Passa ai contenuti principali

Critiche al servizio mercenario svizzero

Quella del mercenario oltre ad essere una professione redditizia ma anche molto pericolosa era inoltre soggetta a  critiche; Ulrich Zwingli fra fu i personaggi contrari a questo servizio. 

Durante la mia ultima visita del museo di storia di Berna ho modo di ricadere sull'argomento questa volta in maniera più critica e di eseguire ulteriori ricerche ed approfondimenti della faccia oscura della moneta "mercenariato". 

Da sottolineare che questa visione critica del servizio mercenario non é nata in epoche successive ma sin da subito i contemporanei misero in discussione la moralità di tale attività

Giusto o sbagliato? Poco importa

Niklaus Manuel il Giovane, mercenario - di Hans Rudolf Manuel, Berna 1553, museo di storia di Berna

Visione rivelatrice di una vita arida, autocompiaciuta e piena di sfida alla morte
"Che la fortuna sia con me, che io sia dalla parte giusta o dalla parte sbagliata".
Con queste parole, Niklaus Manuel il Giovane, all'età di 25 anni, sfidò il destino.
Lo vediamo come un mercenario orgoglioso, che invoca la fortuna, senza chiedersi cosa sia giusto o sbagliato.

Per virtù o per i soldi?

Vecchio e giovane Confederato - Hans Funk, Berna, dopo il 1530 - Museo di storia Berna

Servizio mercenario: Nobile professione o via di perdizione?  

Con l'espansione del servizio mercenario intorno al 1500, sono cresciute anche le critiche a questa pratica. Due guerrieri discutono su questo tema sotto una veduta della battaglia di Novara. Il vecchio giura sulle virtù ancestrali, ma per il giovane contano solo fama, denaro e avventura.

Mercenario svizzero del XVI secolo

Il costume riflette l'amore per la vita e per la guerra.
Il codino risale al periodo intorno al 1460. Attaccato ai calzoni, nel XVI secolo il baccalà assunse forme sempre più sfacciate.
Questo accessorio maschile non può essere servito da protezione, come spesso si presume. Scomparve dopo il 1600.

Interessi politici altrui

Muli carichi di soldi per l’arruolamento attraversano la porta della città (Stadttor) di Coira.

Anche se da un lato il denaro europeo per i servizi di mercenariato costituiva un’importante fonte di guadagno per i grigionesi, dall'altro creava interdipendenze: le élite politiche dei Grigioni erano sempre obbligate a fare gli interessi dei loro rispettivi principi europei. Questo fatto è stato sempre oggetto di critiche.

Privazione delle libertà conquistate

Allegoria del carattere avvilente del servizio mercenario e delle pensioni. Olio su tela realizzato da un autore anonimo, 1625 ca. (Museo nazionale svizzero, Zurigo).

Un ufficiale di reclutamento confederato (con alabarda e abito a strisce) è incatenato alla porta di una corte principesca. I potentati stranieri si accingono ad assoldarlo versando monete nel suo sacco già debordante di denaro. Sulla sinistra sono visibili i dignitari ecclesiastici, sulla destra quelli laici, tra cui il re di Spagna (di spalle), il re di Francia, il doge di Venezia e l'imperatore. La massima nel cartiglio sotto all'immagine ammonisce che gli introiti derivanti dagli arruolamenti e dalle pensioni che stanno privando i Confederati delle libertà conquistate.

Caricatura del servizio mercenario del 1792. Acquaforte colorata di Peter Vischer-Sarasin (Staatsarchiv Basel-Stadt, BILD Falk. A 512).

Peter Vischer-Sarasin attualizza l'allegoria anonima del XVII secolo (figura precedente) a scopi satirici. Egli riprende la stessa immagine, ma aggiunge due piccole scene in basso che evocano il licenziamento dei reggimenti al servizio della Francia. Tra queste ultime è raffigurato un cartiglio con la scritta: "In 200 anni le cose cambiano".

