Passa ai contenuti principali

Design svizzero

L'anno scorso ho visitato la triennale di Milano (post in elaborazione), un museo che tra le altre cose ospita una grande parte dedicata al design. 

Come ogni paese che si rispetti anche la Svizzera ha la sua storia nel design e di conseguenza un museo che la rappresenti. Si tratta appunto del Museum für Gestaltung Zürich.

Più volte ho sorriso girando tra le vetrine o aprendo i cassetti: come si vuol dire oggi "molti ricordi sono stati sbloccati", ricordi di odori, di guasti, di anni 80, gli anni quelli belli.

Winerli in lattina - Fuori dal mio tempo

Design fantasioso e audace

A primo colpo d'occhio penso di ritrovarmi faccia a faccia con la versione definitiva dell'inerruttore di casa, quello ancora del 1900 e voltati indietro, quello ceramicoso, e infatti vado poco distante

Campanello da tavolo con figura femminile, ca 1900 - Peter Tereszczuk

Funzionale

Quello che non bisogna mai perdere d'occhio in un oggetto é la sua funzionalità: quando la si pone come priorità può poi capitare che il designi segua a ruota in maniera inconsapevole per il suo inventore.
Certo che essere nel 1954 e girare con al posto, e inevitabilmente in bella vista, una macchiunetta fotografica era sfacciatamente da baüscia

Macchina fotografica a mirino da 35 mm, esposimetro, Tessina, 1954, Siegrist & Co. 

Orologio clip

Per la lunga serie "ti sblocco un ricordo" questa clip che fingeva anche da orologio....
Oppure era un orologio che fungeva da clip?
Ricordo molto sponsorizzate, ma in concreto visti poco al di fuori delle vetrine e cataloghi. CC (comunque cult)


Noto con piacere che é ancora in commercio, con questa descrizione: Gli orologi a ciondolo/clip sono un regalo ideale per medici, infermieri, assistenti. Igienici e pratici quando si vogliono tenere le mani libere. L'orologio a clip colorato può essere indossato su un cordino o agganciato ai vestiti.

Pet Pak

Dopo le classiche scatolone di banae, utilizzate specialmente per i traslochi, questa scatola di cartone é destinata ad andare sull'Olimpo di tutte le scatole di cartone. Peccato a sto punto non avere una animale, magari di piccole dimensioni e magari con lui prendere l'aereo, non importa quale destinazione, giusto per avere la scatola

Incredibile packaging per portare con voi il vostro fidato amica durante le sorvolate oceaniche

Asciugacapelli borromeico

Un classico, chi non ne ha uno a casa? Non c'é che l'imbarazzo della scelta. Quello proposto con il becco aquilino é semplicemente amabile, impossibile non pensare al cardinal Borromeo

Asciugacapelli, Tipo 119, 1956, Solis AG

Alimenti e tabacchi

Sezione immancabile, qui i ricordi si rincorrono.
SI parte subito fortissimo con un quarto di latte strepitoso, mai visto prima. Tutto da verificare una volta aperto bisognava probabilmente seccarlo in una botta, a mo' di "punto di non ritorno". I colori, come ci abitueremo a vedere, sono smunti e opachi

Latte Tetra Pak , 1962, Werner Schmid

Classici in scatola

Due classiconi, i Kellog's addirittura senza gallo, dai colori smonti, come a voler passar inosservato sugli scaffali col terrore che qualcuno si accorga di lui. Così a primo occhio ne verrebbero delle belle magliette

Su Stocki invece si dovrebbe fare un monumento: l'alimento perfetto per i single, o per quelli che non hanno tempo: velocissimo da fare e molto apprezzabile al palato. Colpisce l'avvertimento in rosso: attenzione nuovo modo d'uso. Provo ad immaginare orde di ingegneri che cercano di rendere la fabbricazione ancora più semplice, fino a giunger all'incerdibile formula odierna

Korn Flakes del 1938 , Stocki 1960

Nnorrli uno di noi

Trovo un ottima sede questa per menzionare almeno la "simpatica" mascotte della Stocki, Knorrli: trovarsela davanti nel cuore della notte, magari mentre andiamo a fare uno spuntino in frigo..beh, l'appetito passa all'istante

