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Il codice Manesse

Più volte mi ritrovo davanti a miniature di una tipologia ben determinata (vedi ad esempio immagine del profilo). Sono certo che esse sono accumunate in qualche maniera ma non ne scopro la fonte.

Nel castello di Spiez ho finalmente modo di illuminarmi sull’argomento

Il Codice Manesse

Il Codice Manesse, risalente alla prima metà del XIV secolo, è la più grande raccolta superstite di liriche medio-alto tedesche.
Deve il suo nome a Rüdiger II Manesse e a suo figlio Jean, custode (tesoriere) del Grossmünster di Zurigo, che riunirono in questo corpus unico nel suo genere canzoni d'amore cortesi, poesie didattiche e politiche.
La raccolta contiene 5.240 strofe. Ogni poeta è rappresentato in una miniatura. La disposizione dei testi riflette l'ordine gerarchico medievale. Il manoscritto si trova oggi nella biblioteca dell'Università di Heidelberg.

Il Codice Manesse

L'amore riscoperto

Il tema dell'amore fu riscoperto nel Medioevo classico. Non contento di possedere la dama desiderata, il cavaliere voleva conquistare il suo cuore.
Nel gioco dell'amore, il tono diventa più sottile e le maniere più gentili.
Gli uomini imparano a trattare le donne alla pari. Servire le donne è il grande ideale da raggiungere. Le aspirazioni rimangono comunque concentrate sulla soddisfazione del desiderio erotico.

Medioevo: Konrad von Alstetten appoggia la testa sulle ginocchia della sua dama
Ai miei tempi: questo genere di sbaciucchiametni potevano aver luogo ai castelli di Bellinzona, raggiungere l'idillio di avere un rapace da saziare durante l'amoreggiamento é semplicemente un opzione irrealizzabile

Medioevo: Kristian von Hamle si fa issare per andare dalla sua dama
Ai miei tempi: irrealizzabile per diversi fattori, uno che nel frattempo hanno inventato l'energia elettrica e risulta pressoché impossibile trovare un sollevatore (cesta carrucola e ruota) simile, per il movimento femminista sarebbe invece da accogliere con gioia l’ennesima dimostrazione di emancipazione dove la donna é perfettamente in grado di svolgere sforzi ritenuti fino ad ieri esclusivamente maschili

Brillanti festeggiamenti di corte

Ogni festa di corte prevede un ricco programma di intrattenimento. Heinrich von Veldeke ne dà una descrizione: "C'erano giochi e canzoni, flauti e danze, violini e canzoni, organi e strumenti a corda, gioia in tutte le sue forme".
I menestrelli si esibivano nelle feste più importanti. Viaggiano di corte in corte intrattenendo l'assemblea con musica, canti, acrobazie e allegria.

Musicisti danno il meglio di loro

Giovane dama balla al suono del violino

La caccia

Oltre ai tornei e alle feste di corte, la caccia era il principale passatempo della nobiltà. Praticata durante tutto l'anno, non era priva di pericoli, il che ne aumentava il fascino: gli uomini potevano dimostrare il loro coraggio, distinguersi e fare colpo sulle dame.

Il volo, la caccia con rapaci addestrati, è il più impegnativo. Tuttavia, anche la caccia all'orso e al cinghiale godono di grande prestigio.

Il Margravio Heinrich von Meissen e il suo Falconiere lanciano i loro rapaci contro gli aironi

Heinrich Hetzbold von Weissensee uccide il cinghiale alla fine della battuta

Il gioco

Nei castelli, i nobili giocavano a dadi e ai giochi da tavolo per passare il tempo.
La dama, l'hopscotch e il trictrac erano molto popolari.
Il gioco degli scacchi fu praticato per la prima volta in Europa centrale nel IX secolo e divenne presto appannaggio esclusivo della nobiltà. I pezzi e le regole a cui obbediscono rispecchiano la società medievale. Il cavaliere è uno dei pezzi più importanti, mentre il pedone viene sacrificato per proteggere i pezzi più preziosi.

Il Magravio Otto von Brandenburg gioca a scacchi con una dama

Due cavalieri di divertono a una specie di gioco di bocce

2023: il gioco é completamente in disuso, le poche piste per il gioco delle bocce sono state trasformate in altro,t ricordo ancora le sareate a vedere i vecchi giocare alle bocce e bere bicchieri di vino. 

I Minnesänder sapevano scrivere?

Poiché i nobili svolgevano spesso mansioni amministrative, l'insegnamento della lettura e della scrittura faceva parte della loro educazione. Le corti principesche e le famiglie nobili assumevano precettori. A partire dal XII secolo comparvero anche scuole pubbliche e nel XIII secolo furono fondate molte università.
Il Diessenhofener Liederblatt (14° secolo) mostra che i menestrelli scrivevano le loro canzoni su un foglio di carta, che usavano come strumento di memoria.

Il poeta detta un poema. 
Il giovane uomo scrive su una tavoletta di cera con una stilo in bronzo

L'insegnante ha in mano una bacchetta, simbolo della grammatica. 
A destra, un ecclesiastico dà lezioni a ragazzi indigenti.

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