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Coira

Coira, un ennesima città in cui ci sono stato parecchi anni fa e per diverse settimane. Ma allora gli interessi erano diversi, la ricerca andava verso postriboli dove passare la sera coi commilitoni piuttosto che alla ricerca di chicche nella città vecchia.

Poco male, a circa 15 anni di distanza posso rifarmi.

Orbiter,  di Robert Indermaur 

La scultura trasmette un messaggio preciso: andare alla scoperta del mondo e tornare con un bagaglio di esperienze, per poter fare i dovuti confronti. Per renderci conto che ci troviamo in un buon posto. Un buon posto in cui vivere e prendersi le proprie responsabilità con la consapevolezza che il mondo è sempre qui per noi e noi siamo sempre qui per il mondo. «Il fatto che la mia realizzazione si trovi sulla Postplatz di Coira, un importante luogo di memoria della mia giovinezza, ha un significato particolare per me», conclude l’artista.

Mi addentro nella città vecchia procedendo a zig zag, giro spesso lo sguardo e mi lascio sorprendere da tutte le meraviglie che la cittadina mi regalerà


Splendida porta impossibile da non notare, la data apparentemente é quella del 1525

Il guardiano notturno e il "Pechpfanne"

Nel 1859 Coira aveva ancora quattro guardiani della torre e un trombettiere comunale che doveva suonare la tromba dalla torre di San Martino a mezzogiorno. Dodici "guardiani notturni canterini" dovevano camminare per la città, cantare lunghe sequenze di versi quando l'orologio della torre suonava e chiamare la "guardia della sera":
"Aspetto ora la guardia della sera, Dio dia a tutti noi una buona notte.
E spegni tutte le tue paure e preoccupazioni, che il buon Dio ci conservi bene".

La notte di Capodanno del 1887, i familiari richiami delle sentinelle risuonarono per l'ultima volta per le strade di Coira.

"Pechpfanne"

Il braccio di ferro nel 1 piano di questa casa porta una cosiddetta "padella", testimonianza dell'illuminazione stradale tardo medievale.
Al centro della padella c'è un picchetto su cui venivano poste le torce di pece. L'ampio bordo impediva alla pece liquida di colare via. Tali "padelle di pece" esistevano negli importanti vicoli e nelle piazze.

Il simbolo del cantone

Fontana in Majoranplatz con lo stemma della Lega dei Dieci Tribunali, 
unica fontana a Coira con l'abbeveratoio per cani
Stemma della diocesi di Coira, vetrata del 1578. Dal XIII secolo lo stambecco rampante divenne l’animale dello stemma del vescovo di Coira

Bandiera della valle e dritto della corte, XVII secolo. Seta con stambecco dipinto. 
Il donatore è forse Andreas von Salis, Podestà a Morbegno 1665-1667.
I Salis della Bregaglia erano ricchi ad Avers.

Bicchiere della borghesia di Coira
Probabilmente Germania meridionale, 1670‒1680
Deposito della borghesia di Coira

Il bicchiere a forma di stambecco in argento dorato e con testa amovibile proviene dal Municipio di Coira. Dal XVI secolo, in Europa arrivarono grandi quantità di argento provenienti dall’America, provocando una riduzione dei prezzi. E così, anche la borghesia benestante poteva permettersi l’«argenteria». Le coppe a forma di animali erano particolarmente prestigiose.
Orafi e argentieri si stabilirono anche a Coira. La collezione del museo rispecchia la loro produzione, prevalentemente composta da pezzi semplici d’uso comune. Gli oggetti sfarzosi invece provengono da altre città, in particolare Zurigo e Augusta.

Tallero della Lega Caddea Coira, probabilmente intorno al 1564

Il tallero della Lega Caddea che riprende il motivo dello stambecco è probabilmente la moneta più conosciuta dei Grigioni. Il museo comprò questo esemplare presso un commerciante di Amsterdam.
Lo stampo che ha coniato questa rara moneta d’argento fu creato dal famoso medaglista zurighese Hans-Jakob Stampfer (1505–1579). Oggi sono noti solo ancora circa 15 esemplari di questo tallero.


Il medico zurighese Conrad Gessner (1516–1565) descrisse nel suo «Tierbuch» (libro degli animali, 1551–1558) tutte le specie animali che conosceva, anche lo stambecco (in tedesco).

Nel suo libro descrive anche rimedi che all’epoca si producevano utilizzando parti dello stambecco. Consiglia sangue di stambecco contro i calcoli alla vescica o sterco di stambecco diluito nel vino, con l'aggiunta di pepe e miele, contro la gotta. Le credenze nei confronti di poteri curativi di questo tipo portarono all’estinzione di questo animale nell’area alpina (in tedesco).

Le tre leghe

La prima nasce nel 1367 su iniziativa del Capitolo della Cattedrale di Coira e delle comunità circostanti. Nel 1395 segue la creazione della Lega Grigia e nel 1436 quella della Lega delle Dieci Giurisdizioni, entrambe costituite per garantire l'indipendenza e la pace del territorio.

Grazie alla stipulazione di un patto di alleanza fra queste tre comunità, nel 1524 si costituisce una sorta di stato federale denominato appunto "Libero Stato delle Tre Leghe".

