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Labora et labora

Si, é scritto giusto: labora et labora, perché parliamoci chiaro, se nascevi nel medioevo e non avevi il privilegio di essere un nobile o non riuscivi ad infilarti in un qualche monastero poche le varianti a disposizione: o essere ai piedi della scala sociale (mendicante, pezzente, lebbroso..) oppure lavorare molto duramente per tutta la vita per poter provvedere al proprio sostentamento. Una vita di stenti e leggermente meno miserabile di quella dei mendicanti.

Non c'é quindi da meravigliarsi se l'altezza media delle persone era più "compatta" che al giorno d'oggi: stesso principio di una macchina con la cilindrata bassa che brucia meno benzina. L'altezza media di un uomo medievale era di 168cm mentre per le donne la media era 155 cm. Stessa cosa dicasi per la speranza di vita media: uomini 42-43 anni, donne 38-39 anni (!)

Le ore, le giornate, i mesi, gli anni erano scanditi dal ritmo delle stagioni che portavano con se diversi tipi di lavorazioni. L'unica certezza é che c'era sempre molto da faticare, al freddo, al caldo, con qualsiasi tempo, 7/7, roba da far impallidire Stakanov

Le 4 stagioni

Guardando vicino a casa la chiesa di Santa Maria al castello di Mesocco offre diversi spunti di interesse per immergerci nel magico mondo delle occupazioni medievali: un ciclo che si svolge su tre ordini con un sistema unitario di incorniciature occupa la parete nord nella sua estensione d'epoca medioevale. L'altezza totale è di m 4,86 e la larghezza di m 12.

La chiesa vicino ai ruderi del castello di Mesocco

Nei codici miniati gotici a partire dal 1400, le rappresentazioni di scene di vita contadina e cavalleresca godono di vasta diffusione come immagini da calendario. Il realismo, come si è sviluppato nelle miniature lombarde all'inizio del sec. XV, trova nelle scene dei Mesi un soggetto particolarmente adatto. Esso viene scelto non di rado negli affreschi delle valli a sud delle Alpi, ad esempio nei cicli paralleli del Canton Ticino (Campione, Montecarasso, Ronco, Palagnedra) e nelle località limitrofe italiane (Maccagno, Piona, Casatenovo Brianza) Nei proverbi contadini per molto tempo si mantennero analoghi simboli.

Gli affreschi di Santa Maria al Castello di Mesocco

Il programma iconografico si svolge su tre diversi ordini. In quello di base sono rappresentate le attività dei contadini e dei nobili sotto forma di scenette legate ai mesi dell'anno. Il registro centrale narra dei santi e delle loro opere. Nel registro superiore è rappresentata la Passione di Cristo ridotta alle sole scene del Trasporto della Croce e della Crocefissione.

La composizione narrativa si rivolge direttamente ai fedeli di quel tempo e alla loro religiosità. Nelle scene dei mesi raffiguranti i mestieri, l'approvvigionamento, le malattie, i divertimenti, potevano facilmente identificarsi nobili, «borghesi» e contadini. 

Nel registro mediano appaiono i santi in qualità di intercessori e patroni: ad essi i fedeli possono rivolgersi per trovare ascolto presso il Regno dei Cieli. In due comparti, in alto, vengono illustrate le sofferenze di Cristo patite per la salvezza degli uomini. 

Osservando le scene dall'alto verso il basso, s'intuisce la solidarietà di Cristo e dei santi nei confronti dell'uomo e della sua vita quotidiana; viceversa costui, muovendosi dal basso verso l'alto si trova inserito nel processo di salvazione attraverso le sue occupazioni (il lavoro è inteso come opera che conduce alla salvezza).

Inverno

La stagione più dura. In inverno i lavori fisici sono particolarmente impegnativi. Quelli all'aperto portano all'ipotermia. Il corpo soffre di malnutrizione per carenza di cibo.
Tra le mansioni invernali ci sono anche il taglio della legna, la preparazione dei terreni, la potatura delle siepi e la riparazione di recinti ed edifici.

Codice Schürstab, trattati di astrologia e medicina, Norimberga, 
1459-1471 circa, pergamena, disegno a colori. 

Gennaio

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Gennaio: un uomo, seduto su una seggiola a braccioli. si riscalda al fuoco del camino. Al di sopra, stanno appesi prosciutti, ciambelle o salsicce: dietro di lui, un catasta di legna. Riscaldarsi e mangiar bene sono temi antichi legati al mese di gennaio

Febbraio

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Febbraio: un giovane inginocchiato ed appoggiato ad un tronco appuntisce con un'ascia un palo. Ai lati si trovano ammucchiati dei pali già lavorati. La lavorazione di questi ultimi come sostegno per le viti si trova spesso nei cicli pittorici italiani.

