Un dipinto può raccontare molto, molto di giusto, molto di inventato, di parte o propagandistico; dipende chi lo dipinge, se era presente, eventualmente quanti anni dopo, eccetera eccetera.
Il solo titolo del dipinto, "A laude e gloria del victorioso Signore S. Francesco Anglem Christianissimo Re di Francia e della Illustrissima e Serenissima Signoria de Venetia", lascia spazio a poche interpretazioni inerente a quale parte fosse dedicato.
Anno 1515, battaglia di Marignano, non una qualsiasi, confronto a quelle combattute fino li poteva essere definita dei Giganti ( n.d. condottiero Trivulzio). Questa battaglia segnò il crocevia per i Confederati, con essa finì l'era dell'espansione e si passò ad una politica di mantenimento del territorio, di una pace prolungata, escludendo ovviamente il servizio mercenario e le guerre civili interne. Questo fino all'arrivo dell'onde della rivoluzione francese, anno 1798, ma questa é un altra storia
Il dipinto del Vavassore rimane quindi un altra variante di raccontare un fatto d'arme raccontato da più parti, la sua lettura va filtrata tenendo in considerazioni i vari fattori di cui sopra. Essa resta comunque una testimonianza che aiuta a capire i fatti e soprattutto gli stati d'animo e politici che regnavano ad inizio XVI secolo
Il dipinto
Incisione su legno realizzata a Venezia da Giovanni Andrea Vavassore, 1515 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Qui una versione a alta risoluzione
Per suggerire l'importanza dell'evento, l'artista articolò la sua composizione monumentale in otto blocchi. La veduta su Milano, nella parte sinistra dell'opera, fu realizzata utilizzando matrici preesistenti. La rappresentazione evoca la posta in gioco nella battaglia più che il teatro dello scontro. In alto, da sinistra a destra, il contingente svizzero affronta le truppe francesi, affiancate dai Veneziani.
Il campo di battaglia, in basso al centro, è accerchiato dall'artiglieria, il cui intervento decisivo diede la vittoria a Francesco I.
Iscrizioni principali
Riporto le parte principali dello scritto in basso a destra correggendo leggermente per rendere più fluida la lettura
Il dipinto esposto al museo nazionale di Zurigo
A Laude...
[...] A laude e gloria del victorioso Signore S. Francesco [...] Re di Francia della Illustrissima Serenissima Signoria de Uenetia: Per satisfare in parte a tutti quelli che se dilectano intendere le grande & mirabile proue facte per el Cristianissimo Re di francia per lo acquisto del stato de Milano
Il valico delle Alpi
[...] sua Maiesta Christianissima le partì di suo paese con grandissimo exercito a piede & a cauallo & grāde numero de artegliaria & con grandissimo ingegnoarte & faticha passo li altissimi monti de la Francia & per luochi doue mai alchuna persona sarebbe imaginato
[...] millia Guastatori tagliando monti balze & asprissimi luochi: facendo oculte strade veniuano paisando & sempre secretamente [...]
Venne una spia
venne vna spia come el Signore Prospero Collona (Prospero Colonna) era gionto nel Piemonte a vno luoco dicto Villanoua: subito gli Francesi face vno squadrone di huomini darme e tanto furon vigilanti & secreti [...] giunse a Vila noua (Villanova) e con grandissimo furore cridando Francia giunseno al Signore Prospero Collona che era possato a Mensa: & con asai de sua gente fu preso e subito mandato in Francia
vno luocho dicto Marignano
E facto questa tale presa subito caualcarono (i Francesi) verso Nouara.
Ma li Sguizeri con el loro Gradinale (Cardinale Schinner) intendendo tale affare furono pieni de admiratione & cosi fereno dissegno de ritirarsi in Milano. Et in talmodo el Christianissimo Re di Francia con tutto el suo exercito giunse appresso Milano diece miglia a vno luocho dicto Marignano quale tra Lodi e Milano
Tornate in vostro paese
[...] il prudentissimo Re fece intendere alli Sguizeri & al Gardinale loro che volesseno esser contenti di non pugnare cōtra lui e che douessino tornare in loro paese [...] el Gardinale de Sguizeri[...] exortaua li dicti Suizeri [...]Che lui cognoscea che harebbono victoria e che farebbono tutti richi & hariebbono honore de tutta Italia: e cosi furono deliberati a fare facto darme: e posti in ordinanza in colonelli vscirono di Milanoe [...] con tāto impcto e furore che mai fu vdito il simile dando colpi smisurati con grande occisione de luna e laltra parte che duro fino altra montar della luna, dil che venendo scura nocte fu forza ritirarsi luna e laltra parte.