Il villaggio walser di lingua tedesca di Bosco Gurin, vicino alla Valle Maggia, è la patria del personaggio pubblicitario Knorrli. Il suo inventore fu il contadino Hans Thomamichel, che già all'età di nove anni sapeva di voler diventare un pittore.
Quasi 100 anni fa, all'età di 15 anni, si trasferì dalla Valle Maggia a Zurigo, dove si formò come grafico prima di lavorare come artista commerciale. Il suo personaggio pubblicitario di maggior successo è Knorrli, che descrive come un amichevole spirito di montagna che aiuta le persone. "Ho fatto Knorrli rosso. Gli ho fatto una testa rotonda, come un piatto di minestra. Gli misi due occhi e un naso e un cappello a punta che svolazzava", dice il pittore e grafico, spiegando l'aspetto inconfondibile che è tipico ancora oggi. Knorrli è ormai un simbolo della qualità svizzera. 

Museo di ogni santi a Sciaffusa

Sicuramente nemmeno il buon contadino Hans avrebbe immaginato che la sua creazione sarebbe diventata paladina del movimento antifascista. 

Che il detto “confondere il burro con la ferrovia” ha trovato una nuova deriva in “confondere patate con l’antifascismo”?


Se non vi bastasse qui potete portarvene una versione unica al mondo al modico prezzo di 290.-.
Soldi ben spesi...

Ovo

I ricordi si fanno ancor più intensi con il choc ovo, ci voleva una vita per memorizzare quale fosse il choc ovo e quale l'ovo sport, perché se anche alla base c'era l'ovomaltine erano comunque diversi di forma, tatto, densità, intensità e gusto. Per il resto parliamoci chiaro: poco importa che sul pacchetto ci fosse la Ferrari 312 B 2 o Balmer Walter (?), da comprare anche se ci fossero disegnati cataste di pneumatici usati

choc ovo, 1970
Walter Balmer (Thun, 28 marzo 1948 – Interlaken, 27 dicembre 2010) 
è stato un calciatore svizzero, di ruolo attaccante.

Toblerone

Toblerone é un brand che ancora resiste, difficile farsi largo nel paese della cioccolata proponendo cioccolata: la proposta di varianti sta raggiungendo apparentemente il limite immaginabile e trovarsi un posticino sul mercato é impresa titanica.

Paccheto sportivo per Toblerone, 1929

Toblerone fa della sua forma il cavallo di battaglia, l'abbiamo visto anche a forma di gelato, il triangolo a ricordare il Cervino c'é sempre, anche se il prodotto per eccellenza rimane la barra di cioccolata. Come per molti prodotti anche in questo caso a colpire sono i colori scelti, il bianco rosso che fa riferimento alla bandiera svizzera, sinonimo di qualità, particolare la scritta, un fonto di nicchia poco netto e traballante sulla "B" e sulla "R". Anche l'aquila al centro che brandisce due drappi (Svizzera e...?)i ha il gusto di qualcosa di "estremamente passato"

M-budget

M-Budget è stata lanciata nel 1996 dalla Federazione delle Cooperative Migros come prima linea a basso prezzo in Svizzera e si è sviluppata fino a diventare uno dei marchi svizzeri di maggior successo. Nel 2005 è stata aggiunta Migros Sélection, una linea di prodotti del segmento premium, mentre M-Classic riassume i marchi propri del segmento medio.
Tutte e tre le linee sono state progettate dalla stessa agenzia. 
Creano orientamento e allo stesso tempo beneficiano di un comportamento d'acquisto ibrido.


Così come bisogna riconoscere che il design dei prodotto M-Budgets sia tra i più antiestetici in circolazione, oserei dire talmente antiestetici da essere (volutamente) riconosciuti al volo. Bisogna però dare a Cesare quel che é di Cesare nella scelta di questo packaging della carne di vitello irlandese. Origina, accattivante e soprattutto molto simile all'originale che per sicurezza é stato riprodotto in piccolo alla destra

