Il giro tra San Salvatore e Morcote si contraddistingue per la varietà di opere e punti di interesse. che si possono trovare lungo il suo cammino. Non si tratta di una passeggiata di "montagna pura" ma essendo la regione a forte vocazione turistica e buona parte del percorso raggiungibile in macchina la quantità di gente presente in certi tratti é fin troppo elevata. Il giro vale però sicuramente di essere fatto, le sensazioni che provavo ritornando verso Lugano erano tutte molto positive. Il mese migliore aprile - maggio
San Salvatore
La iconica forma del monte fa da sfondo a buona parte delle cartoline di Lugano ed é anche la partenza del nostro giro. Per poter gustare al meglio i punti di attrazioni sul percorso é consigliabile salire con la teleferica che parte non lonmtano dalla stazione ferroviaria di Paradiso
Giunti in vetta diversi i punti di interesse storico; da una parte dei pannelli che illustrano la storia dei tunnel ferroviari che sbucano in Ticino
In secondo luogo un piccolo museo (ingresso gratuito!) che al piano inferiore ospita la storia della confraternita della compagnia della buona morte.
Da ultimo ma non per ordine di importanza il favoloso panorama che si può godere dalla sua vetta.
Occorre finalmente mettersi in marcia, malgrado il percorso si di sole 2h45min risulter`ain realtà più lungo ed impegnativo soprattutto tenendo conto delle diverse deviazioni intraprese per non lasciarsi sfuggire nulla.
Ciona
La prossima tappa conduce al parco San Grato di Carona.
Carona
Di per se il paese di Carona viene aggirato, ci si imbatte però nella chiesa di Santa Marta e annesso cimitero
Dall'alto del cucuzzolo della chiesetta intravedo però che nel cimitero in basso ci sono diverse opere sfarzose, da gran curioso che sono decido di buttarci un occhio
Una tomba attira la mia attenzione, dagli scarni studi in meccanica ricordo però ancora il concetto di "vite senza fine", riprodotta in modo del tutto originale in questa tomba forse di un meccanico o di un ingegnereParco San Grato Carona
Il santo
A pochi minuti di cammino dalla chiesa si arriva al parco botanico di San Grato a Carona.
L'origine del nome. San Grato per questa zona è incerta, già nel mappali risalenti al 1800, questa collina viene denominata San Grato.
Nel 1945, in Signor Winterhalter fece edificare la cappella che si trova all'interno del parco, costruita con materiali derivanti dalla cava di porfido di Carona che in quel periodo forniva il materiale per le case del borgo. Attualmente all'interno vi è un dipinto della Madonna di Guadalupe e i due busti uno di San Grato e l'altro di Nostro Signore. Grato deriva dal latino "Gratus" che significa Gradevole, caro, riconoscente
San Grato, era un vescovo di Aosta, vissuto nel V secolo (7 settembre 470). Gli si attribuisce il ritrovamento della testa di San Giovanni Battista, ritrovata in fondo ad un pozzo e riportata a Roma dopo aver miracolosamente placato una tempesta. Patrono della città di Aosta, le sue reliquie sono conservate nella Cattedrale di Aosta.
San Grato è un santo taumaturgo (che compie miracoli) venerato come protettore dei raccolti dalle intemperie, specialmente dalla grandine, dai fulmini, Protettore dei fienili dal fuoco e dei raccolti da cavallette, talpe e bruchi, Alla sola lastra tombale del Santo-erano attribuiti poteri di guarigione dalla lebbra, venne, infatti, installata nella parrocchia di Saint-Christophe (Italia), dove nel medioevo nelle vicinanze esistèva un ricovero dove i malati potessero anche solo sfiorarla per sperare in una guarigione miracolosa.
Nelle chiese dedicate a San Grato le campane, invece di suonare alle 12:00, suonano alle 11:30.
Il parco
Il parco é presenta dal 1957 ed ha un area di 200'000 metri quadtrati.
Un tabellone all'ingresso informa i visitatori sui vari possibili percorsi, mi rendo subito conto che il parco é molto grande e sarà difficile visitarlo tutto. Mi immergo però a capofitto.
Santuario dell Madonna d'Ongero
Poco distante del parco San Grato, nel bel mezzo del bosco si erge il Santuario della Madonna d'Ongero, piccolo capolavoro dell'arte barocca. Per raggiungerlo occorre tornare alle piscine di Carona per poi immettersi nel sentiero nel bosco e dopo pochi minuti si giunge al bivio che porta al vicino santuario
Il santuario é in fase di restauro ma anche così si percepisce la sua magnificenza; nascosta nel bel mezzo del bosco e il lungo viale di accesso con delle cappelle ai lati (le tappe della passione di Cristo?)
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