Urs Graf è probabilmente il più grande artista dimenticato dalla storia. Nato nel 1485, nella città svizzera di Soletta, il padre era un orafo, ma il figlio si fece conoscere come creatore di xilografie per il fiorente commercio di libri.
Di questo non me ne resi conto subito, a catturarmi fu il suo dipinto sulla battaglia di Marignano (vedi sotto): la lunga picca indicante i cadaveri penzolanti dall'albero catturarono la mia attenzione. Non sapevo ancora cosa significasse Marignano, tanto meno chi fosse Urs Graf, immaginavo un artista che dipinse le scene cruenti di battaglie basandosi in buona parte sulla sua fantasia.
Cambiò molto la mia percezione nei suoi confronti quando scoprii che le sue opere erano basate da esperienze vissute in prima linea; Urs Graf rappresenta un caso più unico che raro che ci permette di addentrarci nella mente di un soldato mercenario attraverso le sue opere
I primi passi
Figlio di Hug, orafo. (1511) e sposato con Sybilla von Brunn, figlia di Hans, conciatore a Basilea. Appreso il mestiere di orafo probabilmente da suo padre, seguì una formazione itinerante che lo condusse fra l'altro a Strasburgo, dove realizzò silografie per diversi editori.
A corto di mezzi economici, divenne garzone presso l'orafo di Zurigo Lienhart Triblin, poi nel 1509 si trasferì a Basilea dove lavorò per gli editori Adam Petri, Johannes Froben e Johannes Amerbach.
Mercenario
Il disegno illustra il terrore della guerra e raffigura il campo di battaglia di Marignano durante il secondo giorno di combattimento. Sullo sfondo sono soltanto abbozzati i combattimenti in pieno svolgimento.
A sinistra, sul pendio, combattono le truppe di fanteria, devastate dai cannoni francesi, mentre davanti attacca la cavalleria veneziana. In primo piano troviamo singole figure elaborate con precisione. Il terreno è disseminato di soldati morti, carcasse di animali e cadaveri smembrati. In mezzo a questi orrori - verso il bordo sinistro dell'immagine - un gagliardo mercenario con uniforme elegante si disseta da una borraccia. La sua picca sovradimensionata indica i soldati impiccati per diserzione (?) agli alberi.
Il punto centrale della rappresentazione della guerra in Graf è la tensione tra l'ardito spirito combattivo e la misera morte in battaglia.
Solo chi aveva assistito in prima persona a queste atrocità poteva registrarle in modo così dettagliato e questa violenza grafica divenne una caratteristica regolare dell'opera di Graf. Anche opere simili, come Il terreno dell'esecuzione e Due prostitute che picchiano un monaco, rivelano l'animo di un uomo profondamente turbato.
Il rientro a Basilea
Nel 1518 Graf era di nuovo a Basilea, dove riprese la sua precedente carriera,Dopo un grave atto di violenza, dovette abbandonare precipitosamente Basilea e rifugiarsi a Soletta, dove lavorò nell'officina del padre e aderì alla corporazione dei fabbri. Fortunatamente la vittima del tentato omicidio sopravvisse e Graf fu di ritorno a Basilea già nel 1519 dove, divenne incisore di monete.
Questa carica e il bottino di guerra gli fruttarono una considerevole agiatezza, che nel 1520 gli permise di acquistare una casa, denominata Zur guldon Rosen (Stadthausgasse 18).
Purtroppo, nonostante fosse diventato un uomo di proprietà e avesse generato un figlio, continuò a soffrire di quello che noi chiameremmo Disturbo Post Traumatico da Stress.
Di nuovo mercenario
Non riuscendo ad ambientarsi nella sua nuova casa, Graf si arruolò nuovamente come mercenario e partecipò alla campagna di Milano del 1521. Al termine dei combattimenti aveva quasi quarant'anni e forse l'avanzare dell'età lo spinse a dare un'ultima possibilità alla pace. Le sue capacità di artista rimasero intatte e Graf trovò facilmente lavoro presso la zecca di Basilea per disegnare nuove monete. Ricoprì anche posizioni di rilievo nella corporazione degli orafi della città, tra cui Kieser (elettore) e Stubenmeister (direttore), ma spesso "cadeva dal carro" e finiva di nuovo in prigione.Nonostante i continui conflitti con la legge, Graf sembra aver goduto di un generale consenso; in effetti, fra il 1513 e il 1524 fu più volte nominato elettore e maestro (Stubenmeister) dai suoi compagni di corporazione e nel 1523 i suoi compagni d'armi ne chiesero al Consiglio la liberazione affinché potesse partecipare alla festa confederale di tiro.
Dopo il 1527 la sua vita diventa poco chiara. Dato il suo frequente impiego come soldato di ventura, è possibile che fosse presente al sacco di Roma.
Un anno dopo (1528) il suo nome scomparve dalle cronache. La moglie di Graf si risposò nel 1528 e la sua ultima opera autografata è datata 1529.
Cosa sia successo a Graf dopo il 1529 è un mistero, ma è possibile che sia morto in battaglia.
L'artista
Sebbene l'arte di Graf possa mancare della delicata bellezza di Botticelli o della grazia drammatica di da Vinci, i suoi disegni sono pieni della cruda vitalità di un uomo che ha vissuto tutta la sua vita all'ombra della morte.La notevole importanza che Graf ebbe nell'arte rinascimentale in Svizzera si fonda su un'opera grafica, originale per l'epoca, destinata prevalentemente all'interesse dei privati.
Trattò il mondo in cui viveva con spirito dissacrante, tematizzando ad esempio la vita dei mercenari, l'esperienza erotica (specialmente prostitute) e la vana aspirazione a pie virtù.
Sembra che le immagini degli impiccati siano rimaste impresse nella memoria di Graf dalle campagne a cui ha preso parte e le ha raffigurate nella sua arte.
Prostitute
Ebbe problemi di alcolismo e continuò a frequentare le prostitute che spesso ritrasse nella sua arte.
Molto probabilmente è morto come è vissuto, in modo violento.
Non solo prostitute e mercenari
Accanto alla vanità e alla stoltezza umane, Graf rappresentò comunque anche motivi mitologici e religiosi, utilizzando diversi mezzi espressivi. A testimonianza della sua attività di orafo e pittore su vetro rimangono otto piastre argentee incise provenienti da un reliquiario, alcuni disegni preparatori di vetrate e un frammento isolato di vetrata. Si sono conservati ca. 180 suoi disegni. La produzione grafica comprende non meno di 450 silografie e inoltre calcografie, nielli e acqueforti.
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