Non fossi andato a Coira difficilmente sarei capitato a Leuk, o meglio, non così a breve termine. A sua volta, per continuare l’effetto domino, se non fossi andato a Leuk difficilmente sarei capitato a Naters.
Gli intrecci, o meglio, le priorità sono dettate dalla tematica degli oggetti ivi presenti: il collegamento Coira - Leuk é dovuto alle danze della morte mentre tra Leuk e Naters é dovuto alle Beinenhaus (la casa delle gambe), ossari risalenti alle tradizioni del XV secolo.
Giunto alla stazione di Leuk mi reco all'ufficio informazioni, farci una capatina é vivamente consigliato se presente; almeno si é sicuri di evitare la brutta sorpresa di accorgersi mentre si rientra della presenza di oggetti di interesse nel posto appena lasciato.
Il mio obiettivo é ben chiaro; l'ossario che nel depliant che mi procuro esso é solo uno dei sei punti indicati.
Leuk si trova circa 100m più in alto della stazione, e mentre mi inerpico nel breve tratto gongolo nel piacevole fastidio di non sapere da dove iniziare. Dato che il mio primo obiettivo é l'ossario e dato che é ancora abbastanza presto mi ci fiondo prima che orde di pulman che arrivino all’improvviso ci si fiondino dentro (fobia questa che mi tiro dietro da un po')
1. Beinenehaus, ovvero la casa delle gambe o anche l'ossario
Dopo aver dato una rapida occhiata al municipio e al castello, dove tornerò più tardi, proseguo verso il centro del paese ed improvvisamente davanti mi compare la chiesa.
Essa da sulla piazza e sulla sinistra, in piena vista una porticina, non sembra il classico portone per l'entrata della chiesa ma qualcosa di più minuscolo, mi avvicino…ci siamo é l'entrata dell'ossario..
Appena aperta la porta questo é lo spettacolo che mi si para davanti.
L'immagine é di fortissimo impatto, lo stile della crocifissione, tardo gotica, già di per se é impressionante, ma la miriade di teschi che la circondano conferiscono a tutto l'ambiente un immagine inquietante.
In una stanza, buia e bassa rispetto alla chiesa, con un antico soffitto in legno migliaia di scheletri sono raccolti con precisione estrema, come certi pensionati dalle mie parti che incastrano la legna da ardere in maniera maniacale.
Le danze macabre
Poi come se non bastasse ancora uno, anzi più elementi, proprio quelli che mi hanno portato qui:le danze della morte. Proprio a Coira dove é esposta un enorme danza della morte sono citate le due presenti a Leuk, questo il motivo scatenante che mi ha portato qui ora in questa minuscola stanza buia.
Sia il crocifisso che la danza macabra raffigurano la lotta tra l'uomo e la Morte. Insieme al muro di ossa, lasciano al visitatore un'immagine impressionante da cui nessuno può sfuggire
I dipinti presenti sono ben due, tutti nel medesimo ossario.
Le scene di danza macabra sui lati sud e ovest delle fondamenta dei pilastri sono state dipinte tra il 1520 e il 1530 e sono una delle poche pitture murali di danze di morti sopravvissute in Svizzera. Raffigurano diversi stati, mostrano l'uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla morte.
Questi murales sono senza dubbio opera di un artista svizzero particolarmente preparato per l'epoca.
Essi presentano una composizione pittorica altamente innovativa; ogni figura ha un posto ben definito nell'insieme e un atteggiamento differenziato. Si formano gruppi che danno l'impressione che le figure comunichino tra loro; i morti sono volutamente mescolati ai vivi; così è reso con grande successo il momento del movimento, in cui l'artista, soprattutto nel dipinto col clero, rappresenta in modo convincente l'avanzata dinamica dei morti. Nonostante i loro cadaveri in decomposizione, essi hanno una forte presenza fisica e possono quindi essere visti come avversari molto reali e potenti dell'uomo. I diversi piani dei gruppi di figure, così come il trattamento degli stendardi, le pieghe delle vesti e gli accessori, testimoniano la profonda conoscenza dei volumi di questo artista.
Danza della morte con i soldati
Danza della morte con il clero
L'Altare delle Anime del Purgatorio
Altri punti di interesse sono presenti nella chiesa, in particolare
L'altare Meschler
L'ex cappella Saint-Michel, nella navata nord, ospita l'altare Meschler in noce intagliato e colorato. Quest'opera di alta qualità del primo barocco vallesano è comunemente nota come "altare nero" per il suo aspetto scuro.
Secondo l'iscrizione e lo stemma, l'altare fu fondato nel 1668 dal maggiore di Nendaz e Hérémence, Emmanuel Meschler, e da sua moglie Barbara Matter. La sua ubicazione originaria e la sua storia precisa sono sconosciute. In un momento imprecisato, questo altare fu portato in Germania. Alla fine del XIX secolo fu venduto a un industriale berlinese. Nel 1932, Joseph Schaller, il parroco di Leuk, acquistò l'altare di Meschler da un mercante d'arte di Berlino e lo fece riportare a Leuk.
Il pulpito
Sul cesto sono raffigurati i quattro Padri della Chiesa: Agostino(?), Girolamo, Ambrogio(?) e Gregorio Magno (mancante); al centro il Buon Pastore. Nelle nicchie del baldacchino sono raffigurati i quattro evangelisti: Giovanni, Matteo, Marco e Luca, oltre alla Madonna della Vittoria.
