che senso ha festeggiare il proprio compleanno quindi? Spesso si dice che dagli anta in su andrebbe passato in sordina. Potrebbe però essere la possibilità di aggiungere un giorno di libero con la scusa di autocelebrarsi. Da qualche anno infatti (la prima volta fu a Vufflens le Château ) in corrispondenza di questa ricorrenza, ho preso l'abitudine di farmi un regalo, a dire il vero me ne faccio in continuazione, organizzare trasferte per alimentare le mie passioni sono gesti d'amore verso se stessi. Ogni anno cerco di organizzare una gita particolare, fuori dagli standard, magari approfittando che sia in un normalissimo giorno in cui tutti il resto del mondo (o quasi) sta lavorando. Tra gli obiettivi li nel cassetto una chiesa che h...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 4 - Le tre colonne

Ci vogliono pochi minuti dalla chiesa di San Giulio alle famigerate tre colonne nella campagna di Roveredo. La mia prossima tappa é semplice, spartana dal lato concreto ma carica di significati. Le tre colonne Ci sono tre colonne nella campagna di Roveredo, un collega originario di li mi ha riferito che quando hanno costruito l'autostrada hanno previsto una curva per preservare il sito. Tutto per tre piccole colonne, anzi, avanzi di colonne.... Le tre colonne di Roveredo Incrocio due signore a qualche centinaia di metri dal posto, scambio due parole, sono tentato di chier loro cosa sanno in proposito ma non lo faccio. Avrò modo di scoprire più tardi che le persone del luogo sono tutti a conoscenza della loro presenza e spannometricamente della loro funzione. Nessuno però sa indicare con precisione cosa si svolgeva. Sulla sinistra si intravedono i resti delle tre colonne Dopo pochi minuti giungo in vista del luogo. È a qualche metro dalla strada che costeggia il fiume e che una volt...

Belli i capelli

La lunghezza massima dei miei capelli l’ho raggiunta nel 1994 quando mi arrivarono quasi alle spalle. Durò poco. Ora a 20 anni di distanza il mio pensiero inerente i capelli é "meglio grigi che assenti".  Non fanno sicuramente parte della mia quotidianità ma tornano saltuariamente nei miei pensieri quando lo scarico della doccia si ottura.  Al castello di Valangin ho modo di approfondire il tema e rendermi conto che anche loro fanno parte in qualche modo della storia Volantino dell mostra temporanea NON C'È NESSUN PELO IN CIÒ CHE PORTA FORTUNA: IL PIEDE, IL TALLONE E LA LINGUA Detto di Trinidad e Tobago Peli e capelli come barriera contro le aggressioni esterne  Proprio come la pelle, anche i peli hanno diverse funzioni. Prima di tutto, fanno da barriera fisica e aiutano a regolare la temperatura, soprattutto grazie al sudore.  I capelli proteggono dal sole, una funzione che i peli hanno perso perché ormai sono troppo sparsi per essere davvero efficaci. I peli pubici...

Glorenza

Approfitto della mia tre giorni in "estremo oriente" (con le dovute proporzioni), per penetrare in Italia, o meglio ancora nel ambiguo territorio della Val Venosta. Dopo aver visitato Curon mi sposto a sud per visitare Glorenza. Glorenza é affascinante per una sua caratteristica che difficilmente si riscontra nei villaggi nelle Alpi: le sue mura. Quando si entra da una delle sue tre porte si ha la voglia di scoprirne ogni angolo, di non lasciarsi sfuggire l’occasione di sentirsi catapultati in un altra epoca ad ogni passo che si fa. Per dare un’immagine dell’urbanistica della cittadina la miglio soluzione é dall’alto.  Foto scattata all’esterno del museo storico di Glorenza Ma non bisogna fantasticare troppo, avere la testa tra le nuvole potrebbe diventare estremamente pericoloso, meglio guardare chi arriva, soprattutto dai due assi principali che tagliano la cittadina; se una volta era cavalli oggi i tempi di reazione devono essere più scattanti, perché chi sopraggiunge po...