Tutti in lattina

Un trio delle meraviglie in lattina: Sinalco può darsi, ma Rivella e vivi (la rediviva vivi) in lattina é per me una novità assoluta. Mentre Sinalco non ha mutato particolarmente nella scelta dei colori lo stesso non si può dire per le altre due. Colori anni 80 mi direbbe mia figlia, e a giusta ragione. Colori di nicchia, il blu marino proposto sulla lattina della Rivella a memoria non riesco ad immaginarmi quando l'ho visto l'ultima volta. Bizzarro per una cola avere il bianco come sfondo, mentre il rosso é a quanto pare indispensabile per qualsiasi cola, il tutto conferisce un aria più di barattolo di vernice piuttosto che bibita rinfrescante

Vivi Cola 1970 - Sinalco dopo il 1982 - Rivella 1976

Tra i surrogati di bevande energetiche che stanno vendendo forte sicuramente le due lattine di ok.-. Guarda caso colori e packaging sembrerebbero essere proposti da un birrificio nel, ormai lontano, 2012

Lattine di birra Chopfad, 2012, Schneiter Meier AG, Doppelleu Brauwerkstatt

Morenkopf & dintorni

Dopo la faccenda dei moretti che non si possono più nominare per quello che sono, questo per non urtare la sensibilità di tutti quelli che vivevano male fino a ieri per via di questo affronto, riporto volentieri questa carrellata di prodotti legati a caffè e tabacchi. 

Quello che colpisce é la preponderanza del colore rosso di sfondo (voluto?) oltre che evidentemente i personaggi riportati.
In particolare glisso con nonchalance la presenza ticinese e mi fiondo sulla "faccenda moretti".
Quali di questi personaggi urterebbero la sensibilità della società odierna? La prima immagine in alto a destra é additabile perché stereotipata, ma penso sarebbe l'unica


Esiste quindi una sottile linea che separa la semplice pubblicità dalla discriminazione. Per mettersi al riparo ci si può ancora momentaneamente rifugiare dietro alle caricature, almeno momentaneamente..

La caricatura di un soldato (Zouave) da West India reggimento

Crema in tubetto

La grande domanda che viene da porsi osservando il tubetto di Cremalp é "che diamine contiene?" 
Non si sa se propendere per qualcosa di commestibile o ad una crema solare. Il disegno del cascinale di montagna non aiuta a risolvere l'arcano.
La confezione in cartone ricorda quella più celebre dei formaggini Gala. Questo mi farebbe scommettere 10.- che si tratta di un tubetto commestibile....

9. tubo di formaggio, Cremalp, 1962, formaggio Alpina
8. Scatola di formaggio, Cremalp, 1957, formaggio Alpina

Lumachicidio

Le cose più belle capitano quando meno te l'aspetti. Gésal mi fa fare un improvviso salto nel passato: siamo in campagna, nel Malcantone, é mattino presto e i prati a terrazzo annessi alla casa di campagna sono fradici di rugiada. Il nonno si sta infilando gli scarponi e in mano stringe un sacchetto colmo di sale. So cosa sta per capitare, sono ben felice che i nérc non emettano alcun rumore, perché la quiete di campagna si trasformerebbe in una sovrapposizioni di urla inenarrabili.

Quella mattina ne trovammo a centinaia. Il nonno diceva tutti usciti dalle loro tane nei pressi del ruscelletto, ma questo non lo sapremo mai. 

Osservo gli animali decomporsi in maniera orribile mentre il sale fa il suo dovere. È un invasione, un flagello di Dio concentrato in quell'appezzamentzo di terra. Sono talmente numerose che finiamo il sale. Il nonno allora va a prendere la vanga in stalla....

Pellet Gesal per lumache, prima del 1972, Ciba Geigy

Innocenti sniffate

Che la Cementit sia famosa in quanto colla é discutibile, o meglio, ha sicuramente qualità per essere una buona colla ma ogni buon teenager se la ricorda per ben altre qualità: l'odore, o meglio, il profumo che rilascia. 

La scritta nera su sfondo giallo, il tubetto rosso sembra mettere in guardia su tutto questo. Ma invece che un effetto di repulsione fa esattamente il contrario. 

