Se chiedete a qualsiasi persona di Guglielmo Tell sapranno raccontarvi dell'episodio della mela.
Ma sarebbe alquanto limitante ridurre l'esistenza e le gesta di Guglielmo tell alla scoccata vincente sulla testa del, mai chiarito, ignaro figlioletto.
A facilitare le cose a Tell ci pensa Armagarda che proprio come lui sfrutta il collo di bottiglia della via cava per intercettare il balivo; le sue intenzioni però rispetto a quelle di Tell sono ben diverse, intende chiedere clemenza per il marito imprigionato:
Come se non bastasse ci si aggiunge un corteo nuziale ad intasare ulteriormente la via cava; i soldati non possono accorrere, sembra che Tell abbia più di una buona stella, finalmente scocca il dardo
Ma sarebbe alquanto limitante ridurre l'esistenza e le gesta di Guglielmo tell alla scoccata vincente sulla testa del, mai chiarito, ignaro figlioletto.
Quello della mela é in realtà il primo episodio della vicenda, il primo dei tre più celebri, al quale seguono un paio di chicche che inserirò qui. Oltre a quelle inserirò il finale della vicenda, un finale poco dinseyano ma degno di un eroe nazionale.
Il perineo di Svizzera
Le vicende conclusive, o meglio, il saldo dei conti tra Tell e il balivo Gessler (Albrecht, diciamolo perché lo chiamano tutti per cognome e nessuno sa come fa di nome) avviene in un punto preciso (i miti nazionali necessitano di punti precisi per poter poi permettere ai devoti di recarvisi in pellegrinaggio): la via cava, un passaggio obbligato tra i due laghi di Zugo e dei quattro Cantoni, o meglio ancora tra la vallata dei Waldstätten e il castello di Gessler nei pressi di Küssnacht. Un fazzoletto di terra tra due laghi, un perineo
Tell accovacciato nella boscaglia si appresta a scoccare "l'ultima freccia".
Disegno su un vetro derocativo per la festa di tiro di Küssnacht del 1952
Il perineo di Svizzera é inteso quel ,lembo di terra che divide Immensee sul lago di Zugo a Küssnacht am Rigi sul lago dei quattro cantoni. Nel cercio in altro la via cava, mentre in quello in basso l'ubicazione del castello del balivo Gessler
Un passo indietro
Ma facciamo un passo indietro? A che punto siamo della storia? Dopo il rifiuto di salutare il cappello in cima al palo in segno di sottomissione (del quale vi propongo una simpatica immagine) con conseguente indignamento delle autorità segue la famigerata frecciata sulla mela posta sulla testa del figlio, del quale vi risparmio un ennesima immagine.
In questa simpatica immagine proposta nel padiglione informativo in via cava si nota un Tell che guarda con aria di sfida il cappello, le braccia conserte rivelano la sua scarsa propensione, per non dire chiusura totale, per salutare il capo d'abbigliamento in cima al palo. Dietro di lui due compaesani si umiliano nel salutare un eminente personaggio (Gessler?) probabilmente nei dintorni. Il contrasto é netto
In seguito Tell rivela al balivo di aver avuto comunque una seconda freccia in serbo per lui se il primo tiro non fosse andato bene. Questa spacconata gli costa le tribolazioni seguenti e per noi attenti ascoltatori un succoso sviluppo della storia.
Il teatrino iniziale di Tell proposto proprio come gioco teatrino al museo comunale di Muttenz (BL)
Tell viene tratto in arresto e viene trasportato in barca verso il castello di Gessler per essere imprigionato nella classica torre scura per il resto della sua vita.
Tell fatto prigioniero e portato verso la prigione nel castello di Gessler a Küssnacht - Karl Jauslin
Durante il viaggio però una tempesta permette a Tell di scappare a terra, e qui degno di nota é il calcione con il quale ributta nel lago la barca con Gessler & co.
