Fin dalla porta di ingresso capisco che sto per trovarmi davanti ad una giornata ricca di sorprese, capace di farmi spalancare la bocca.
Dettaglio dell'anta di sinistra del portone d'entrata dell'abbazia
La chiesa e l'abbazia ha subito innumerevoli ampliamenti e rifaciture, non voglio prendere troppo tempo per la ricostruzione semplicemente perché c'é da perdersi.
Saint-Maurice par Matthaeus Merian, 1642
Il complesso dell'abbazia oggi,
Nel corso della sua storia, l'Abbazia ha vissuto al ritmo di eventi che non hanno mai minacciato la sua sopravvivenza. La Riforma si fermò alle porte del monastero. Incendi e cadute di massi richiesero la ricostruzione. La Rivoluzione, inizialmente minacciosa, permise infine l'apertura del Collegio abbaziale nel 1806.
Nella foto si vede bene il tetto protettivo, al di sotto il sito archeologico del Martolet, il luogo sacro dove sono state portate per la prima volta le reliquie di San Maurizio e dove riposano ancora
1. la reception il bookshop
2. Il piazzale della basilica
3. La basilica
4. La sala audiovisiva
5. Il sito archeologico del Martolet
6. Il campanile
7. La tomba di San Maurizio
8. Le catacombe
9. La sala del tesoro
10. Il chiostro
La chiesa si espandette a più riprese, poi dato diversi crolli dalla parete fu
Le reliquie di San Maurizio
I resti archeologici sovrapposti dei vari muri delle 6 chiese che furono costruite consecutivamente a partire dalla seconda metà del IV secolo.
Attorno a queste chiese si è sviluppata l'attuale abbazia.
Sullo sfondo si vedono il monastero e le finestre delle stanze dei canonici.
Nascosto dietro, c'è il cortile del rinomato Collegio Saint-Maurice. Poco lontano, nella Valle del Rodano, si trova la Cappella di Vérolliez, sul luogo del martirio dei santi. La chiesa di Saint Sigis-mund si trova vicino alla stazione ferroviaria. La cappella di Notre-Dame du Scex domina il paesaggio, vicino alla scogliera sulla destra.
Nel 1904 fu riscoperta la tomba originale di San Maurizio.
La tomba era dotata di un altare. Al centro dell'altare si trova una pietra contenente le reliquie del Santo. La candela accesa davanti alla tomba simboleggia la continuità della preghiera.
San Maurizio
Il Tesoro
Come l'Abbazia stessa, anche la storia del suo tesoro può essere suddivisa in momenti chiave che, fino al periodo barocco, mostrano un aumento regolare e significativo del numero di oggetti conservati al suo interno. Questi ultimi testimoniano così la lunga e caotica storia del tesoro dell'abbazia. Nel corso del tempo, la comunità fu espropriata di reliquie prestigiose, come l'ascia di San Maurizio e la testa di San Sigismondo, donate all'imperatore Carlo IV in occasione della sua visita nel giugno del 1365; la Sacra Lancia, a metà del X secolo, quando Rodolfo II di Borgogna, abate laico, dovette consegnarla al re tedesco Enrico il Ferro - se fosse effettivamente passata per l'abbazia di Chablais!
Nel dicembre 1590, la Dieta vallesana autorizzò addirittura il vescovo di Aosta ad aprire il santuario di San Maurizio e a portare a Torino quasi metà del corpo del santo, oltre alla sua spada e a una piccola statua equestre, senza che l'abate Adrien de Riedmatten potesse opporsi.
Gli oggetti andarono probabilmente perduti durante i successivi spostamenti del tesoro.
Nonostante queste perdite, il tesoro si arricchì regolarmente, come dimostrano gli archivi che conservano la memoria delle donazioni. Spesso la devozione attribuisce gli oggetti del tesoro a donatori prestigiosi, sulla base di una convinzione o di una tradizione difficile da rintracciare e spesso contraddetta dall'archeologia.
È il caso delle due coppe attribuite rispettivamente a Sigismondo e a Carlo Magno, realizzate sicuramente dopo il 1200
Diverse persone spedirono dei doni all'abbazia nella speranza che il santo intercedesse per loro.
Alcuni di questi sono di ottima fattura e lasciano completamente di stucco chi si ritrova a tu per tu
Reliquiario di San Candido,, atelier di San Maurizio, 1165
Busto reliquiario di San Victor (inv. 26), Ginevra,
attribuito a Gossuin de Bomel, primo terzo del XV secolo.
San Maurizio a cavallo, atelier di San Maurizio, seconda metà dell'XI secolo.
Maurizio, un santo per l'Europa
Da quando, alla fine del IV secolo, il vescovo del Vallese Teodoro, senza dubbio ispirato da Ambrogio di Milano, fece riemergere le spoglie dei Tebani e fece costruire una basilica sulla loro tomba, il culto di san Maurizio e dei suoi compagni si sviluppò su un vasto territorio. La venerazione si diffuse lungo le valli del Reno e del Rodano, ma anche in Piemonte e in Italia, in Francia, Germania e Svizzera. Durante il Medioevo, l'Abbazia di Saint-Maurice fu largamente finanziata da principi e re, perché Maurizio era un santo militare di cui i grandi si appropriarono come figura tutelare, in particolare i re di Borgogna e poi i principi di Savoia. Raffigurato come cavaliere, armato di lancia - la Santa Lancia - e di scudo, è stato il protettore del Sacro Romano Impero almeno dal X secolo. Nei Paesi germanici e a partire dalla metà del XII secolo, è più spesso rappresentato come un moro.
CROCIERA DEL PASTORALE DELL'ABATE GUILLAUME VILLIEN
Argento, parzialmente dorato, smalto traslucido (blu) e opaco (rosso).
Besançon, tra il 1429 e il 1434
Il cartiglio del crosseron, decorato con una rappresentazione di San Maurizio a cavallo, testimonia la rinascita del culto del santo sotto Amedeo VIII di Savoia.
Brocca detta di Carlo Magno, officina carolingia, prima metà del IX secolo.
Statua votiva di San Maurizio a cavallo
Argento (sbalzato, fuso e cesellato). Savoia (?). Piemonte (?), 1577
Anche se la statua è contrassegnata dalla croce a trifoglio del santo patrono del Ducato di Savoia, il duca Emmanuel-Philibert, il cui volto è raffigurato dietro la visiera mobile, è il donatore.
Il chiostro
Curiosità legate al Santo
San Maurizio dà il suo nome alla località turistica di montagna St. Moritz
St. Maurice in Vallese oggi. Sulla destra l'abbazia
Nel 926 Enrico I (919-936), arrivò a cedere l'intero cantone svizzero dell'Argovia all'abbazia, in cambio della lancia sacra del santo. La spada di San Maurizio faceva parte del corredo del trono imperiale, utilizzato durante l'incoronazione degli imperatori austro-ungarici fino al 1916.
La bandiera Svizzera deriva dallo stendardo della Legione Tebea comandata da San Maurizio.
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