Le sigarette degli uomini veri

Penso di far parte dell'ultima generazione che fumava le sigarette, quelle "vere" intendo. Ricordo però che tra noi si discutesse delle marche, oltre a guardare sistematicamente il contenuto di noticina c'erano due marche inavvicinabili: fortissime, che nessuno osava nemmeno comprare. Una di queste erano appunto le Gauloises

L'elmo gallico ricorda perfettamente Asterix e la sua invincibilità, oltre che ovviamente, la forza di un intero popolo comandato da Vercingetorige

Sembra semplice ma non lo é

Negli anni '70, le Ferrovie Federali Svizzere  (FFS) erano in fase di espansione, messe a dura prova dal trasporto privato su strada. Ora il suo aspetto grafico ha finalmente ricevuto il peso che meritava. 

Il sistema informativo completo delle FFS fu presto riconosciuto come importante a livello internazionale.

Quando Josef Müller-Brockmann (1914-1996) fu incaricato di progettare il sistema di informazione visiva delle FFS nel 1978, la linea Heitersberg tra Zurigo e Lenzburg - la prima nuova linea importante delle FFS da decenni - e la nuova stazione ferroviaria di Berna erano state appena inaugurate. Anche l'apertura della stazione aeroportuale di Kloten era imminente, così come l'introduzione dell'orario cadenzato nazionale, che dal 1982 semplificò notevolmente i viaggi in treno. Per la firma del 1972, Hans Hartmann aveva adattato la croce svizzera in un segnale stradale.

Questa simboleggiava le FFS come un'azienda che appartiene e serve l'intero paese.

Scheda del manuale, SBB CFF FFS - Visual
Sistema informativo nelle stazioni ferroviarie - 1.01
La costruzione della segnaletica delle FFS, 1978-80
Design: Müller-Brockmann + Co., Zurigo, CH /
Josef Müller-Brockman con Peter Spalinger
Design dell'insegna: Hans Hartmann (1972)
Commissionato da: Ferrovie Federali Svizzere, Berna, CH
Materiale/tecnica: Carta, stampa offset / Carattere:
Helvetica (British Rail) 29,7 × 21 cm
Donazione: Shizuko Yoshikawa (Archivio Josef Müller-Brockmann)
Proprietà: Museum für Gestaltung Zürich / ZHd

Non solo cavalli

Mentre i destrieri vengono condotti dai cavalieri i cigni... già e i cigni?

Icigni sono molto presenti nella cultura medievale, che se ne serve come uccelli ornamentali, da cortile e da tavola - anche se la loro carne è considerata indigesta. L'innegabile valore estetico ne ha anche favorito la raffigurazione nelle miniature, dove ornano i margini abitati, i paesaggi lacustri o le scene contadine, e ovviamente i cigni a dondolo. 


Li troviamo anche quasi sistematicamente nelle scene che illustrano la Creazione o nelle raffigurazioni paradisiache, forse sempre a motivo della loro bellezza e delle possibilità ornamentali che offre la sinuosità del loro lungo collo, dato che l'estetica medievale tende a privilegiare nelle sue composizioni pittoriche la curva rispetto alla linea retta.

Le chevalier au cygne, Artois, fine del xIII secolo
Parigi, BnF, ms fr. 12558, 33,2 x 24 Cm
f. 20v: L'arrivo di Elia a Nimega

La leggenda piú conosciuta del cigno evoca il canto che intona nel momento della morte, considerato il piú bello del mondo. Questa storia è all'origine dell'espressione popolare «canto del cigno» per indicare l'ultimo capolavoro di una persona che sta per morire. L'origine di questa credenza è tanto piú enigmatica dal momento che in natura i cigni non cantano affatto.

Ugo di Fouilloy racconta un'altra credenza sul cigno, anche questa interpretata in negativo: «Il cigno ha un piumaggio bianco ma la carne nera. In senso morale il colore niveo nelle piume designa l'effetto della simulazione con cui si copre la carne nera, perché il peccato della carne è coperto dalla finzione». Il cigno è dunque puntualmente il simbolo degli ipocriti libidinosi che fingono la castità vivendo una vita di dissolutezza.

