Passa ai contenuti principali

Museo dei giocattoli Pegasus - Mezzi di trasporto

I giocattoli sono sempre stata una componente che mi hanno attirato, per due motivi: il primo é che mi permette di ritornare un po' bambino, di tenere viva quella parte di me fanciullesco e bricconcella. La seconda per vedere dove sta andando il mondo; anche l'evoluzione dei giocattoli é un ottimo specchio della società odierna.

Esiste poi anche un terzo motivo, quello di fare battute salaci ispirato dall'apparente assurdità / fantasia spiccata di certi giocattoli.

Anche il musei dei giocattoli Pegasus non é da meno e mi permette di portare a termine i tre punti sopra elencati

Altra apprezzabilissima particolarità di questo museo che si trova in un microvillaggio immerso in un stupendo nulla dalle parti del Türlersee (ZH)

Aviazione

Volare, uno dei sogni ormai non più proibiti. Diversi e coloratissimi i modelli

Stupendo modellino di biplano che si integra perfettamente con lo sfondo.
 Si, al centro in corrispondenza dell'acqua Platone, semplicemente il riflesso della maglietta che portavo il giorno della visita

Da sogno anche questo piccolo biplano con tanto di cicogna disegnato sulla carlinga.

Caricare la molla per vedere roteare tre aeroplanini di latta davanti al naso. Viva la semplicità

Bellissimo protozeppelin. Amo anche la classe del pilota con i capelli lucenti e il baffo impeccabile

Sull'acqua

Non siamo propriamente un popolo di marinai, sarà forse per questo che i giocattoli che hanno a che vedere con la navigazione sono più rari? Rari ma degni di nota.

Non sembra avere intenzioni amichevoli questo Universe Boat con diversi razzi (sicuramente a testata nucleare) a bordo e serie di radar capaci a detettare una mela che cade su Marte. Di nicchia

Di tutt'altro stampo il sottomarino giallo da cui fanno capolino personaggi che hanno fatto storia. SI, proprio QUEL sottomarino giallo

Cavalcature e carretti primordiali

Una via di mezzo tra un rodeo / un carretto siciliano come se non bastasse trainato da una zebra scalciante; la fantasia non mancava di certo

Un immagine apparentemente fuori dal tempo. 
Il contrasto sbarre della portantina - delicatezza delle scarpette dei portatori é degna di nota

Roba da sentirsi in colpa prendere un simile taxi. soprabito del mulo umano in sintonia con l'ombrellino. Di nuovo le graziose scarpette

Dalle mie parti si dice "a cavallo di un asino", ma anche "meglio maiale che asino". 
Ecco quindi la logica conseguenza

Disegnato nel 1899 come un taxi londinese. Le due signore vogliono scendere e gesticolano nervosamente disturbate dalla guida spericolata del conducente. C’è un collegamento con la famiglia Lehmann, Li e La sono infatti Li-selotte e La-ura, i nomi delle sorelle di Paul Lehmann.

Trottola di latta, litografata, n. 640 "Zig-Zag" prodotta dalla Ernest Lehmann Co. di Brandeburgo, in Germania.
Quando viene caricata, questa molla funzionante viaggia in avanti. Questo insolito giocattolo di latta Lehmann conosciuto come "Zig-Zag". Questo giocattolo di latta ha un'azione rotolante e apparentemente casuale, simile a quella di una "macchina pazza".
 Le braccia del giocattolo si agitano durante l'azione.
Zig-Zag mostra una serie di uomini con cappelli alti che guidano insieme. Un uomo di colore tiene la leva e un uomo bianco tiene il volante. La leva del cambio lo "fa andare" avanti e indietro in un'azione folle. Dal punto di vista dell'evoluzione dei giocattoli, questo giocattolo è stato fatto risalire al 1910 e la sua produzione si è protratta fino agli anni '30

Un giocattolo che al giorno d'oggi sarebbe sicuramente proibitissimo per evidente tracce di razzismo

Apparentemente sproporzionato, da far sentire in colpa il cavallo.

Il primo tram fu lanciato a Zurigo nel 1882. Il Rösslitram poteva ospitare 24 passeggeri e disponeva di un solo cavallo di potenza, il che teneva gli addetti alla pulizia dei binari sempre all'erta. All'epoca, le signore avevano il diritto di presiedere all'interno. Gli uomini preferivano comunque stare sulle piattaforme esterne, perché lì era consentito fumare.