Scioperi svizzeri

Mia nonna diceva sempre di non parlare né politica né di religione durante gli incontri conviviali. A casa però le discussioni più accese ruotavano proprio attorno al tema politico. Con il susseguirsi delle epoche le ideologie hanno mutato assai l’impatto sulla società. Ho però sempre pensato che se fossi vissuto ai tempi della nonna sarei stato con ogni probabilità della sua stessa fazione. Basta vedere cosa proponeva il comitato di Olten nel 1918: il diritto di voto e di eleggibilità per le donne, l'introduzione della settimana di 48 ore e l'assicurazione per la vecchiaia e l'invalidità. Come non essere d'accordo? Oggi questi punti sono delle ovvietà, ma non fu sempre così...anzi come vedremo sorprendentemente durante le ondate di peste, nella perenne guerra padrone - operaio ,  il coltello dalla parte del manico passò decisamente in mano a questi ultimi....e se così non era bastava a ricorrere all’arma dell’ultima spiaggia, arma potentissima: lo sciopero. Alexandre ...

Motivazioni per festeggiare il proprio compleanno - parte 2 - Il Dio di lamiera

Il tragitto in postale tra Mesocco e Roveredo dura pochi minuti, non c'é nemmeno il tempo di sentiere le emozioni della prima tappa scendere che già si giunge nella ridente capitale della Moesa.  Roveredo Roveredo ha preso il suo nome dai folti boschi di rovere che lo circondano. Negli antichi documenti troviamo spesso le impronte del sigillo di Roveredo. Il più antico porta la data del 1615 e non rappresenta altro che un rovere con sei rami, tre per lato, armonizzati in uno stemma. Attorno sta la dicitura “Sigilium Roveredi Comunitatis”. Roveredo (GR): casa Zuccalli con i suoi graffiti risalenti alla metà del sedicesimo secolo. Nella foto il graffito presente sulla facciata della casa risalente alla metà del sedicesimo secolo riscoperto e restaurato. Al primo piano, dopo un restauro parziale eseguito dal restauratore Marco Somaini nel 2004, possiamo ammirare  il dio greco Hermes dai piedi alati, messaggero degli dei e protettore dei mercanti (il dio Mercurio romano) e i...

Dürer tatuato - prima parte

Ho un debole per Albrecht Dürer, molto marcato. Molto meno per i tatuaggi. Diciamo che se proprio fossi obbligato a tatuarmi qualcosa, la scelta potrebbe facilmente cadere su un opera dell’incisore tedesco. Pensieri ben distanti da me nella giornata del 8 febbraio 2025. L’obiettivo odierno era il moulage di Zurigo appena finito di visitare. La strada di rientro verso la città vecchia passa davanti all' ETH di Zurigo (politecnico). Edificio principale rispettivamente Graphische Sammlung, Politecnico federale svizzero (ETH Zürich) in Svizzera Ero passato di lì ore prima in direzione del moulage e sulle sue fiancate, tra tanti personaggi non mi é scappato, con grande sorpresa, quello di Albrecht Dürer. E li ero già contento, la giornata era già guadagnata, un accenno ad uno dei miei artisti preferiti, che volere di più? Lo spicchio della facciata del Politecnico di Zurigo dedicato a Dürer Il resto poi l’ha fatto la mia curiosità: notare che l'edificio era aperto al pubblico, entr...

Patto di Locarno

Sono divorziato. Da molti anni ormai.  Il divorzio non deve essere letto come qualcosa di negativo, spesso é un miglioramento delle condizioni di vita. Spesso? Diciamo sempre. Quando quel giorno nella sala del pretorio di Locarno ero intento a battagliare con l'avvocato della mia ex non sapevo che circa 90 anni prima nella stessa aula si tenevano discorsi ben più importanti per l'umanità intera. Presenti tutti i pezzi grossi dell'Europa In breve Dal 5 al 16 ottobre 1925 si svolse a Locarno una conferenza diplomatica tra le delegazioni di sette stati europei: il Belgio, la Francia, la Germania, il Regno Unito, l’Italia, la Polonia e la Cecoslovacchia.  Dopo dieci giorni di trattative, furono parafati sette trattati e convenzioni, di cui il principale fu un trattato di garanzia reciproca – chiamato anche Patto Renano – tra il Belgio, la Francia, la Germania, il Regno Unito e l’Italia, con il quale la Germania accettava la frontiera lungo il Reno scaturita dal trattato di Vers...