(in)dubbia squisitezza

Il piatto ornamentale che propongo non può lasciare indifferenti. Non riesco nemmeno a capire quale reazioni l'autore sperassi di provocare nell'osservatore: prelibatezza o nefandezza?
Essendo cresciuto a minestrone e cipolle ho già di base un avversione per il pesce, se poi me lo presentano in talo modo non posso che avere delle conferme

Il vedi - non vedi -vedi

Non dovrei nemmeno aprir bocca su quel che riguarda la moda.
......
dovrei ma in questo caso non ci riesco. 
Ma non voglio nemmeno esagerare perché poi sarebbe da sbruffone e sono comunque in ignorante i materia.

Mi limito però a porre un unica domanda: ma poi di tutti quei vestiti che si vedono nelle sfilate che ne fanno? Perché in giro la gente continua a vestirsi in modo normale con pantaloni gonne e camicie

Un improvvisa voglia di pallacanestro guardando questa gonna 
"vedi - non vedi - vedi - vedi"

Chiusura misteriosa

Per oscuri morivi tra i cassetti estraibili una serie di illustrazioni russe. Una terra lontana con usanze di popoli lontani.

Libro, aperto, БАГАЖ (Il bagaglio), 1929, Vladimir Lebedev, testo di Samuil Marsak

Pagherei per capire che diamine sta succedendo al cane. Infatti pago e traduco

Siamo stati catturati alla stazione di Dno:
Hanno perso un masto!
Per lo spavento contano l'ovazione:
Un divano,
Una valigia,
Un quadro, un cesto, un cartone.
Compagni! Dov'è il cane?

All'improvviso vedono un enorme cane arruffato in piedi vicino alle ruote.
Un enorme cane arruffato.
Lo catturarono e lo portarono al deposito bagagli
Dove c'era la valigia,
Un quadro,
Un cestino,
Una scatola di cartone
Dove prima c'era un cane


Commenti

Post popolari in questo blog

Su e giù per la Calanca

Una delle mie abitudini, complice il clima da bisboccia, quando nei capannoni tolgono la musica sull’albeggiare é quella di intonare canti popolari. Piuttosto limitato il mio repertorio, di molte canzoni infatti purtroppo conosco solo il ritornello. Tra queste possiamo tranquillamente annoverare quella della val Calanca " ...dicono che la Calanca piccola valle sia, invece sei la più bella piccola valle mia... " Ma sarà poi vero?   Sfatiamo subito; chi se la immagina stretta, con gole profonde scavate dal fiume si sbaglia, o almeno da Arvigo in su il fondovalle regala ampi spazi L'obiettivo della giornata é recarsi in postale a Rossa. Da qui inerpicarsi alla ricerca di reperti sacrali (alcune cappelle segnalate in zona). Poi scendere lungo la strada carrabile di nuovo a Rossa e da qui seguire il sentiero sul fondovalle cercando di giungere almeno fino ad Arvigo L'antico insediamento della Scata Poco fuori Rossa inizia la salita e subito incontro il primo elemento di in...

Samuel Butler e il passo del Sassello

Cosa accomuna il sottoscritto e Samuel Butler? Fino a ieri pensavo nulla oltre al bianco degli occhi. E invece, per mia grandissima sorpresa un elemento che pensavo solo ed esclusivamente mio. Ultimo tratto verso il passo dal versante leventinese. Sullo sfondo il lago di Prato (2056 m.s.m.) Percorro, o meglio cerco di percorrere, il passo del Sassello almeno una volta all'anno. Sarà perché é un passo poco frequentato. Sono sicuro che in passato non fosse così, in più tratti (come la foto sopra) compaiono delle tracce di intervento umano per facilitare la percorribilità.   Dopo le mie prime tre ascensioni non incontrai persone da entrambi i versanti; sarà perché non conosciutissimo, sarà perché da guadagnare metro per metro (non ci sono carrabili che portano vicino alla sommità) e quindi faticosissimo. Sarà perché bisogna proprio ad andare a cercarselo. In rosso il passo del Sassello Il passo del Sassello E solo dopo l'indipendenza ottenuta dal Cantone Ticino nel 1803, dopo tr...

