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Museo massonico Svizzero di Berna - Parte II - Rituali

Il giro del museo con il simpatico 85enne massone prosegue. Siamo solo io e lui, ho la possibilità di fargli tutte le domande possibili ma non serve. Fin dai primi minuti della visita ho notato che questo giro di accompagnamento é stato fatto più e più volte, le informazioni che mio fornisce sono esaurienti. Dopo la prima parte dedicata alla nascita del movimento la seconda affronta il presente approfondendo usi e costumi

Medaglie o gioielli

Le medaglie di Loggia, dette anche gioielli, sono sovente delle effettive opere d'arte. Sono degli emblemi che portano il nome della Loggia e dei simboli massonici che permettono di identificare l'Officina. Il nome della Loggia, normalmente indicato nella lingua della regione, può, in certi casi, figurare anche in latino o inglese. Questi nomi si riferiscono sovente a idee filosofiche o valori massonici e hanno di regola carattere solenne.



Alcuni nomi:

IN LABORE VIRTUS: nel lavoro la mia forza

LUX POST MERIDIEM: luce post meridiana (?)

BRENNO BERTONI: Fu una delle più grandi personalità del Canton Ticino: politico, massone, giurista, giornalista, studioso di storia nazionale e cantonale e membro dell'Accademia della Crusca. Era fratello dello scienziato Mosè Giacomo Bertoni (quello emigrato in Paraguay) . Si laurea in diritto nel 1883 a Ginevra, dove aveva aderito ad un circolo goliardico libertario. Al suo rientro nel Canton Ticino si iscrive alla Loggia massonica luganese Il Dovere, appartenente alla Gran Loggia Svizzera Alpina[

Le logge in Svizzera

Solennità

La Massoneria è un Ordine fraterno. Per cui, la cura della convivialità è una componente essenziale della vita di una Loggia. Quando i Fratelli si trovano, in occasione di conferenze, discussioni, disbrighi amministrativi o agape non rituali, approfondiscono la loro amicizia.
Di particolare importanza, in occasione delle festività di San Giovanni, sono, però, le Agape rituali che seguono i lavori solenni, svoltisi nel Tempio. I Fratelli festeggiano questi eventi, nella sala dei banchetti, attorno ad una tavola festosamente imbandita, seguendo un Rituale prestabilito, condotto dal Maestro in Cattedra.
Durante il pasto si alternano musica, toast e socializzazione fraterna. 

L'atmosfera é gioviale e piena di quella gioia di vivere che i Massoni augurano a tutte le genti.

L'Agape

Il tavolo è imbandito e pronto per un'Agape rituale. I piatti, le forchette, i cucchiai e i coltelli provengono dalla Loggia «Zur Hoffnung» di Berna. Il centro della tavola è coperto da un nastro blu sul quale si trovano i bicchieri per l'acqua e il vino.


Durante l'Agape i Fratelli presentano dei brindisi, i cosiddetti Toast. Il primo e dedicato alla Patria, il secondo all'Unione fraterna e il terzo a Fratelli visitatori d'altre Logge.
La tradizione dei Toast è molto antica. È del peta e politico Ausonius, vissuto nel IV secolo, brindisi dedicato al numero tre: «Ter bibe, vel toties ternos: sic mistica lex est.» (Bevi tre volte o bevi tre coppe; questa è la legge mistica.)

I bicchieri per l'Agape

I bicchieri per l'Agape sono ornati con abbondanti simboli massonici e sovente portano il nome dei loro proprietari. Di solito hanno un fondo robusto che permette l'appoggio energico e rumoroso sul tavolo. L'usanza, tuttora praticata, risale ad un'antica tradizione di carattere militare della Massoneria francese. L'acqua è definita «polvere leggera», il vino, per contro, «polvere pesante». Il bicchiere è detto «cannone».

Nessun mortale può vantare un brindisi così nobile come quello di un massone libero e accettato.