Il guerriero che diventa mendicante

Allegoria sul guerriero che diventa mendicante, intorno al 1514‒1515.

Anche il pittore bernese Niklaus Manuel Deutsch conosceva il mercenariato per esperienza. Nella sua «allegoria sul guerriero che diventa mendicante», evidenzia il rischio elevato del soldato semplice di rientrare povero e ferito dal servizio straniero.

Illustrazione: Niklaus Manuel Deutsch - gabinetto di incisioni, SMB / Jörg P. Anders

La morte dietro l'angolo

Invito ad arruolarsi a nuovi mercenari nella sala delle corporazioni (Zunftsaal), intorno al 1521. 




Lo stesso calcografo e pittore su vetro di Soletta Urs Graf (circa 1485‒1528) condusse una vita selvaggia in quanto mercenario. Nei suoi dipinti spesso rappresenta il mercenariato con una vena critica. Qui mostra l’invito ad arruolarsi al servizio della guerra. La morte è già lì che aspetta.
Illustrazione: Urs Graf. Museo d’Arte di Basilea, collezione online, Inv. U.IX.17

Commenti

Post popolari in questo blog

Tradizioni molto svizzere

Dopo anni di tentennamenti decido finalmente di partecipare ad un avvenimento che nella Svizzera tedesca é assolutamente irrinunciabile: la festa federale che si tiene ogni tre anni. Oggi saró circondato da svizzeri che fanno cose molto svizzere. Moltissime tradizioni svizzere in questo disegno creato appositamente per la festa federale 2025, se volgiamo cercare il pelo nell'uovo manca l'Hornuss La prima cosa che noto già nell’avvicinamento sul treno é il consumo di birre in lattina con conseguente coda davanti alle toilette, questo anche se ci troviamo a primo mattino I più impavidi sortiscono dagli zainetti i bicchierini da cichett e brindano a non meglio identificate entità. Il lieve aroma di schnapps alle prugne si diffonde nell’area del vagone. Seguono racconti gogliardici accompagnati da grasse risate. Purtroppo non conosco bene l’idioma svizzerotedesco e non riesco a percepire se il genere di sense of humor degli allegri compagni di viaggio farebbe sganasciare pure me....

Anima di donna dannata scovata!

Due anni! Due anni per trovare questo misterioso ed unico quadro nel suo genere in terra ticinese. O almeno che io sappia. Anonimo l’autore mentre il titolo che lo accompagna recita “ anima di donna dannata ”. Purtroppo é andata persa la fonte dove ho preso questa informazione così come una foto piuttosto sfuocata dell'opera. Impossibile trovare il quadro in rete. Non restava che trovarlo in carne e ossa.  Oggi con grande piacere lo schiaffo bellamente dietro il mio faccione sotto qualche riga di testo introduttivo con tanto di indicazione nella didascalia di dove si può ammirare.  Così come a Parigi ci si selfa davanti alla torre Eiffel ad Ascona lo si fa davanti ad anime dannate Toh! “Anima di donna dannata», tela di autore anonimo della prima metà del Seicento (Ascona, Museo parrocchiale presso l’oratorio dei santi Fabiano e Sebastiano ). P.S. E fattelo un selfie ogni tanto...si cazzo! Oggi si! Mi sembra di essere il cacciatore che si fa fotografare con il cervo subito dopo...

Strada dei banchi e lago di Sabbioni

La strada dei banchi per un airolese é un classico, anzi un must. È la strada che corre in alto sul fianco della montagna lungo tutta la valle Bedretto. È esattamente l'equivalente della strada alta, quella della "famosa canzone" di Nella Martinetti, ma dall'altro versante della valle Bedretto. Oggi in aggiunta un bonus, che si rivela una perla che impreziosisce e di molto il giro, una deviazione al lago di Sabbioni. La strada dei banchi La strada dei banchi rispetto all strada alta presenta delle differenze sostanziali, ha molta poca ombra, é molto meno frequentata e all'apparenza potrebbe risultare più monotona. Per buona parte la strada é costituita da una carrabile che serve per collegare le varie alpi, poi ad un certo punto diventa sentiero, più precisamente in vista dell'arrivo del riale di Ronco che presente l'unico vero e proprio strappo del percorso. Come dicevo la strada dei banchi é un must per un Airolese, in pratica questa strada porta ai pied...