Ciuff ciuff...

Due modelli nella preistoria dei trenini.


Paya - Giocattolo di latta Penny toy Train - 1920-1930 - Spagna

Due ruote


Stivalozzo da cavallerizzo e camicia di pelle di coccodrillo scuoiato di fresco. Come resistere a questo motociclista dallo stile "survivor"?

Tutto molto pheego, non fosse per le rotelle nere che garantiscono l'equilibrio. Anche per questi due motociclisti tioccare col ginocchio il manto stradale in curva rimarrà un sogno incompiuto

Quattro ruote

Immagine a dire il vero poco rassicurante: due apparentemente bambini si ritrovano per oscuri motivi a bordo di un veicolo dei pompieri con aria tutt'altro che allarmata. Bei caschi

Quando Mc Donald era un semplice giocattolo. 
Un intera fattoria trova spazio sul retro di questo furgoncino

Quelli veri non si accontentavano della carrozzeria ma occorreva per forza dare un occhiata al motore.
Amabile

L'incubo dei posteggi laterali. Tipa seduta dietro bizzarra. Colore da rivedere

Quello che prima o dopo si é sognato; quando il passeggero troppo loquace diventa indesiderato

Utopia: le ragazzine crescono con sogni irrealizzabili; uomo dalla capigliatura perfetta, responsabile (lo testimonia la cintura allacciata) con cui avete adottato due bimbe dall'Africa é disposto a comprare e guidare una golf decappottabile rosa con tanto di cuoricino sulla portiera.
*sospiro*

L'icona dell'uomo dei monti: unimog, il mezzo inarrestabile per eccellenza

Cazzi amari avere la pola alle calcagna, ma vogliamo parlare dell'interpol?
L'Interpol, il cui nome completo è Organizzazione internazionale della polizia criminale - Interpol (in francese Organisation internationale de police criminelle), è un'organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia e al contrasto del crimine internazionale.
Nata nel 1923 a Vienna come International Criminal Police Commission, nel 1946 adottò come indirizzo telegrafico Interpol, contrazione delle parole della lingua inglese international police ("polizia internazionale")


Team Lotus 49 Ford F-1 Racer Daishin

Auto a pedali in plastica - anni 70

Commenti

Post popolari in questo blog

Tradizioni molto svizzere

Dopo anni di tentennamenti decido finalmente di partecipare ad un avvenimento che nella Svizzera tedesca é assolutamente irrinunciabile: la festa federale che si tiene ogni tre anni. Oggi saró circondato da svizzeri che fanno cose molto svizzere. Moltissime tradizioni svizzere in questo disegno creato appositamente per la festa federale 2025, se volgiamo cercare il pelo nell'uovo manca l'Hornuss La prima cosa che noto già nell’avvicinamento sul treno é il consumo di birre in lattina con conseguente coda davanti alle toilette, questo anche se ci troviamo a primo mattino I più impavidi sortiscono dagli zainetti i bicchierini da cichett e brindano a non meglio identificate entità. Il lieve aroma di schnapps alle prugne si diffonde nell’area del vagone. Seguono racconti gogliardici accompagnati da grasse risate. Purtroppo non conosco bene l’idioma svizzerotedesco e non riesco a percepire se il genere di sense of humor degli allegri compagni di viaggio farebbe sganasciare pure me....

Anima di donna dannata scovata!

Due anni! Due anni per trovare questo misterioso ed unico quadro nel suo genere in terra ticinese. O almeno che io sappia. Anonimo l’autore mentre il titolo che lo accompagna recita “ anima di donna dannata ”. Purtroppo é andata persa la fonte dove ho preso questa informazione così come una foto piuttosto sfuocata dell'opera. Impossibile trovare il quadro in rete. Non restava che trovarlo in carne e ossa.  Oggi con grande piacere lo schiaffo bellamente dietro il mio faccione sotto qualche riga di testo introduttivo con tanto di indicazione nella didascalia di dove si può ammirare.  Così come a Parigi ci si selfa davanti alla torre Eiffel ad Ascona lo si fa davanti ad anime dannate Toh! “Anima di donna dannata», tela di autore anonimo della prima metà del Seicento (Ascona, Museo parrocchiale presso l’oratorio dei santi Fabiano e Sebastiano ). P.S. E fattelo un selfie ogni tanto...si cazzo! Oggi si! Mi sembra di essere il cacciatore che si fa fotografare con il cervo subito dopo...