E fu venerdi
Poi rischiarendo lalba che fu il venerdi: furono ristreti/ a mazore supplicio perche erano conducti in alcune luochi doue erano infinite pozze di fontane che li nascono & era diffici/le andarui con caualli e cosi Combattendo fino a hora di nona fu forza ali Francesi de ritirarsi alquanto per il grandissi-/ mo impeto de Sguizeri.
Arrivano i vostri
Ma li arditi Francesi pigliando vigore con loaiuto dello Exercito Venitiano Soprazonto fu tanto la forza e lardire de sua Maiesta : & vedendo questo li Sguizari non potendo resistere se misseno in rotta & cosi mori de loro grandissima quantita con qualche occisione etiam de Francesi & cosi seguendo la victoria in pocho spacio sua Maiesta hebbe Milano con el suo fortissimo Castello.
Analisi del dipinto
Gli otto fogli rappresentano le ultime ore della battaglia che insanguinò le campagne alle porte di Milano il 13 e il 14 settembre 1515. L'immagine, pur immortalando lo scontro tra le truppe del re di Francia e i temibili mercenari svizzeri, è volta a celebrare le forze veneziane, determinanti per una risoluzione del conflitto favorevole ai francesi. Infatti, prima dell'arrivo degli uomini della Serenissima di stanza a Crema lo scontro si stava per concludere con una schiacciante vittoria degli imperiali.
La città di Venezia salutò la vittoria di Marignano come un segno di elezione, indice della protezione divina sulla Repubblica. Negli anni precedenti, infatti, la Serenissima aveva attraversato momenti difficili dopo la sconfitta di Agnadello (1509), in seguito ai quali il Dominio sembrò quasi sul punto di scomparire di fronte all'avanzata della Lega di Cambrai. Tuttavia, questa vittoria poneva la premessa per riacquistare i territori perduti della terraferma. Rappresentare questo evento significava, perciò, esaltare un successo diplomatico e militare della Repubblica di Venezia e del suo governo.
Il foglio fu realizzato con notevole rapidità nei mesi che seguirono il 14 settembre 1515, come testimonia la data riportata nella tabula. Probabilmente fu stampato sul finire dello stesso anno o tutt'al più nei primi mesi del 1516 (more veneto il calendario veneziano iniziava il primo marzo). Esso dovette essere un notevole investimento economico per il Vavassore, da poco stabilitosi a Venezia. Tuttavia, probabilmente prevalse la consapevolezza della fortuna che avrebbe incontrato nel mercato veneziano.
La Battaglia di Marignano è assai incisiva nella rappresentazione dello scontro delle forze in campo. Il violento corpo a corpo che coinvolge i soldati si trasforma in una mischia disordinata, in cui la mano dell'incisore non indugia nella rappresentazione di particolari cruenti. L'espressività della tradizione popolare spontanea e svincolata dalle costruzioni teoriche rinascimentali riesce a restituire in una simultaneità di eventi l'impeto della battaglia.
L'esemplare oggetto di questa scheda è l'unico esemplare al momento noto.
Milano
Intorno al 1500, la città di Milano era una metropoli economica con 100.000 abitanti. Era il centro del Ducato di Milano, una delle regioni più ricche d'Europa.
Fanteria Confederata
I fanti confederati, con la scritta SUIZERI, difendono Milano fuori dalle mura. La loro arma principale è la lunga lancia. Le città confederate sono riconoscibili dai loro stendardi.
Cannoniere federale in azione
La battaglia con i cannoni è in corso, fiamme rosse sparano dalle canne. I cannoni più leggeri dei Confederati sono facilmente distinguibili dall'artiglieria francese. Un artigliere inginocchiato spara il cosiddetto serpente da campo. Il cannone è leggero e facilmente manovrabile, agile come un serpente. Davanti a lui si trova una polveriera con le munizioni.
Il re francese
I Francesi sono riconoscibili per il fleur-de-lis sugli elmi, sugli scudi e sui mantelli da battaglia dei loro cavalli. Attaccano la città di Milano. Il re francese combatte a cavallo con i gigli sul mantello da battaglia e la corona reale sopra l'elmo.
Artiglieria francese
Gli artiglieri pesanti rossi del re di Francia sono proprio dietro di lui.
Armato
Guerriero con barbuta: questo tipo di elmo è chiamato barbuta. La barbuta protegge le guance, lasciando visibile solo la barba. Il guerriero in armatura completa è armato con un'ascia da combattimento.
Cavalleria veneziana con il comandante Alviano
I francesi sono sostenuti dalla cavalleria veneziana. È guidata dal comandante Bartolomeo Alviano. Il loro emblema è il leone alato di San Marco.
La presunta vittoria
La battaglia di Marignano non era ancora stata decisa dopo il primo giorno. Il messaggero viene visto cavalcare verso Milano. Lì vuole riferire della vittoria. .
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