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Prostituzione medievale

Riconosciuto come "il mestiere più vecchio del mondo" per la passione più vecchia del mondo. 

Le prostitute incarnano le contraddizioni della morale sessuale sia secolare che ecclesiastica. Sono il disordine nell'ordine. La sessualità maschile repressa è considerata una minaccia per la società. Il sesso in vendita appare come il male minore. Legali e tollerate per gli scapoli, le «case di piacere» sono vietate a uomini sposati, ebrei e chierici. Dal XII secolo, sono numerosi i postriboli presenti nelle città. Spesso spinte dalla povertà a trasferirsi nelle città, le «meretrici» sono emarginate, prive di diritti, spesso vittime di violenze e di ricatti.

La prostituzione era in linea di massima condannata, ma gli stessi teologi, Tommaso d'Aquino in testa, la tolleravano come mezzo per tenere a freno la lussuria ed evitare il diffondersi altrimenti incondizionato di pratiche "degenerate" come l'adulterio, la masturbazione e l'omosessualità.

Dio danaro esce vincitore

Nonostante questo atteggiamento, però, le autorità non solo civili ma addirittura ecclesiastiche presero col tempo a favorire la creazione di bordelli per ricavarci corpose rendite. L'Ordinanza che regola il governo delle terme di Southwark del vescovo di Winchester, ad esempio, regolamentava, all'inizio del XI secolo, questo stabilimento che era di proprietà del vescovo. Nel 1309 un altro vescovo, Giovanni di Strasburgo, costruì addirittura a sue spese un nuovo bordello nella sua città.

Coppia disuguale
Dalla scuola di Cranach provengono diversi dipinti di genere che trattano il tema dell'«amore venale». I suoi motivi abbinano la prostituzione a marcate differenze di età.
L'immagine raffigura una donna anziana che desidera un giovane uomo, il quale sta già infilando una mano nel borsello della donna.
L'amore venale, scuola di Lucas Cranach il Vecchio (1472-1553), senza data, olio su tavola.

Da pellegrine a meretrici

Chi erano le prostitute? Per lo più donne povere o impossibilitate per varie ragioni (ad esempio perché erano state stuprate, oppure erano schiave vendute dai loro padroni perché da loro stessi ingravidate) a trovare marito: per loro vendere il proprio corpo costituiva più che una libera scelta il solo mezzo per mantenersi. 

La loro reputazione era assai malfamata: oltre a servire degnamente gli eserciti e a tal scopo erano reclutate da appositi lenoni , quando potevano si aggregavano ai crociati, alle bande di criminali e persino ai pellegrini, distogliendo quest'ultimi dallo spirito di devozione con cui avevano intrapreso il viaggio. 

L'adescamento alla fine del Medioevo 
Un guerriero confederato viene adescato da una campeggiatrice borgognona vicino a Morat (1476).
Chronicon Helvetiae de Silbereisen, parte II, 1572. Biblioteca cantonale di Argovia.

Addirittura, il sospetto di prostituzione gravava sulle stesse donne che partivano per raggiungere i luoghi santi. Eloquente a tal proposito la lettera inviata da san Bonifacio a Cutberto di Canterbury, in pieno VII secolo, in cui il santo ammonisce l'arcivescovo circa il rischio che comporta, per la loro purezza, il far partire le donne inglesi per i pellegrinaggi a Roma: non solo poche di loro, sostiene infatti, riescono a mantenere la verginità, ma tutte le città di Francia e Lombardia, Ossia dell'Italia del Nord, ormai pullulano di pellegrine inglesi trasformatesi in meretrici.

Il velo giallo

Se fino al Mille la prostituzione non era un fenomeno organizzato, con la rinascita delle città invece lo divenne e se è vero che molte continuarono a seguire le carovane di pellegrini e gli eserciti vivendo di espedienti, molte di più preferirono insediarsi stabilmente per sfruttare alla meglio l'andirivieni di uomini dovuto alla ripresa dei traffici commerciali. La prostituzione divenne così un fenomeno essenzialmente urbano esercitato in quartieri distinti; come si è visto, chi era dedita al mestiere era riconoscibile grazie a un segno particolare, di solito un velo giallo, che la rendeva subito identificabile rispetto alle altre donne.

Nel dipinto di Johannes Vermeer "La prostituta", 1656 circa, Mauritshuis, la prostituta indossa un'appariscente giacca gialla.

Un altro simbolo dei loro servizi è il nastro giallo legato attorno ai fianchi. Raccogliendo e lasciando cadere i nodi d'amore, la donna scioglie tutti i giuramenti di fedeltà ed è libera per qualsiasi desiderio amoroso.

Federa per cuscino con il cartiglio «mit dim willen», 
Basilea, 1440/ 1450 circa, lana tessuta.

Nel nome del re

E i bordelli, come detto, iniziarono a essere sfruttati dalle autorità per ricavarne rendite. Il re d'Inghilterra Enrico i in persona pensò bene di emanare una serie di disposizioni per controllare l'esercizio della prostituzione nominando addirittura dei funzionari appositi, i balivi, per verificare ciò che accadeva nei bordelli e garantire che tutto, a cominciare dall'igiene, fosse in ordine.

Ben pochi, a quanto pare, si preoccupavano della questione morale. Solo Luigi ix, in Francia, cercò di distogliere le donne dalla prostituzione offrendo loro del denaro e una pensione in cambio del pentimento e della promessa di cambiare vita. Ma il tentativo si risolse in un flop clamoroso: delle 12.000 prostitute parigine (quasi il 10% della popolazione dell'intera città, che all'epoca era di circa 150.000 abitanti) soltanto duecento si presentarono a ritirare i soldi. Tutte le altre, evidentemente, erano convinte che l'esercizio del mestiere, per quanto non certo foriero di prestigio sociale, fruttasse loro di più...

Nel Trecento esistevano bordelli di lusso in molte città d'Europa e nel Rinascimento alcune grandi cortigiane, oltre a posare per illustri artisti, passarono agli onori delle cronache per le loro capacità di intrattenere i facoltosi clienti anche con altre arti oltre a quelle di Venere: donne che sapevano cantare, ballare, suonare strumenti e addirittura partecipavano in vesti discinte ai banchetti in onore dei papi, come quello tenutosi a Roma nel 1501 e organizzato da Cesare Borgia per il padre Alessandro VI.

Segno che nel Rinascimento i tempi, anche per il mestiere più antico del mondo, erano decisamente cambiati.

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