Nel 1801 Napoleone decide l'annessione delle Tre Leghe alla Svizzera e nel 1803 i Grigioni diventano formalmente un cantone svizzero. Lo stemma dei Grigioni attuale racchiude quelli delle storiche "Tre Leghe retiche".

Con la Carta della Lega del 23.9.1524, le Tre Leghe si dotarono di una Costituzione comune e ottennero così lo statuto di repubblica libera che mantennero fino al 1798 (Grigioni).

I tre stemmi delle tre leghe su una facciata di un abitazione a Coira

L’oggetto esposto, di forma triangolare, è la pietra di confine originale delle Tre Leghe. Questa pietra si trovava laddove le Tre Leghe si incontravano, sul Dreibündenstein, una vetta situata nella zona escursionistica del Brambrüesch, sopra Coira.

 Questa aggregazione non era tuttavia uno Stato nel senso moderno del termine. Le Leghe erano composte da numerosi piccoli comuni giurisdizionali a organizzazione autonoma, i quali prendevano decisioni importanti in occasione di assemblee dei vicini. Non esisteva né un governo centrale, né un capoluogo. Nei comuni un numero ristretto di famiglie patrizie esercitava una grande influenza. L'unica istanza politica comune era la Dieta. Deputati provenienti dai comuni decidevano in merito alla politica estera o regolavano l'amministrazione dei cosiddetti territori soggetti, ovvero la Valtellina, Chiavenna e Bormio.

Bandierina della Lega Grigia - Grigioni, dopo il 1512

Ognuna delle Tre Leghe aveva un proprio stemma in segno di autonomia politica. Il tessuto in seta di questa bandiera, originariamente rosso, mostra la croce bianca e grigia della Lega superiore.

I vessilli erano trattati con particolare rispetto. Di conseguenza, gli alfieri avevano una grande responsabilità: dovevano promettere di proteggere gli emblemi militari da ladri e tarme conservandoli in contenitori di legno e, in caso di emergenza, di difenderli anche da moglie e figli.

Oggi nella collezione si trovano più di 200 bandiere – tra cui esemplari di bottini militari ma anche bandiere di compagnie musicali, società di cacciatori e altre associazioni religiose, politiche o commerciali.

La struttura della città

Veduta a volo d'uccello della città di Coira, 1640 ca. (Museo retico, Coira).

Conosciuta con il nome di Knillenburger Prospekt, derivante dal luogo del suo ritrovamento nel Tirolo meridionale, questa veduta panoramica contiene numerosi anacronismi nei dettagli architettonici, dovuti a un restauro compiuto nel 1920. Nel complesso essa riflette comunque fedelmente la struttura urbana di Coira alla metà del XVII secolo. Si intravedono la collina dello Hof, con la cattedrale e la residenza vescovile, e la città bassa sviluppatasi a partire dall'alto Medioevo, circondata da bastioni. Dietro la collina, in alto, si trova la chiesa carolingia di San Lucio e, alla sua sinistra, la chiesa sepolcrale di S. Stefano con il suo cimitero. Sull'altra riva della Plessur, a destra, il quartiere del Welschdörfli, centro della città antica.

Altra veduta di Coira, dalle lettere si distinguono A) l'Hof di Coira, B) il castello, C) la cattedrale vescovile, D) la chiesa di Santa Lucia, E) chisa di San Martino, G) Municipio

Altra vista "frontale" di Coira. Al centro della cittadina svetta la chiesa di San Martino, in basso la Untertor mentre nell'angolo in alto a destra il luogo delle esecuzioni

Coira 

Rilievo della città presente nel centro

La scalinata che porta all'Hof, la residenza vescovile e la relativa cattedrale. 
Foto scattata dal museo retico

La chiesa di San Martino. Citata per la prima volta intorno al IX secolo

La chiesa di San Martino è una delle più antiche della città. Fu danneggiata nell'incendio del 1464 e poi ricostruita in stile gotico. Nel 1523 la chiesa chiamò Johannes Comander al suo servizio. Qui egli aderì alla Riforma. Qui, proprio accanto all’insediamento cattolico «Hof», egli predicava il nuovo credo riformato.

Vista della Porta inferiore di Coira «Untertor»

Enclave dell'Hof


Situato su uno sperone roccioso sopra il nucleo urbano, l'insediamento fortificato comprende la cattedrale, il castello vescovile, torri ed edifici raggruppati intorno alla corte interna. Popolazione: 240 abitanti nel 1850.

Vista sulla piazza dell'Hof

 Nel 1514 l'imperatore Massimiliano I separò il territorio dello Hof dalla città di Coira e lo assegnò al vescovo come feudo imperiale. Questa enclave nel territorio delle Tre Leghe doveva assicurare al vescovo una base di potere temporale per la sua carica di principe dell'Impero. La Riforma comportò la separazione confessionale tra lo Hof, di pertinenza vescovile, e la città di Coira.

Dettaglio sulla palazzo episcopale barocco sede del tesoro della cattedrale è delle immagini della morte

La cattedrale di Coira

Nel cuore dell'Hof la cattedrale; la cattedrale dedicata a Maria Assunta ha più di 700 anni ed è uno dei monumenti più importanti della storia religiosa elvetica. 
Tra i vari gioielli contenuti (oltre al tesoro della cattedrale e le immagini della morte), diversi dettagli degni di nota dei quali non ho attualmente ulteriori dettagli



San Placido

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