Le Landeron

“Come i funghi”, si dice solitamente quando ne trovi uno e poco distante immancabilmente ce n’è un altro. Questa regola non é applicabile a tutto ma se ci si reca nell’angolo occidentale del lago di Bienne ci sono due città di chiaro stampo medievale (il mio vero motivo della visita) a pochi chilometri di distanza. Siamo proprio sul confine linguistico francese / tedesco nonché quello cantonale trovandosi Le Landeron cattolica in territorio neocastellano (NE) e La Neuveville  protestante bernese (BE). Quello di Le Landeron si tratta di un ritorno, dopo la visita a La Neuveville scoprii che c'era un museo che però per l'occasione era chiuso, un ritorno é quindi d'obbligo Parte meridionale dell’abitato fotografato dalla sala di giustizia del municipio di Le Landeron Le Landeron occupa una posizione unica nel suo genere nel Cantone di Neuchâtel: un sito di pianura, a 700 metri a ovest del lago di Bienne, su un terreno in leggero pendio, in una regione meravigliosa, costellata...

Da Lugano al Convento del Bigorio

La partenza é fissata alla stazione dí Lugano. So che sarà una sfacchinata, non esagerata ma pur sempre una sfacchinata. Il mese di maggio é agli sgoccioli, hanno iniziato ad esserci le giornate torride, o perlomeno afose. Di buona lena prendo il treno e verso le 09:00 sto già partendo dalla stazione di Lugano.  Per la giornata di oggi conosco alcuni posti in cui transiterò perché già visti da qualche parte, oltre a questi potrebbero esserci luoghi a me tutt'ora sconosciuti e se dovesse capitare mi lascerò piacevolmente sorprendere. San Maurizio in Rovello La prima grande sorpresa giunge alle porte di Lugano, la chiesa di San Maurizio in Rovello La piccola chiesa, addossata a una masseria di origine medievale attestata sin dal 1203, è stata a lungo proprietà degli Umiliati. Sorge sul territorio dell'antico quartiere di Rovello, ed è oggi parte di Molino Nuovo. Il complesso rurale si sviluppa intorno ad una corte centrale di forma triangola allungata, selciata secondo tecniche ...

D.A.F. De Sade - Elogio dell’omicidio

Si proprio quel De Sade. Trovo un libricino in una altrettanto minuscola biblioteca a Biasca. Incuriosito da titolo ed evidente me autore ne prendo possesso. Il racconto narra dell’incontro di Juliette con il pontefice Sisto VI. Juliette pone 4 richieste al pontefice in cambio dei suoi favori sessuali che si riveleranno poi dei più depravati. Quello a colpire é il tema centrale del libro: il papa illustra a Juliette che l’omicidio non solo deve essere tollerato ma é necessario Del divin marchese (1740-1814) la cui biografia oscilla tra il più spinto libertinaggio e lunghi anni di prigionia - in pochi ne hanno saputo parlare con tanta lucidità come George Bataille: "di Sade dovremmo poter prendere in considerazione unicamente la possibilità che offre di calarci in una sorte d'abisso d'orrore che dobbiamo esplorare, e che inoltre é dovere della filosofia esporre, chiarire e far conoscere. Considero che per chi voglia andar fin in fondo nella comprensione di ciò che significa...

Da Einsiedeln a Rapperswil

Einsiedeln é già stata tappa delle mie scorribande , più volte. Questa volta però decido di non fermarmi nella cittadina / nel monastero, ma di usarla semplicemente come punto di partenza. Ed é un bene, perché anche tralasciando questa fonte di aneddoti sto per incontrarne molti altri sul mio percorso Il monastero di Einsiedeln Pronti…partenza…deviazione! Il monastero é già stato visitato a più riprese dal sottoscritto e qualcosa ho già postato qui . Decido di fare la prima ed unica deviazione proprio all’inizio del mio percorso; decido infatti di andare ad esplorare (di nuovo) il cimitero di Einsiedeln, anche perché a posteriori mi sono accorto che durante la mia prima visita mi sono sfuggiti diversi dettagli... Il cimitero di Einsideln  In particolare durante la mia prima visita mi é completamente sfuggito il monumento ai Bourbaki , che di conseguenza é la prima cosa che vado a cercare. Einsiedeln accolse 139 uomini e 63 cavalli dell'esercito francese che si ritirò in Svizzera. S...

