Da oggi tutte le volte che verrá utilizzato il modo di dire “andiamo a fare 4 passi” per me avrà un significato nuovo, un significato nato dalla giornata di oggi.
Nella zona di Piora, esistono varie strade di collegamento tra Leventina e Blenio, ne conto almeno 4 in pochi km quadrati.
Incredibilmente a oggi ne “conosco” solo uno perché fatto in gioventù mentre degli altri conosco solo il nome.
Oggi ho riparato alla mancanza percorrendoli tutti e 4 in un solo giorno, in verità non ne avevo pianificati quattro ma solo due: il Passo dell'Uomo e il Passo Colombe; poi in base all'orario in cui sarei giunto sul passo Colombe e soprattutto in che stato piscofisico avrei deciso se eventualmente attaccare il terzo e anche il quarto.
La discesa (mai da sottovalutare) si rivela antiestetica e anzi a tratti odiosa. Dal lato panorama offre una vista dell’anonimo lago Santa Maria, invaso della diga sul passo del Lucomagno. La strada é un ammasso di sassi fino al piano. Ma c'é chi ha deciso di farsela odiare ancora di più…
A furia di salire a e consultare la mappa riesco a capire quanto manca, e inevitabilmente dopo piccoli stop giungo in vetta. Ora non vedo l'ora di gettare un occhiata sul versante leventinese
Finalmente riesco a dare un occhiata: il sentiero é molto meno peggio di come lo immaginavo; certo é molto in piedi ma durante l'attraversata in costa ho sicuramente avuto più brividi
Mi aspetta una descesa spaccaginocchia ma il peggio sembra passato: I quattro passi stanno per realizzarsi!
Nella zona di Piora, esistono varie strade di collegamento tra Leventina e Blenio, ne conto almeno 4 in pochi km quadrati.
Incredibilmente a oggi ne “conosco” solo uno perché fatto in gioventù mentre degli altri conosco solo il nome.
Oggi ho riparato alla mancanza percorrendoli tutti e 4 in un solo giorno, in verità non ne avevo pianificati quattro ma solo due: il Passo dell'Uomo e il Passo Colombe; poi in base all'orario in cui sarei giunto sul passo Colombe e soprattutto in che stato piscofisico avrei deciso se eventualmente attaccare il terzo e anche il quarto.
Passo dell'Uomo
È il primo affrontato in giornata, quando sono bello riposato , inoltre quando la prima funicolare che porta in quota mi lascia alla partenza del giro alle 09:00 circa, la temperatura a quell’ora é ancora fresca.
L'avvicinamento al passo dell'Uomo partendo dalla stazione di arrivo della funivia del Ritom é abbastanza lunga, dalla stazione al passo ci sono ben 10km. La prima parte comprende il raggiungimento del lago Ritom per poi doverlo oltrepassare.
Estremità del lago Ritom
Alpe ritomcon le nuvole soffiate dal passo dell'Uomo
Un piccolo amico mi fa compagnia
Il dislivello in salita si parte dai 1793 ai 2212 per il passo, per un totale di 419m su comunque 10km
Dal lago Ritom la salita al passo non presenta particolari difficoltà, la strada inizia a salire in maniera più marcata solo negli ultimi km ma nulla di veramente rilevante, specialmente di prima mattina. Giungo senza particolari difficoltà sul passo attorno alle 10
Dal passo Dell'uomo uno sguardo verso la Leventina
Meno male che é elettrica...
Tratto interlocutorio
Dal passo del Locumagno fino all'attacco della salita verso il passo delle Colombe c'é un tratto di alcuni km da passare "in serenità”.
A destra la catena che divide Leventina e Blenio
Apparizione dalle viscere della Terra
Più in basso mi imbatto nella vera chicca della giornata; all'alpe Pertusio ci sono dei cartelli informativi per i sentieri, come sempre per scrupolo li guardo. Non mi lascio sfuggire uno che indica "sorgente Brenno 50m". Il fatto che si trovi a 50m é decisivo; decido di andare a gettarci un occhiata
La sorgente sgorga ai piedi di una enorme roccia, all'improvviso mentre la sto osservando appare qualcosa, o meglio qualcuno, uno speleologo bernese.