Dipinti del giudizio universale
Secondo l'iscrizione, le pitture murali del Giudizio Universale a sinistra del coro sono state donate da Vinzenz Albertini, borgomastro e maggiore di Leuk, il 17 dicembre 160. Cristo è in trono come giudice dell'universo, circondato da angeli, sopra Giovanni Battista, la Vergine e i dodici apostoli. Angeli con trombe chiamano i morti dalle loro tombe. A destra, la bocca dell'Inferno, proporzionalmente più grande, inghiotte i dannati mentre i giusti salgono in Paradiso.
2. Ambühlhaus
Dopo la visita all'ossario necessito di un attimo di pausa. Esco davanti alla chiesa e osservo una coppia, leggono il caratello e entrano, li vedo uscire meno di un minuto dopo, mi passano a fianco con un sorriso che é tutto un programma e si limitano a ripetermi "é speciale, é molto speciale", "troppo speciale" aggiungo io. La coppia sorride e si allontana.
Decido di prendermi un caffé a un bar che da sulla piazza. Attacco bottone con un anziano che si rivela essere un abitante del luogo e appassionato di storia e cultura. Mi racconta che Leuk era la seconda città dopo Sion , che é stato un centro importante per la riforma. E proprio per riagganciarmi a questo argomento gli chiedo se il mio prossimo obiettivo, la Ambühlhaus é visitabile, perché ero molto curioso di ammirare il dipinto.
So che dicendo così sa a quale dipinto mi riferisco. Mi risponde che il dipinto é stato staccato dalla parete, e inizialmente era stato portato al castello di Leuk, che ora é diventato un museo d'arte, ma che poi il dipinto é sparito chissà dove.
Con piacere smentirò il simpatico vecchietto qualche ora dopo trovando il dipinto proprio nel castello.
Mi da anche delle indicazioni su dove si trova la casa, faticherò a trovarla e con sorpresa noterò che anche due vicinissimi di casa non avevano idea di dove si trovasse e di conseguenza anche loro sono completamente all'oscuro del personaggio e del dipinto
Riforma e controriforma
A partire dalla prima metà del XVI secolo, nel Vallese emerse un forte movimento riformato, con Sion e Leuk come centri. Sembra che i seguaci della vecchia fede cattolica si riunissero nell'ossario di Leuker, come testimoniano le iscrizioni in rosso che vituperavano la fede dei luterani. L'anno 1592 segnò una svolta: la Dieta di Visp lanciò un ultimatum ai borghesi protestanti: o riconoscevano la vecchia fede o lasciavano immediatamente il Vallese.
Da allora fino al XVIII secolo, il clero, sia regolare che secolare, si adoperò per ricatolicizzare il Vallese, sia ecclesiasticamente che politicamente.
Daniele viene gettato in una fossa per essere divorato dai leoni ma questi non lo toccano. Il re è impressionato, lo fa tirare fuori e getta nella fossa vescovi ed ecclesiastici.
Questa scena drammatica adornava un'intera parete della casa del ricco, colto e molto viaggiatore Peter Ambüel a Leuk-Stadt, morto nel 1596.
Il quadro è unico nel suo genere e raffigura le rimostranze degli ecclesiastici dell'epoca. Queste, tra le altre ragioni, portarono al movimento della Riforma e Leuk ne divenne il centro nel Vallese.
Tra i suoi seguaci figurano Peter Ambüel, Michael Mageran (1575 - 1638), Vinzenz Albert (1538).
1638), Vinzenz Albertini, nella cui casa sulla piazza principale della città di Leuk, dipinti del 1599 testimoniano questo periodo.
3. Albertinihaus
4. Castello Von Werra.
5. Castello di Leuk
Il castello vescovile, con la sua cupola di vetro progettata da Mario Bo ta, domina la valle come un faro su una collina. Situato in fondo alla città, era facile da raggiungere perché la vecchia strada gli girava intorno. Menzionato per la prima volta in un documento del 1254, serviva come residenza del maggiore. Insieme alla vicina torre vidomne, questa posizione fu gravemente danneggiata nel 1415 durante le guerre di Raron. Solo sessant'anni dopo, il vescovo Walter Supersaxo fece trasformare il complesso nella sua residenza estiva. La torre mostra l'entità della distruzione. Solo la facciata sud sopravvisse alla ricostruzione del 1475. In seguito, il castello fu utilizzato come luogo di riunione della Dieta del Vallese.
Il processo all'ufficiale giudiziario Antoine Stockalper, torturato nel castello nel 1627 e poi decapitato e squartato nella piazza del tribunale di fronte al castello, e i processi alle streghe del XVII secolo sono i momenti più tristi della sua storia. Il castello vescovile appartiene al comune di Leuk ed è un monumento classificato sotto tutela federale.
6. Rathaus, il municipio
L'imponente municipio a forma di torre, a pianta pentagonale, si trova all'ingresso della città, nelle immediate vicinanze del castello vescovile. I due edifici formano un complesso difensivo. Nell'XI secolo, la torre era la sede amministrativa del vidomne di Leuk, il rappresentante locale del signore del luogo, il vescovo di Sion. Nel 1415, durante le Guerre di Raron, l'edificio originario fu gravemente danneggiato. Nel 1541, la borghesia di Leuk acquistò le mura rimanenti e le fece trasformare in un municipio da Ulrich Ruffiner. La posizione e l'imponenza dell'edificio sottolineano le aspirazioni al potere del ricco comune. Dal 1934 la torre è sotto tutela monumentale federale. Insieme al municipio di Sion, è il più importante esempio nel Vallese di una borghesia consapevole e orgogliosa della propria identità. I lavori di restauro sono stati eseguiti nel 2005/2006.
7. Bonus: Tabula Nova Heremi Helvetiorv
Passeggiando per le viuzze del villaggio l'ôcchio mi cade in una vetrina di un antiquario, in particolare la mia attenzione viene rapita da una delle due carte esposte.
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