L’emigrazione nelle valli ambrosiane

Non ce ne sono tantissime, ma quando viene organizzata una conferenza sulla storia delle nostre vallate faccio il possibile per partecipare. A quella sulle emigrazioni dalle valle ambrosiane giungo appena in tempo e trovo la saletta delle conferenze del Museo di Leventina molto affollata. Giusto il tempo di trovare una sedie in seconda fila e la conferenza inizia.     La compagnia Correcco-Bivio assicurava viaggi in tutto il mondo e con una traversata dice in sei giorni cui celerissimi vapori postali Emigrazione e immigrazione In realtà non si trattava solo di emigrazione, la trasversalità da montagna a montagna faceva sì che ci fossero delle famiglie che partivano dai comuni in altitudine per andare a lavorare nelle città d'Italia e contemporaneamente in questi comuni arrivavano persone da fuori a fare il boscaiolo , per esempio nel mendrisiotto arrivano dalla Val d'Antrona, dalla val Brembana, oppure spostamenti trasversali da valle a valle: dalla val Verzasca si spostavan...

Donne sfiorite

Questo idilliaco quadro l’ho visto due volte in pochi mesi: alla galleria Züst di Rancate e al MASI di Lugano pochi mesi dopo. Ma poco importa. Idilliaco e utopico  Il canto dell'aurora, 1910 - 1912 Luigi Rossi (1853–1923) 1910–1912, olio su tela. MASI Lugano. Deposito Fondazione Antonio Caccia. Acquisto 1913 Sotto un ampio cielo, si apre il paesaggio della Capriasca, luogo di villeggiatura estiva del pittore, in cui sono collocate quattro contadine che intonano un canto, orientate verso i punti cardinali. Il tema dei contadini al lavoro, ampiamente trattato dall’artista, mostra un rapporto sereno fra la natura e l’uomo, mentre la resa pittorica, dalle pennellate parzialmente filamentose, rende il soggetto quotidiano atemporale e simbolico. Quello che importa sono le identiche sensazioni che mi ha trasmesso entrambi le volte. La prima cosa che ho notato sono le gerla: vuote! Finalmente e inesorabilmente vuote! Ci voleva un quadro per una visione simile, che io ricordi non esiste fo...

Una nuova partenza

Ho gestito un blog dal 2004 al 2016 Dal 2016 ho preso una pausa, nel frattempo il mio stile di vita e i miei interessi sono mutati, si potrebbe sostenre che sono passato dall'epoca "tardo bimbominkia" al "consapevole di un esistenza da sfruttare bene", o ancora, come amo dire, aver cambiato la mia stagione umana, che sia da "primavera a estate" o da "estate a autunno" non l'ho ancora capito. Nel frattempo i miei interessi si sono spostati fondamentalmente su due temi: montagna e storia. Perché Suvorov55? Suvorov55 é un nome che riesce a racchiudere entrambe le mie passioni, cosa abbastanza difficile in una parola; si tratta di un percorso proposto da una delle innumerevoli app di escursionismo che propone di ripercorrere il percorso fatto dal generalissimo Suvorov nelle alpi svizzere nel contesto delle guerre napoleoniche, il percorso si chiama appunto Suvorov55 ed é una dei miei innumerevoli obiettivi che mi sono proposto di raggiungere....

Ufenau

L’ho rasentata durante la passeggiata Einsiedeln - Rapperswil, e mi sono fatto ingolosire. La presenza del Huttenwyl li esiliato non ha fatto altro che aggiungerci fascino. Approfitto di una giornata tersa per andare in avanscoperta della piccola ma affascinante isola di Ufenach (o Ufnach). Giusto per approcciarmi in maniera soft prendo il primo battello da Zurigo Bürkiplatz e mi godo il docile ondeggiare verso la parte meridionale del lago Ripresa con un drone da un'altezza di 300 metri: Arnstein, il punto più alto dell'Ufenau con i suoi 17 metri, si trova a destra del molo. Foto: Emanuel Ammon/Aura Cartina del 1844 dell'isola di Ferdinand Keller Dal 1857 i battelli a vapore attorcano a Ufenau. Da quel momento si assiste a un incremento di visite sull'isola e con esso souvenirs come questa cartolina degli anni 1900 Preistoria Le tracce della presenza umana su Ufnau risalgono alla preistoria. I resti di un tempio gallo-romano del II/III secolo d.C. dimostrano che l...