Chasa Chalavaina

Non son solito fare post dedicati agli alberghi, ma questo, come l’ hotel Dakota,  riporta eventi storici e merita una menzione  a parte. Chi entra in questa casa respira la storia e per uno come me non c'é nulla di più entusiasmante L'albergo sulla centralissima piazza di Müstair. Il monastero é a circa 100 passi di distanza Sopra la porta tutta a destra la mia stanza per una notte Nel 1254, la Chasa Chalavaina fu menzionata per la prima volta come locanda.  Questa casa è unica perché rappresenta l'hotel più antico della Svizzera.  1930 (?) La locanda, situata nella strada principale di Müstair, si trova a pochi passi dal monastero di St. Johann, patrimonio dell'Unesco. L'hotel comprende 18 camere, un ristorante, una cucina "colorata" di nero dalla fuliggine e un ampio giardino. Dove un tempo dormivano galline, gatti e capre, oggi ci sono camere per gli ospiti. Le stanze sono in parte arredate con mobili in legno secolari e in tutta la casa si trovano ute...

Il Dazio Grande e la via delle genti

Orson Wells afferma che gli svizzeri in 500 anni sono riusciti a creare ben poco, in particolare: "In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù." Orson Wells - Il terzo uomo - fim 1949 Possiamo tranquillamente affermare che gli urani hanno seguito la stessa falsa riga per quanto riguarda il baliaggio di Leventina: in oltre 300 anni sono riusciti “solo” a migliorare la viabilità presso la gola del piottino (e di conseguenza fabbricarci il redditizio Dazio grande) . Le virgolette sul solo stanno comunque a sottolineare la difficoltà di costruire una strada in quel punto, questo senza nulla togliere alla difficoltà nel costruire un orologio a cucù che meritava forse anch’esso sarcasticamente le stesse virgolette nella battuta di Well...

Sulla strada per Beromünster

Domenica 10 agosto 2025. Sono seduto su di un bus in stazione a Lucerna. A momenti partirà e in men che non si dica lascerà la città per addentrarsi nelle campagne lucernesi. Ed é proprio questo che amo, essere portato in quello che nel film Trainspotting viene definito “il nulla”. La mia esplorazione oggi mi porterà da una cappella in piena campagna fino al villaggio di Beromünster. La cappella e il nome del villaggio posto come traguardo intrigano (Beromünster si chiamava fino al 1934 semplicemente Münster, monastero). Sono 7 km completamente piatti in una rovente giornata d’estate. Mi aspetto di vedere forse qualche giocatore di golf ad inizio percorso per poi isolarmi completamente tra campi e boschi fino all’arrivo, la tappa di per se non ha nulla che attiri le grandi masse, in Svizzera Mobile non fa nemmeno parte di un percorso a tema. Ma oggi per stare nella pace occorre ricorrere a questi tragitti di “seconda fascia”. La vera gioia sta nell’apprezzare quello che la natura o ...