Strada dei banchi e lago di Sabbioni

La strada dei banchi per un airolese é un classico, anzi un must. È la strada che corre in alto sul fianco della montagna lungo tutta la valle Bedretto. È esattamente l'equivalente della strada alta, quella della "famosa canzone" di Nella Martinetti, ma dall'altro versante della valle Bedretto. Oggi in aggiunta un bonus, che si rivela una perla che impreziosisce e di molto il giro, una deviazione al lago di Sabbioni. La strada dei banchi La strada dei banchi rispetto all strada alta presenta delle differenze sostanziali, ha molta poca ombra, é molto meno frequentata e all'apparenza potrebbe risultare più monotona. Per buona parte la strada é costituita da una carrabile che serve per collegare le varie alpi, poi ad un certo punto diventa sentiero, più precisamente in vista dell'arrivo del riale di Ronco che presente l'unico vero e proprio strappo del percorso. Come dicevo la strada dei banchi é un must per un Airolese, in pratica questa strada porta ai pied...

Chasa Chalavaina

Non son solito fare post dedicati agli alberghi, ma questo, come l’ hotel Dakota,  riporta eventi storici e merita una menzione  a parte. Chi entra in questa casa respira la storia e per uno come me non c'é nulla di più entusiasmante L'albergo sulla centralissima piazza di Müstair. Il monastero é a circa 100 passi di distanza Sopra la porta tutta a destra la mia stanza per una notte Nel 1254, la Chasa Chalavaina fu menzionata per la prima volta come locanda.  Questa casa è unica perché rappresenta l'hotel più antico della Svizzera.  1930 (?) La locanda, situata nella strada principale di Müstair, si trova a pochi passi dal monastero di St. Johann, patrimonio dell'Unesco. L'hotel comprende 18 camere, un ristorante, una cucina "colorata" di nero dalla fuliggine e un ampio giardino. Dove un tempo dormivano galline, gatti e capre, oggi ci sono camere per gli ospiti. Le stanze sono in parte arredate con mobili in legno secolari e in tutta la casa si trovano ute...

Il Dazio Grande e la via delle genti

Orson Wells afferma che gli svizzeri in 500 anni sono riusciti a creare ben poco, in particolare: "In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù." Orson Wells - Il terzo uomo - fim 1949 Possiamo tranquillamente affermare che gli urani hanno seguito la stessa falsa riga per quanto riguarda il baliaggio di Leventina: in oltre 300 anni sono riusciti “solo” a migliorare la viabilità presso la gola del piottino (e di conseguenza fabbricarci il redditizio Dazio grande) . Le virgolette sul solo stanno comunque a sottolineare la difficoltà di costruire una strada in quel punto, questo senza nulla togliere alla difficoltà nel costruire un orologio a cucù che meritava forse anch’esso sarcasticamente le stesse virgolette nella battuta di Well...

Sulla strada per Beromünster

Domenica 10 agosto 2025. Sono seduto su di un bus in stazione a Lucerna. A momenti partirà e in men che non si dica lascerà la città per addentrarsi nelle campagne lucernesi. Ed é proprio questo che amo, essere portato in quello che nel film Trainspotting viene definito “il nulla”. La mia esplorazione oggi mi porterà da una cappella in piena campagna fino al villaggio di Beromünster. La cappella e il nome del villaggio posto come traguardo intrigano (Beromünster si chiamava fino al 1934 semplicemente Münster, monastero). Sono 7 km completamente piatti in una rovente giornata d’estate. Mi aspetto di vedere forse qualche giocatore di golf ad inizio percorso per poi isolarmi completamente tra campi e boschi fino all’arrivo, la tappa di per se non ha nulla che attiri le grandi masse, in Svizzera Mobile non fa nemmeno parte di un percorso a tema. Ma oggi per stare nella pace occorre ricorrere a questi tragitti di “seconda fascia”. La vera gioia sta nell’apprezzare quello che la natura o ...

