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Sette oggetti di interesse esposti al castello sforzesco di MIlano

Durante la visita agli immensi spazi espositivi del castello sforzesco di Milano mi imbatto in sei oggetti che stimolano la mia curiosità e non mancando in alcuni casi di strapparmi una risatina.

Tutti questi oggetti sono ben lungi da entrare nella lista dei tre oggetti da portare nell'isola deserta, pacchiani e con lo scopo di voler sorprendere amici e parenti piuttosto che per i benefici portati dall'utilizzo in se stesso per cui sono stati progettati. Oggi le chiamerei cianfrusaglie

Sono proprio questi piccoli aneddoti il condimento all'insalatona della storia che a volte può sembrare indigesta ai più

1. Automa indemoniato

Il demonio è costruito applicando ad un torso cinquecentesco, forse di un Cristo alla Colonna, un meccanismo con caricamento a manovella che permette di ruotare la testa, roteare gli occhi, estrarre la lingua ed emettere un suono inarticolato. Rispetto alla descrizione seicentesca risultano perduti le corna e il collare.

Automa - XVI e XVII secolo 
Legno intagliato - Acquisto 1981

2. Soffietto decorato

Proveniente dalla bottega veneta questo soffietto riccamente (e pacchianamente) decorato

Legno intagliato in parte dorato e dipinto, cuoio.

Qui di seguito un possibile impiego dell'epoca

Particolare di miniatura medievale con donne torturate e mandate al rogo, dalle croniques de France ou de Saint-Denis, 1332-50, London, British Library. L'episodio si ferisce a Fredegonda che fa giustiziare Ennio Mummolo e alcune donne accusate di stregoneria per aver avvelenato il figlio Teodorico.

3. Coretto di Torchiara

Il Coretto di Torchiara, elemento decorativo-architettonico proveniente dalla cappella di un castello del territorio parmense e realizzato poco oltre la metà del Quattrocento, con la sua curiosa funzione e la sua smagliante decorazione compendia le valenze funzionali, architettoniche e ornamentali degli oggetti di arte applicata: ogni opera è infatti condizionata dalla necessità di rispondere a una funzione (in questo caso permettere ai signori di partecipare alle funzioni religiose senza essere visti), dal rapporto con lo spazio circostante e, infine, dalla qualità estetica e tecnica. La decorazione, realizzata con motivi geometrici alternati, con colori brillanti sapientemente combinati e tecniche differenti (l'intaglio, l'intarsio alla certosina, la doratura a pastiglia)
è una perfetta espressione del gusto del suo tempo e insieme di perpetua modernità.

L'opera era collocata nel 1894 nell'angolo sinistro della cappella di San Nicomede, all'interno del Castello di Torrechiara presso Parma, feudo, per investitura di Galeazzo Maria Sforza, del condottiero Pier Maria Rossi, che nel 1454 vi si ritiró con la donna amata, Bianca Pellegrini.

Coretto di Torchiara - Terzo quarto XV secolo
Legno intagliato e intarsiato dipinto e dorato

4. Inginocchiatoio

La struttura mossa delle superfici, abbellita da una ricca decorazione ad intarsio a motivo di volute di foglie di acanto e dalla raffigurazione del Cristo che porta la croce al centro dello sportello, sono elementi che richiamano alla mente i fastosi mobili realizzati da Pietro Piffetti per la corte e l'aristocrazia piemontesi.

Inginocchiatoio - Metà del XVIII secolo 
Legno impiallicciato di ebano violetto con intarsi in avorio e bosso

5. Coltello eucaristico

Il coltello eucaristico serviva per apporre il simbolo della Trinità all'ostia che doveva essere somministrata ai fedeli al momento della comunione.

Coltello eucaristico con raffigurazioni dei mesi - Ante 1218
Bottega della Francia settentrionale o Inghilterra meridionale.

6. Armonica a bicchieri

Sfregando con i polpastrelli delle dita inumiditi il bordo di bicchieri di vetro di diverse dimensioni si ottengono suoni differenti. Basandosi su questo fenomeno Beniamino Franklin realizzò uno strumento musicale, che si diffuse presto in tutta Europa, fissando una serie di coppe di cristallo, ordinate per diametro, su un asse rotante azionato da un pedale. Variazioni dinamiche possono essere ottenute variando la pressione delle dita conferendo allo strumento notevoli possibilità espressive. Numerosi compositori scrissero brani per questo strumento tra i quali Mozart e Donizetti.


Sul fondo dei bicchieri sono visibili dei segni di molatura il cui scopo era quello di asportare materiale per arrivare alla giusta intonazione.
Anelli di sughero, andati perduti, incuneati tra la parte forata dei bicchieri e l'asse metallico, bloccavano i cristalli nella corretta posizione.
Il foro rettangolare a destra della serratura, mancante, probabilmente alloggiava una vaschetta per l'acqua con la quale inumidire i polpastrelli prima di sfiorare il bordo dei bicchieri.
Il mobile è decorato con una lacca di tipo veneziano con soggetti a cineserie su fondo rosso

7. Donna impudica

Non può non balzare all'occhio in tutta questa solennità ed immagini votive la classica pecora nera. Rimane una voce fuori dal coro, un opera messa li in un angolo quasi a far meno clamore possibile, nella sala della grande insegna di Milano, ma un occhio attento non può non notare la sua presenza

Figura femminile impudica
Fino al 1865 nella collezione Archinto Dalla demolita Porta Tosa in Milano

Come spesso accade mistero risolto a posteriori

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