Dagli inferi, claustrofobia solo ad osservarlo
L'ingresso é bassissimo e mette le vertigini solo a guardarlo da fuori. Scambio qualche parole mentre step dopo step si toglie l'attrezzatura.; é andato a sostituire il filo, esso serve in caso che le luci dei sommozzatori si spengono per ritrovare l'uscita.
Confortante...ma pur sempre maledettamente pericoloso
Passo Colombe
Ad un tratto il cartello che segnala la deviazione verso il Passo Colombe. Ci siamo é il momento decisivo della giornata; so che il proseguio dipenderà molto su come affronterà questa salita, dovrò fare attenzione a non bruciare troppa energia ea mantenere un ritmo regolare e non troppa affrettato Sulla tabella di marcia sono in perfetto orario, anzi, una buona mezz'ora in anticipo.
Stupendi colori nei dintorni dell'alpe Gana
Il sentiero mi porterà dall'alpe Gaba a 1812 m al passo che é situato ad un altezza di 2381 m, per un dislivello di 561m.
CI sarà da sudare, lo so. Nel bosco il sentiero inizia a salire, ma é una salita "accettabile" la affronto con testa a velocità molto regolare
Fiorellini appena sotto la spianata, saranno le ultime foto di questo genere, la battaglia sta per fasrsi dura
Più in alto si arriva su una piana, molto estesa, poi dinanzi una formazione rocciosa, uno sperone, appena sopra di ess, qualche metro in la deve esserci il Passo Colombe.
Non voglio sottovalutarla, ,i fermo all'inizio della salita per rifocillarmi e mangiare qualcosa. Un po di stanchezza inizia a farsi sentire, ma sono fiducioso.
E invece la salita mio sfianca, me fermo spesso, dati alla mano si rileverà il km più duro della giornata in termine di dislivello.
La spianata vista dalla salita
Mi fermo più volte, consulto la cartina sul telefono, cerco di capire quanto manca oltre a quello che vedo, cerco di capire come distribuire le forze, poi finalmente l'ostacolo é superato, mancano ancora alcune centinaia di metri
Splendido panorama nei pressi del passo
Poi poco dopo, all'improvviso il passo:
Immagine idilliaca
Appena doppo la bocchetta il laghetto, che guardando la cartina mi aspettavo diverso
Il laghetto sul passo, in alto a destra la bocchetta
Il momento tanto atteso é giunto, ora bisogna decidere sul da farsi; l'orario é molto buono, la formafisica non é quella della partenza, sicuramente lo sperone ha pèreso molte energie ma ancora sento di averne a sufficinza per terminare con gli altri due passi. In realtà mi lascio ingolosire dall'occasione; sono solo, é molto presto, le giornate sono molto lunghe, sembra un occasione unica.
Decido per proseguire con il Passo Sole e preventivo già fortemente il passo Predelp
Passo Sole
Il passo sole non dista molto dal passo Colombe, anche i dislivelli sono tutto sommato contenuti. Me lo voglio magiare in un sol boccone, ed é così che andrà
Dopo una breve discesa dal Passo Colombe svolto verso il Passo Sole, dopo una spianata iniziale mi si presenta dinanzi la salita principale per il passo; sembra magnanima. Dalla cartina si parte dla bivio Colombe-SOle ad un altezza di 2231 per arrivare sul passo SOle a 2375, 140 metri non é un altezza rilevante in situazioni normali
Si vede molto bene il sentiero. In realtà il passo si trova ancora più in alto, ma l''80% é fatto una volta in cima al sentiero di questa foto
Fatico un po' nell'ultima salita, devo fermarmi, inizio a sentire la stanchezza e lo sperone del Colombe inizia a pesare.
