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Faide et simili: Leventina 1434

Come visto un elemento all'origine di divisioni, assassini e faide erano questioni prettamente pratiche: dal diritto di pascolo al diritto di fienagione, a quello della raccolta delle castagne o della legna. Un caso concreto mi capita per mano senza che lo stessi cercando, un libricino non ancora classificato vagante per la casa.

Ma andiamo con ordine

1434 ottobre 2 - Giornico denuncia Bodio

Atti del processo celebrato davanti al podestà di Leventina nella vertenza che oppone i rappresentanti di Giornico, Altirolo, Cribiago, Castello e Ogazzo, della vicinanza del piano di Giornico, a quelli di Bodio, di Solario e di Dragono, a seguito del pignoramento, compiuto da Giornico e contestato da Bodio, di uno dei capi di bestiame trovati a pascolare sui pratis de Froyro», come pure delle vicendevoli pretese di pascolo e di esercizio della saltaria sui territori di confine tra le due vicinanze.

Essi sostengono che la scorsa domenica 26 settembre Guielmus Lanoti de Bodio, Steffanus Martini Steffani de Bodio, Guielmus Lansis Petri de Bodio, Lanes Alberti de Bodio insieme ad altri uomini di Bodio sono venuti con le armi (manu armata) e, facendo ricorso alla violenza, hanno portato le loro bestie in pratis des Froyro sul territorio di Giornico e nella sua saltaria.

Allora, a nome loro, i vicini di Giornico hanno incaricato Andriolum servitorem de Zornico di pignorare un vitello, ma gli uomini di Bodio sono intervenuti e hanno strappato il pegno dalle mani del servitore. Responsabili di questa azione sono Lanem Alberti et Steffanum Lanini Guielmi de Bodio e taluni altri vicini di Bodio che con Zane si sono opposti al pignoramento

I rappresentanti di Giornico chiedono quindi al podestà e ai consiglieri di Leventina di condannare gli uomini di Bodio per l'atto di violenza commesso.

Steffanum Martini de Bodio e Guilielmum fa Iohannoti de Bodio, rappresentanti di questa vicinanza, fanno opposizione alla denuncia e chiedono un termine per esporre le loro ragioni e per difendersi dalle accuse mosse.

Il podestà concede loro tempo fino al prossimo venerdi (8 ottobre), citando le parti a comparire in giudizio.
Una razzia di bestiame durante la Guerra di Svevia, 1499

1434 ottobre 8 - Bodio denuncia Giornico

Davanti a domino lohanne de Meyatiis' de Mediolano, podestà di Leventina e pertinenze, si presentano Steffanus fa Martini Steffani de Solario de Bodio e Guilielmus lohannoti de Bodio, sindici e procuratori dei vicini di Bodio. Essi notificano al podestà che il giorno 26 dello scorso mese di settembre si trovavano in pratis de Froyro sul confine con il territorio di Giornico, con le loro bestie al pascolo; su questi prati essi godono infatti del diritto di pascolo con bestie grosse e minute ogni anno dalla festa di san Bartolomeo (agosto 24) fino a quella di san Vittore (maggio 8), e questo diritto è stato esercitato da Bodio per piú di 60 anni in passato, senza alcuna contraddizione

Gli uomini di Bodio sono stati allora aggrediti da un gruppo di vicini di Giornico a mano armata, con l'intento di scacciarli dai pascoli in questione.
Piú precisamente queste persone erano: ser Romerius iudex de Zornico con una spada in mano (cum una spata in manu), suo figlio lacobus con una spada alla cintura (cum uno gladio ad coregiam), Augustinus Bigi con una spada, Rubertus notarius con una spada sguainata (nuda) e una pietra in mano, Petrus Felloli con una spada sguainata, Johanollus Pedrine con una spada sguainata e un sasso, Iohanollus Antonii Breganti con una spada sguainata, rivolgendo gravi minacce di morte all'indirizzo di alcuni vicini di Bodio; Petrus Martini Sichi con una forca (forcella ferri), Steffanus de Solario che rivolgeva molte minacce, Steffanus de Ponte con una spada (gladio), lacomolus Olive de Cavagniago, suo figlio Bertus; Rubertus fil. Guilielmi Bichignioli con una spada (gladio), Zaninus gener ipsius Guielmi Bichignioli con una spada, e infine Andriolus servitor de Ogazio et de Zornico insieme a tutti gli altri uomini della vicinanza di Giornico in piano

