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Streghe ad Airolo

Scagli la prima pietra chi non sarebbe curioso di sapere se anche nel proprio paese, qualche secolo fa abitava una strega. O almeno, una presunta tale.

Località

Nella letteratura consultata non ho trovato la prova tangibile, nero su bianco con l'indicazione di Airolo o simili, ma molti processi sono registrati sotto gli atti di Leventina, e dato che alcuni sono registrate streghe a Dalpe o Rodi la possibilità che anche ad Airolo delle donne siano state accusate di stregoneria sono alte

Strega che munge il latte da un manico di ascia

Nel libro della Leorca "le tre valli stergate" appare poi una mappa con indicate le località in cui avrebbero avuto luogo i Sabba, (o barlotti). Nel comune si segnalano streghe provenienti da Airolo e Brugnasco mentre i barlotti avrebbero avuto luogo ad All’acqua e a Nassero.


Proprio quest’ultima località suscita interesse e decido di chiedere lumi a Dafne Genasci, l’autrice del doppio volume appena uscita sulla toponomastica del comune di Airolo

Ecco la sua risposta:

Ho dato un’occhiata anch’io al libro della Laorca, ma non sono riuscita a capire da dove estrapola questo toponimo “Nassero” e soprattutto come fa a localizzarlo con precisione su una cartina: bisognerebbe avere qualche informazione in più sulla fonte da cui proviene il dato citato dalla Laorca, ma a questo punto penso che si tratti di un toponimo che emerge solo dai documenti. Sicuramente non mi sono imbattuta in questo nome sul territorio comunale airolese. Tuttavia, il dubbio che si tratti di un toponimo solo documentario mi viene perché ho consultato anche i nostri materiali riguardanti il comune di Quinto e pure lì non trovo nulla; non solo, ma neanche le carte nazionali e il piano corografico lo menzionano.

Penso quindi che questo “Nassero” non corrisponda a Giof (perché di quest’ultimo nome esistono delle attestazioni molto antiche come “Zovo”, “Zovum”), ma piuttosto al “Pizzo Massari” che si trova ad es. nella carta nazionale e che prende il nome dalla sottostante alpe Massari (im Massàri nel dialetto di Fusio), che si trova sul versante valmaggese. Il pizzo invece segna il confine con la Valmaggia, per cui può benissimo essere un punto di riferimento anche per i leventinesi. Del resto, se il toponimo è stato estrapolato da un documento, non sarebbe strano che una “m” e una “n” siano state confuse e che in realtà nell’originale si legga “Massero” invece di “Nassero”, nome che molto si avvicinerebbe a “Massari”. Ad ogni modo bisognerebbe proprio trovare la fonte del dato citato dalla Laorca per poter essere più precisi.“

Lingua

Nella cultura airolese le ultime tracce rimangono nella lingua, nel dialetto. Nel vocabolario fraseologico del dialetto di Airolo di Beffa ecco la definizione di strega:
 
stria s.f. strega; pl. stri; s. fig, vecchiaccia, furbacchiona; i richiami alla stregoneria non sono molti nel dialetto airolese; i termini che le si rifanno hanno perso il loro significato originario; cfr. p. es. arlía, malafizzi, malafizzió, ingermó; la tradizione orale, almeno a mia conoscenza, è relativamente povera di accenni riguardo streghe e tregende: Jarnei dietro la cappella della Mandra sembra esser stato il luogo di esecuzione delle streghe così come u Sass da Déi, vicino a Stalvedro, luogo di ritrovo delle stesse; la stria t pian Bédrin (Ma) e la stria di Raèt (val Canaria) dovevano prob. servire da spauracchio così come la stria t Giübin sopra l'Urél altro non era che la personificazione di un fenomeno meteorologico: essa preparava i chicchi di grandine che scagliava poi con la scopa contro il maggengo.

Altro papabile luogo legato alle streghe sul territorio di Airolo u bôsc t la végia, bosco a ovest di Airolo sulla sponda destra del Ticino.

Insomma, non c'é la prova schiacciante ma la presenza di atti di stregoneria non hanno risparmato nemmeno il mio paese di residenza

Una storia spaventosa di tre streghe e due uomini che ebbe luogo a Derneburg, nella contea di Reinsteyn, sul fiume Hartz, durante alcuni giorni del mese di ottobre del 1555. Wickiana

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