Passo Sole
Sono le 15, la decisione in cuori mia é presa ma iniziano a farsi avanti i primi dubbi...
Passo Predelp
Il cartello sul Passo Sole indica in un ora per raggiungere il Passo Predelp. Questa é l'unica notizia positiva. Il passo Predelp si presenta come quello tecnicamente più difficile, quello più di alta montagna. ANche il dislivello seppur non mortale (da 2179 da lago di Cane a 2449 del passo per un totale di 270 metri).
Il sentiero passa attraverso a conformazioni rocciose (questo interpretando la cartina) ma il vero spauracchio restano i primissimi metri lato Leventina, la valle in cima ha una fortissima pendenza, e marcata una presenza rocciosa col sentiero che passa proprio sopra.
In giallo la conformazione rocciosa appena dopo il passo che preoccupa: il sentiro passa appena siopra, le linee di altitudine ravvicinate indicano la forte pendenza. La possibilità di trovare un tratto di sentiero esposto é reale
Malgrado il sentiero é un bianco rosso ho il terrorre che quando arrivo sul passo dovrò fare dietrofront per quel piccolo tratto. Sarebbe una piccola tragedia: avrei ancora parecchie ore di luce ma il percorso fino al primo villaggio (Acquacalda) rischi di essere molto più lungo rispetto al primo villaggio lato Leventina se decidessi di fare proseguire sul versante Leventinese.
A questo va aggiunta la stanchezza che inizia a prendere i sopravvento e potrebbe aumentare in maniera esponenziale.
Penso di aver identificato il passo mentre scendo la valle del Sole ma mi sbaglio, il sentiero va verso il fondovalle ma poi sale lateralmente, in costa, altra ansia che va ad aggiungersi alle altre
Il sentiero in costa, la foto tende ad appiattire le pendenze, uno sdrucciolone in questo attraversamento potrebbe avere serie conseguenze. Il sentiero per il passo svolterà poi a destra
Poi un altro problema va ad aggiungersi, improvvisamente il cielo é completamente ricoperto di nuvole, osservo l'erba sul pendio, é lunga e secca, scivolare in caso di pioggia sarebbe ancora più facile; sembra proprio che il Predelp non mi voglia.
La salita é inesorabile, non sento la fatica, sembra l'adrenalina si sia messa in moto e salgo con la forza della disperazione; devo scoprire al più preso com'é il sentiero lato Leventina, presto perché se viene a piovere le cose si complicherebbero ulteriormente
Qui sono veramente in alto, passo anche macchie di neve, per fortuna i segnali di sentiero non sono sotto di esso. Un unica traccia mi da la conferma che il passo non é molto frequentato. L'ansia sale.
Il Passo Predelp rispetto agli altri tre affrontati in giornata ha un confine meno netto, risulta più difficile identificare ilo vero punto del passo. Col senno di poi, riguardando le foto con calma considero questa come quella che ritrae il punto più alto, anche della giornata.
Finalmente riesco a dare un occhiata: il sentiero é molto meno peggio di come lo immaginavo; certo é molto in piedi ma durante l'attraversata in costa ho sicuramente avuto più brividi
La discesa é incredibilmente in piedi, i muscoli delle gambe mi duolgono, ma ogni passo che faccio so di essere più vicino alla meta. Consulto l'orario, penso di prendere la posta a Carì, poi cambierò idea e molto sadicamente deciderò di scendere fino a Osco.
La discesa finale
Orta sono molto più sereno, riesco a prestare attenzione a dettagli che prima sarebbero potuti sfuggirmi.
Tic Cattaneo é sicuramente un nome originale per una maggengo
Più sotto ci sono dei muri in sasso per indicare i confini delle varie proprietà, roba di altri tempi.
Il tratto finale tra Predelp e Osco riserverà alcune sorprese, quella positiva é questo gruppo di capre che sembra salutarmi.
Giungo a Osco poco dopo le 18, giusto il tempo di una gazzosa prima di prendere la posta per Faido. I Quattro Passi sono stati realizzati
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