Dipinto nella cappella di Tell nell'esatto punto (altrimenti dove si va in pellegrinaggio) dove é avvenuto l'episodio
Una cappella fu costruita qui già nel 1388. Nel 1503, una cappella è menzionata come Heilig Hüslin. Una nuova cappella fu costruita o ricostruita nel 1590, mentre la cappella attuale fu costruita nel 1879/1880. La cappella è stata restaurata nel 1991.
Il castello di Gessler
Quindi ci troviamo nella situazione in cui quel mascalzone di un Tell oltre a non aver salutato il cappello, dopo aver sfidato una seconda volta il balivo dicendogli che sarebbe stato pronto ad ucciderlo riesca a combinarne una terza scappando mentre era tramutato al gabbio. C'é da credere che Gessler fosse molto adirato da tutto questo sognando di poterlo punire. Ma come si sa la miglior difesa é l'attacco, ma prima di questa occorre ambientare il tutto.
Come detto Gessler aveva un castello appena fuori Küssnacht, ebbene le rovine del castello esistono e sono visitabili
Vista su Küssnacht dalle rovine del castello, si intravede il campanile del villaggio mentre dietro il Pilatus fa da sfondo
Parte delle rovine oggi
Diversi interventi hanno salvato le rovine dalla loro distruzione completa, gli scavi hanno poi portato ad una ricostruzione del castello e ad alcune informazioni interessanti legato ad esso.
Ricostruzione del castello da due diverse angolazioni.
Gli oggetti rinvenuti nel castello, ma purtroppo non catalogati in base al punto di ritrovamento e quindi difficilmente databili, fanno pensare ad una vita agiata dei suoi inquilini.
Di spicco tra di essi un elmo
Elmo pentolare Elmo pentolare formato da cinque placche di ferro ribat-tute. Questo pezzo, risalente al secondo quarto del sec. XIV, è uno dei reperti più significativi del castello di Gessler. - Corazza Corazza costituita da lamine di ferro, secondo quarto del sec. XIV. Le lamine unite a ribattino erano fissate in origine all'interno di una giubba in cuoio, cosicché esternamente risultavano visibili solo i rivetti a forma di rosetta.
Coroncina da torneo Lancia da torneo (cosiddetta coroncina), sec. XIV. Dal ritrovamento di armi da combattimento e gioco si desume che gli abitanti del castello partecipassero a tornei, il che implicava una notevole disponibilità di mezzi.
Via cava
La via cava era un passaggio obbligato per chi procedeva tra i laghi di Zugo e quello dei quattro cantoni. Il fatto poi che si snoda in un bosco la rende perfetta per un agguato
Oggi la via cava é lunga solo poche centinaia di metri, e bisogna ringraziare delle associazioni altrimenti sarebbe stata completamente andata perduta.
Via cava
Nella parte superiore quella oggi terminale si staglia una cappella, corrisponde all'esatto punto in cui avvenne l'omicidio di Gessler
Via cava nel XIX secolo
La cappella oggi
Secondo la cronaca del "Libro Bianco" di Sarnen (1470 circa), Tell sparò al balivo Gessler nella Hohlen Gasse. In questo luogo fu poi costruita una "Heilig Hüsli" (casa santa).
1638: Viene costruita l'attuale cappella.
1935: Costituzione della Fondazione per la conservazione della Hohlen Gasse e da allora proprietà della Gioventù Scolastica Svizzera.
1935/37: Costruzione della circonvallazione per salvare la Hohlen Gasse. Gasse e ripristino della via cava al suo aspetto precedente.
2005, 20 maggio: inaugurazione della Hohlen Gasse e del padiglione rinnovati e ridisegnati.