Pretendevano questi uomini di Giornico che i vicini di Bodio non avessero alcun diritto sui pascoli contesi, per cui incaricarono il servitore Andreolo di pignorare un vitello di proprietà di Steffani fa Zanini lacometi de Bodio, ma il tentativo non riusci per l'opposizione degli uomini di Bodio presenti 
Inoltre Guglielmo, sindico di Bodio, notifica al podestà che mentre egli si trovava con le sue vacche in pratis de Ixolla " (territorio di Giornico e Bodio , sul quale i sindici di Bodio pretendono di poter condurre il bestiame al pascolo ogni anno durante il periodo già ricordato) durante lo scorso mese di aprile, venne Giacomo figlio di ser Romerio, giudice di Giornico, e si impadroni di una vacca a titolo di pegno. Guglielmo allora fu costretto a lasciargli la bestia per evitare una rissa; la vacca fu in seguito condotta a Giornico 

Lo stesso Giacomo di ser Romerio ha sottratto sabato scorso (2 ottobre) una vacca ad Ambroxio Baldenchi de Bodio, mentre pascolava sui pratis de Ixolla.

Guglielmo di Bodio dice poi al podestà che Roberto, notaio di Giornico, si è impadronito il giorno precedente, armato di una spada alla cintura (spatam unam ad coregiam), di una vacca di proprietà di un vicino di Bodio, mentre era al pascolo sui pratis de Froyro", conducendola a Giornico.

Tutto questo è avvenuto per opera dei vicini di Giornico, in flagrante violazione dei diritti degli uomini di Bodio e contro il diritto e gli statuti di Leventina. Di conseguenza i procuratori di Bodio chiedono al podestà di difendere e garantire i loro diritti sui pascoli de Ixolla" et de Froyro", impedendo ai vicini di Giornico ogni azione di pignoramento e procedendo contro di essi come richiedono gli statuti della valle.

Il podesta assegna allora ai sindici di Giornico un termine di 15 giorni per provare il contenuto della denuncia sporta contro Bodio.

1434 ottobre 15- Parola di nuovo a Giornico

Davanti a domino lohanne de Mejatis' de Mediolano, podestà di Leventina e pertinenze, compaiono ser Romerius iudex de Platea de Zornicho, Aarhorts notarias de Lornicho, Agustinus lacobi Bigi de Zornicho,  sindici e procuratori degli uomini di Giornico, di Altirollo, de Castello, de Criago el de Vogatio, al fine di contestare una denuncia (a loro dire menzogmera)  sporta contro di loro da Steffani fa Martini Stefani de Bodio e Cantelmi fa lohannoti de Bodio, sindici e procuratori degli uomini de Dragono", de Solario et de Bodio il giorno 8 ottobre scorso.

Per quanto riguarda il primo punto della denuncia, i rappresentanti di Giornico dicono che non c'è nulla di vero. I vicini di Giornico avevano sentito che quelli di Bodio si trovavano in pratis de Froyro® in gran numero, intenzionati a far pascolare il loro bestiame muniti di armi e facendo ricorso alla violenza. I prati in questione sono di Giornico 1º da più di 60 anni. 

E vero che i vicini di Giornico sono andati a pignorare quelli di Bodio con Andriolo, servitore della vicinanza di Giornico, senza tuttavia cattive intenzioni". Il servitore ha pignorato un vitello a nome dei vicini di Giornico, e il pegno è stato ripreso da certi di Bodio dalle mani del servitore. I vicini di Giornico hanno tuttavia rilasciato il pegno a quelli da Bodio solo per evitare una ulteriore rissa. In ogni modo il pignoramento era giustificato, perché i vicini di Bodio non hanno alcun diritto sui pascoli in questione.

In rispostra alle accuse contenute nel secondo punto Giornico dice che Giacomo (figlio del giudice Romerio)  si trovava nel prato d sua proprietà nei pressi della sua stalla dove si dice in Ixola, che è territorio di Giornico da tempo immemorabile. Allora Guilielmus lohannoti, con atteggiamento provocatorio, prese ad insultarlo, ad aggredirlo e ferirlo con un rastrello in modo cruento.

Per quanto riguarda il terzo punto, Giornico ammette che ad Ambroxio Baldenchi»› de Bodio sia stata pignorata una vacca da parte del già ricordato Giacomo, a nome dei vicini di Giornico

Outro

Purtroppo il testo da me consultato finisce qui. Mi metto però nei panni dei giudici, il loro modo di agire sembra quello di non intervento, lasciano che le due comunità continuino a rispondersi ed accusarsi vicendevolmente per poi presumibilmente, una volta chiarite le posizioni, esprimere la sentenza finale.

Altra certezza é che solo 44 anni dopo questi avvenimenti le due comunità dovranno unire le forze per un nemico in comune che minaccia molto di più che i loro diritti di pascolo: la battaglia dei sassi grossi del 1478

Le truppe di Uri calano in Leventina, 1478.
L'immagine è tratta dalla cronaca di Werner Schodoler realizzata tra il 1509 e il 1525 (Lucerna 1980-1983, f. 268r., Aargauische Kantonsbibliothek Aarau

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