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Il gesto delle fiche

Quando tre eventi ricorrono o si incontrano in un breve lasso di tempo é una casualità che non si può ignorare.

Dante e il Galateo

Attualmente sto leggendo il galateo del Della Casa. In un capitolo viene menzionata la divina commedia di Dante, personaggio che non ho praticamente mai incontrato nei miei girovagare tranne in data odierna durante l'altrettante casuale visita al museo di farmacologia di Basilea (casualità scatenante)

Dante raffigurato su un  vaso al museo farmaceutico di Basilea

Decido quindi di approfondire la famosa frase di Dante che il Della Casa nel suo galateo reputa come offensiva.

“le mani alzò con ambedue le fiche” 

disse il nostro Dante, ma non ardiscono di così dire le nostre donne, anzi, per ischifare quella parola sospetta, dicon più tosto le castagne, comeché pure alcune, poco accorte, nominino assai spesso disavedutamente quello che, se altri nominasse loro in pruova, elle arrossirebbono, facendo menzione per via di bestemmia di quello onde elle sono femine.

(Galateo)

E qui il terzo elemento a chiudere io cerchio; in maniera del tutto inconsapevole sono solito a mettere il pollice tra l’indice e il medio, gesto che ho scoperto oggi corrispondere esattamente al gesto delle fiche. Ho sempre interpretato questo gesto come una necessità di calore o protezione, anche nel senso di stare a casa protetto dalle mura.

In data odierna questa mia ingenua supposizione verrà letteralmente fatta a pezzi

Esempio di gesto delle fiche, 
dove con le dita della mano chiuse a pugno  si appone il pollice tra indice e medio


Il nome di tale gesto deriva probabilmente da fico (o fica) nel linguaggio veterinario antico nel senso di “tumore più o meno voluminoso […] che si osserva d’ordinario intorno alle aperture naturali del corpo e sugli organi della generazione dei quadrupedi domestici, e più specialmente degli asini e dei muli”. Il gesto del fare le fiche sarebbe quindi l’imitazione, tramite il pollice, delle escrescenze carnose che crescono sui genitali di determinati quadrupedi.

Le origini vengono fatte risalire all'epoca degli Etruschi e dei Romani, dove il gesto della manu fica aveva inizialmente un significato apotropaico per esorcizzare gli spiriti dei morti durante i Lemuralia ed è stato rinvenuto su molti amuleti.

"La fica" di Dante

Con l'avvento del Cristianesimo ed il conseguente rigetto di molti dei simbolismi pagani, il gesto, definito mano oscena, ha perso ogni significato rituale assumendo esclusivamente una connotazione volgare ed è presente in molti testi letterari e dipinti fino al '600.
Il gesto viene citato nel canto venticinquesimo dell'Inferno nei versi 1-16, dove l'anima di Vanni Fucci compie questo gesto come atto blasfemo nei confronti di Dio.

«Al fine de le sue parole il ladro
le mani alzò con amendue le fiche,
gridando: “Togli, Dio, ch’a te le squadro!”»


Vanni Fucci in un'illustrazione del canto XXV dell'Inferno realizzata da Francesco Scaramuzza mentre esegue il famoso gesto

Scavando poi in rete scopro che il gesto é stati ripreso molte volte 

A sinistra osservato da Dante e Virglilio Vanni Fucci fa il gesto delle fiche verso Dio
British Library, Londra, Ms. Yates Thompson 36

Non solo Vanni Fucci

Esso viene dipinto anche al di fuori del contesto della divina commedia

Jacob De Backer, la superbia, i sette vizi capitali

Simon Vouet, la buona ventura.
La zingara dietro al malcapitato derubato mostra idealmente e beffardamente il segno delle fiche allo spettatore

Amuleto brasiliano

E dulcis in fondo scopro essere un amuleto brasiliano

A tale oggetto vengono attribuite proprietà protettrici da tutti i tipi di mali, di disgrazie anche di origini naturali quali temporali e grandine.

Agli amuleti a forma di mano sono sempre stati attribuiti grandi poteri. Essi variano a seconda di come sono disposte le dita:nel caso della higa brasiliana (nota anche come cigua o figa) un pugno chiuso con il pollice che spunta fra l’indice e il medio; il suo significato ha connotazioni chiaramente sessuali , il pollice rappresenta l’organo maschile mentre l’indice e il medio rappresentano quello femminile, ripiegati, congiunti nel rapporto sessuale; tuttavia, considerato l’uso di questo amuleto nel corso della sua storia, un’altra interpretazione prende corpo, secondo la quale questa simbologia sarebbe solo da riferirsi ad una rappresentazione degli organi sessuali femminili, e quindi il pollice come immagine del pene resterebbe relegato ad un ruolo secondario.


Molto apprezzato tra le popolazioni dell’America del Sud, questo talismano arrivò in Spagna attraverso l’Oceano Atlantico nel XVI secolo, dove prese il nome di higa, sappiamo che le sue origini sono remote, ma è impossibile determinare con esattezza dove apparve per la prima volta e quando.

Conclusione

Quello che per 45 anni ho valutato come un gesto embrionale, di ricerca di calore e protezione si rivela invece un gesto di scherno beffa e sesso. Devo ripassare il mio subconscio e rivalutare tutte le discussioni avute con diversi interlocutori sull'argomento.

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