Nella cappella sono dipinti due episodi inerenti la leggenda di Tell: l'omicidio di Geller (scontato) all'esterno. Nella scana completamente sulla sinistra a cavallo Gessler con il dardo conficcato nel petto che si intravede. Ai suoi piedi un personaggio femminile con dei bambini. In alto nel bosco Tell che ha appena scoccato la freccia omicida
All'interno, purtroppo chiuso il dipinto della morte di Tell (vedi sotto)
Omicidio Gessler
Quello che mi ha sempre incuriosito di più dell'omicido di Gessler é la presenza di una donna con dei bambini davanti al balivo. Per trovare una risposta e una descrizione più accurata degli eventi consulto l'opera di Schiller:
Per questa gola dee passare
A facilitare le cose a Tell ci pensa Armagarda che proprio come lui sfrutta il collo di bottiglia della via cava per intercettare il balivo; le sue intenzioni però rispetto a quelle di Tell sono ben diverse, intende chiedere clemenza per il marito imprigionato:
Come se non bastasse la vittoria é completa quando Gessler prima di soccombere riesce a svelare l'identità del suo assassino. La frase finale é il sigillo finale
Stessa scena riportata nella Telssplatte
Gessler trafitto da Tell di Karl Jauslin
Bonus 1 e 2: al Morgarten e al patto del Grütli
Secondo la tradizione, il 1º agosto 1291 avvenne così la liberazione della Svizzera originaria. Il popolo, venuto a conoscenza delle gesta di Tell, insorse assediando i castelli e cacciando per sempre i balivi dalle loro terre. Inoltre l'arciere avrebbe partecipato alla battaglia di Morgarten a fianco dei Confederati (Uri, Svitto e Untervaldo), conclusasi con la vittoria di questi ultimi contro gli Asburgo nel 1315Guglielmo Tell sul campo di battaglia del Morgarten
Bonus 3: Tell salva Baumgartner
Uno degli episodi meno noti e scovati dal sottoscritto per puro caso.
L'ufficiale giudiziario del castello di Rotzberg era lo Junker di Wolfenschiessen, che, pur essendo originario dell'Unterwald, non si vergognava di contribuire a sopprimere la libertà dei suoi compatrioti. Una volta, in assenza del marito, pretese dalla moglie del compaesano Konrad Baumgarten di Altzellen, una frazione all'imbocco della valle di Engelberg, che gli preparasse un bagno in casa sua e poi, quando gli ebbe dato il suo ordini, fece imposizioni impertinenti sulla sua virtù. Mentre era ancora al bagno, il marito tornò a casa e, come vendicatore dell'onore della moglie, uccise l'insolente ufficiale giudiziario nel bagno. Per sfuggire all'arresto, fuggì a Uri; ma gli scagnozzi lo seguirono e l'uomo inseguito non ebbe altro modo di salvarsi che fuggire attraverso il lago di Uri. Tuttavia, si era appena alzata una violenta tempesta di foehn e nessuno osava, di fronte all'infuriare delle onde, portare il fuggitivo, che non sapeva remare, dall'altra parte dell'acqua. Allora, nonostante gli scagnozzi si stessero avvicinando, Guglielmo Tell, un audace cacciatore di gemme e skipper di Bürglen che sfidava la libertà, si offrì di salvare il malcapitato.
Salirono rapidamente a bordo di una barca e con potenti colpi Tell spinse la nave al largo del lago, salvando così l'uomo minacciato dalla prigionia e dalla morte del boia
Dipinto di Karl Jauslin
Bonus 4: Morte Tell
Guglielmo Tell visse nel rispetto e nell'ammirazione delle genti fino all'estate del 1354, quando, a causa di una tempesta, l'eroe elvetico sacrificò la sua vita per aiutare un bambino trascinato dal torrente Schächen in piena.
Il dipinto é presente all'interno della cappella in cima alla via Cava, purtroppo trovata chiusa. Sempre dal dipinto di deduce che Tell é comunque riuscito con il suo ultimo sforzo a salvare il bambino. Una fine più che dignitosa per un eroe senza tempo.
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