Marzo

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Marzo: un giovane in posizione eretta e frontale con una veste corta e le braccia alzate suona due corni ricurvi simmetricamente Suonare il corno è un tema primaverile amato e ricorrente in Italia; la capigliatura mossa suggerisce i venti di marzo e le bufere dell'equinozio. A sinistra, l'immagine simbolica di un seme germogliato. In luogo di un tipico mestiere appare qui un'antica personificazione del mese.

Primavera

L'agricoltura. In primavera si potano le viti, si preparano i campi, si semina e si concima. Il ritorno del caldo libera la gente dalle insidie dell'inverno.
Le scorte iniziano a scarseggiare e ciò conferisce un senso pratico al periodo di digiuno religioso.

Codice Schürstab, trattati di astrologia e medicina, Norimberga, 
1459-1471 circa, pergamena, disegno a colori.

Aprile

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Aprile: un giovane in costume festivo di corte (maniche a sbuffo, mantello verde, scarpe a becco d'anatra e ricca imbrigliatura) avanza su un cavallo bianco mostrando un ramo fiorito: è il messaggero della primavera, la personificazione della stagione più bella; i fiori sono un antico simbolo della bellezza giovanile.

Maggio

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Maggio: un brioso cavallo bruno trasporta una giovane coppia di cavalieri. L'uomo tiene nella mano sinistra un falco da caccia; la sua capigliatura è artisticamente intrecciata ad una corona Dietro di lui, siede la dama con una lunga veste. Sulla destra, un cane da caccia. La coppia personifica il mese dell'amore.

Giugno

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Giugno: un giovane contadino falcia l'erba (fienagione); l'espressione del suo volto è attenta i capelli sono corti; indossa una veste da lavoro con cintura ed ha i piedi scalzi. Con questa scena si riprende il ciclo delle attività rurali legate ai me

Estate

Routine quotidiana. Nel Medioevo si lavora dall'alba al tramonto. Per questo l'estate ha le giornate lavorative più lunghe. 
I lavori pesanti, corne la raccolta del fieno e della frutta, vengono svolti sia dagli uomini che dalle donne. Queste lavorano fino a poco prima del parto e riprendono subito dopo, il che rende elevato il tasso di mortalità.

Luglio

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Luglio: un mietitore, visto di profilo e chino in avanti, taglia con una falce un fascio di spighe mature Si osservi l'espressione concentrata del volto, il vestito alla moda e il cappello di paglia a larghe falde. Con la raccolta del grano l'annata si presenta al culmine della sua fecondità.

Agosto

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Agosto: un malato vestito di rosso, appoggiato ad una stampella si dirige verso un armadietto di medicinali. Ha il capo fasciato. Sui ripiani si trovano diverse bottigliette di medicine. La rappresentazione piuttosto rara, riferentesi a tipiche malattie ed epidemie estive del sud, interrompe nuovamente il ciclo dei mestieri.

Settembre

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Settembre: un bottaio con grembiule e berretto cerchia una botte battendo con un martello di legno un cuneo nel cerchio di mezzo. Questa scena, legata alla vendemmia« è la tradizionale rappresentazione del mese di settembre.

Autunno

La vendemmia e la semina. In autunno si completa il raccolto, si vendemmia e si lavora l'uva. Il proprietario del terreno riceve da un terzo fino a metà del raccolto come tassa in natura.
Un campo appena arato viene seminato con cereali. Si preferisce farlo il primo settembre, il giorno in cui si celebra Sant'Egidio, per scongiurare erbacce e incendi grazie all'intercessione del santo.

Codice Schürstab, trattati di astrologia e medicina, Norimberga, 
1459-1471 circa, pergamena, disegno a colori.

Ottobre

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Ottobre: due contadini sono intenti alla raccolta delle castagne. L'uomo con una veste logora percuote con un bastone le castagne dall'albero: la donna, dalla lunga veste con cappuccio, si china a raccogliere i frutti in un cesto. Questo soggetto è raro. In luogo dell'ingrassamento del maiale sotto la quercia, è stata scelta la scena del raccolto delle castagne legata alle attività del luogo (ai poveri, a fine mese, era permesso raccogliere liberamente le castagne). Parimenti colpisce l'espressione tormentata del contadino dai tratti caratteristici e il gozzo.

Novembre

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Novembre: è una replica del ciclo dei mesi di Montecarasso (1923). La macellazione del maiale è una rappresentazione tipica del mese di novembre.

Dicembre

Affresco Santa Maria al Castello Mesocco - Dicembre: è una replica come quella precedente. 
La macellazione del bue è un soggetto rarissimo a sud delle Alpi

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