Curon sul lago di Resia

Diciamo subito che io sappia non esistono altri Curon per cui si necessita aggiungere la precisazione “sul lago di Resia”. La scelta di aggiungere l’indicazione del lago é per facilitare la messa a fuoco del lettore. Se poi vogliamo esagerare sarebbe bastato dire “dove c’è la chiesa sommersa ed emerge solo il campanile." Sarebbe poi bastato aggiungere due foto del caso, da due angolazioni diverse e chiuderla lì, verso nuove avventure. Ma sarebbe stato “facile”, superficiale e maledettamente incompleto. Se il campanile compare un po’ ovunque, sulle portiere dei veicoli della municipalità agli ingombranti souvenir (vedi sotto) un motivo ci sarà.  Il classico dei classici. E non é legato all’aspetto “wow” che questo edificio immerso in uno scenario idilliaco suscita alla prima vista, come se si trattasse di un opera artistica moderna. C’è dell’altro. Basterebbe porsi semplici domande, ad esempio come si é giunti a tutto questo? Un inondazione? Una tragedia? Oppure é una semplice attr...

Kyburg e la vergine di Norimberga

Il tempo passa ma per la vergine di Norimberga presente al castello di Kyburg sembra non incidere, ache se poi vedremo che qualche ritocco l'ha necessitato pure lei. Che poi se ne possano dire finché si vuole ma la vera superstar del castello del castello di Kyburg é lei, proprio come aveva ben visto chi l'acquistò proprio per questo scopo «Vergine di ferro» I visitatori del castello si aspettavano sempre di vedere armi storiche e strumenti di tortura.  Appositamente per loro venivano realizzate delle «vergini di ferro». Matthäus Pfau acquistò il suo esemplare nel 1876 in Carinzia per mettere in mostra «il lato più oscuro del Medioevo».  A quel tempo, le forze conservatrici cercavano di reintrodurre la pena di morte, che era stata abolita poco prima in Svizzera. Attrazione turistica È risaputo che la Vergine di ferro fu inventata nel XIX secolo. Non vi è alcuna prova che in una simile cassa dotata di lame e con una testa di donna sia mai stata uccisa o torturata una persona....

Da Campo Valle Maggia a Bosco Gurin - parte II - Da Cimalmotto al passo Quadrella

Sbuco su Cimalmotto dal sentiero proveniente da Campo Valle Maggia verso mezzogiorno. Non mi aspetto di trovare spunti storici altrettanto avvincenti che a Campo, sarebbe impensabile in così pochi ettari sperare in tanto. Eppure.... Vista da Cimalmotto in direzione di Campo Valle Maggia di cui si intravede il campanile in lontananza Ci sono due elementi geologici che caratterizzano questa parte della valle: la frana che domina la parte inferiore e il pizzo Bombögn che sovrasta la parte superiore. Campo Valle Maggia e Cimalmotto sono l'affettato di questo ipotetico sandwich Chi visita Campo e le sue frazioni con occhio attento non può non rimanere esterrefatto dal contrasto fra la bellezza paesaggistica della zona e la ricchezza dei monumenti storici da un lato e la desolante povertà demografica dall’altro. I motivi sono diversi: innanzitutto Campo, al momento dell’autarchia più dura, era uno dei comuni più popolati della Valmaggia (nel XVIII superava i 900 abitanti; nel 1850 erano...

Mosé Bertoni

C'é una piccola sala nel museo di Lottigna, resta staccata dal complesso principale del museo, una piccola sala che per eventi sfortuiti (si con la "s" davanti) sono riuscito a vedere solo di sfuggita. Però quello che sono riuscito a assaggiare nei pochi momenti mi ha affascinato. Il classico ometto nato in un piccolo villaggio in una valle discosta per poi costruirsi una vita tutt'altro che scontata. Un personaggio amante delle tradizioni svizzere e dei principi anarchici, una combinazione piuttosto bizzarra per non dire incomprensibile. Si capisce fin dai primi momenti che si ha a che fare con un personaggio di nicchia, degno di un approfondimento. Mosè Bertoni verso il 1910 Foto F. Velasquez, Asuncion (Coll. priv.) Mosè Bertoni non è un uomo comune. Giovane irrequieto, dai molteplici interessi, impegnato politicamente tra i liberali innovatori e vicino all'anarchismo, a 27 anni decide di «dare un calcio a questa vecchia Europa» . Non è neppure un emigrante comu...