Curon sul lago di Resia

Diciamo subito che io sappia non esistono altri Curon per cui si necessita aggiungere la precisazione “sul lago di Resia”. La scelta di aggiungere l’indicazione del lago é per facilitare la messa a fuoco del lettore. Se poi vogliamo esagerare sarebbe bastato dire “dove c’è la chiesa sommersa ed emerge solo il campanile." Sarebbe poi bastato aggiungere due foto del caso, da due angolazioni diverse e chiuderla lì, verso nuove avventure. Ma sarebbe stato “facile”, superficiale e maledettamente incompleto. Se il campanile compare un po’ ovunque, sulle portiere dei veicoli della municipalità agli ingombranti souvenir (vedi sotto) un motivo ci sarà.  Il classico dei classici. E non é legato all’aspetto “wow” che questo edificio immerso in uno scenario idilliaco suscita alla prima vista, come se si trattasse di un opera artistica moderna. C’è dell’altro. Basterebbe porsi semplici domande, ad esempio come si é giunti a tutto questo? Un inondazione? Una tragedia? Oppure é una semplice attr...

Kyburg e la vergine di Norimberga

Il tempo passa ma per la vergine di Norimberga presente al castello di Kyburg sembra non incidere, ache se poi vedremo che qualche ritocco l'ha necessitato pure lei. Che poi se ne possano dire finché si vuole ma la vera superstar del castello del castello di Kyburg é lei, proprio come aveva ben visto chi l'acquistò proprio per questo scopo «Vergine di ferro» I visitatori del castello si aspettavano sempre di vedere armi storiche e strumenti di tortura.  Appositamente per loro venivano realizzate delle «vergini di ferro». Matthäus Pfau acquistò il suo esemplare nel 1876 in Carinzia per mettere in mostra «il lato più oscuro del Medioevo».  A quel tempo, le forze conservatrici cercavano di reintrodurre la pena di morte, che era stata abolita poco prima in Svizzera. Attrazione turistica È risaputo che la Vergine di ferro fu inventata nel XIX secolo. Non vi è alcuna prova che in una simile cassa dotata di lame e con una testa di donna sia mai stata uccisa o torturata una persona....

Da Campo Valle Maggia a Bosco Gurin - parte II - Da Cimalmotto al passo Quadrella

Sbuco su Cimalmotto dal sentiero proveniente da Campo Valle Maggia verso mezzogiorno. Non mi aspetto di trovare spunti storici altrettanto avvincenti che a Campo, sarebbe impensabile in così pochi ettari sperare in tanto. Eppure.... Vista da Cimalmotto in direzione di Campo Valle Maggia di cui si intravede il campanile in lontananza Ci sono due elementi geologici che caratterizzano questa parte della valle: la frana che domina la parte inferiore e il pizzo Bombögn che sovrasta la parte superiore. Campo Valle Maggia e Cimalmotto sono l'affettato di questo ipotetico sandwich Chi visita Campo e le sue frazioni con occhio attento non può non rimanere esterrefatto dal contrasto fra la bellezza paesaggistica della zona e la ricchezza dei monumenti storici da un lato e la desolante povertà demografica dall’altro. I motivi sono diversi: innanzitutto Campo, al momento dell’autarchia più dura, era uno dei comuni più popolati della Valmaggia (nel XVIII superava i 900 abitanti; nel 1850 erano...

Mosé Bertoni

C'é una piccola sala nel museo di Lottigna, resta staccata dal complesso principale del museo, una piccola sala che per eventi sfortuiti (si con la "s" davanti) sono riuscito a vedere solo di sfuggita. Però quello che sono riuscito a assaggiare nei pochi momenti mi ha affascinato. Il classico ometto nato in un piccolo villaggio in una valle discosta per poi costruirsi una vita tutt'altro che scontata. Un personaggio amante delle tradizioni svizzere e dei principi anarchici, una combinazione piuttosto bizzarra per non dire incomprensibile. Si capisce fin dai primi momenti che si ha a che fare con un personaggio di nicchia, degno di un approfondimento. Mosè Bertoni verso il 1910 Foto F. Velasquez, Asuncion (Coll. priv.) Mosè Bertoni non è un uomo comune. Giovane irrequieto, dai molteplici interessi, impegnato politicamente tra i liberali innovatori e vicino all'anarchismo, a 27 anni decide di «dare un calcio a questa vecchia Europa» . Non è neppure un emigrante comu...