L'abbigliamento rituale

L'abbigliamento rituale del Massone prevede il grembiule, i guanti e la medaglia della propria Loggia. Gli Apprendisti, i Compagni e i Maestri portano grembiuli diversi.
Il colore dello sfondo è sempre il bianco. Ciò rammenta al Massone che «il suo lavoro deve svolgersi con intenti puri». Anche i guanti sono bianchi. Alla loro consegna viene esortato: «Le tue mani rimangano pure come il colore di questi guanti, affinché non commettano ingiustizie
In occasione dell'iniziazione ogni Fratello riceve un secondo paio di guanti. Alla consegna il Maestro in cattedra dice: «Donali a colei che ti sta più a cuore!»
La medaglia che porta, certifica l'appartenenza alla sua Loggia e lo distingue, in occasione della visita a un'altra Officina, come membro di una "gusta e perfetta Loggia di San Giovanni".

Custodie

Per depositare l'abbigliamento e i gioielli dei Massoni (nastro, grembiule, guanti e medaglie), provetti artigiani crearono delle raffinate custo-die. Ma produssero anche molti altri oggetti decorativi senza significato rituale.

Grembiule rituale di Eric-Magnus, barone de Staël-Holstein, attorno al 1790 (Castello di Coppet; fotografia Bibliothèque de Genève, Archives Nicolas Bouvier).

Il grembiule costituisce un retaggio del lavoro dei muratori (in origine riparava dalle schegge prodotte dal taglio e dalla levigatura delle pietre). Per i massoni "speculativi", esso protegge dai pregiudizi provenienti dal mondo profano. All'interno della loggia un massone porta sempre il grembiule del suo grado (apprendista, compagno, maestro). Quello raffigurato presenta alcuni dei principali simboli massonici (compasso e squadra, le due colonne all'entrata del tempio di Salomone).


Rituali massonici

La ricerca dell'individualità è uno dei tratti distintivi della società contemporanea. In risposta a ciò, la pratica di alcuni rituali fornisce un contrappeso essenziale alla convivenza. "Rafforza il contatto umano all'interno di un contesto ordinato in cui questi rituali sono sviluppati e vissuti. La loro pratica mette insieme passato, presente e futuro, garantendo allo stesso tempo continuità e cambiamento, struttura e apertura, sperimentazione con una forma di conversione verso la trascendenza."
(Christoph Wulf)

"I rituali sono l'espressione di simboli, una sorta di drammaturgia che crea una nuova realtà coinvolgendo il linguaggio, le espressioni facciali, i gesti, il movimento, la luce e la musica".
(Hans-Hermann Hohmann: traduzione libera)
I massoni utilizzano cerimonie rituali per l'iniziazione al grado di apprendista, per la promozione di un compagno e per l'elevazione alla maestria.
"In quanto tale, il rituale non intende rivelare nulla, non impone alcuna dottrina e non ha alcuna connotazione magica. È un metodo di comunicazione che utilizza dei simboli. Suggerisce vie di riflessione, risveglia la coscienza del massone, lo guida attraverso simboli e azioni rituali e fornisce alla Loggia una base spirituale per la pratica dei valori morali". (H.H. Höhmann:traduzione libera) 

Il rituale di iniziazione equivale a un processo di transizione che porta alla dissociazione dal proprio essere primario. In effetti, l'iniziato abbandona il suo precedente status identitario, entra in una fase di transizione caratterizzata dall'incertezza e infine raggiunge un "diverso status identitario descritto come reintegrazione mentale". - (V Turner; idem)

Rituali massonici su calcografie

Le incisioni su rame a colori, dell'Inghilterra, riportano alcune fasi del Rituale d'iniziazione di un Apprendista e del Rituale d'elevazione a Maestro, in uso nel XVIII e inizio XIX secolo.





Quattro tavole

Alcune Logge usano, durante i Rituali, delle tavole raffiguranti i simboli che caratterizzano il grado. Tre delle tavole presenti risalgono al periodo della Stretta Osservanza, un sistema massonico abolito nel 1786.

Nella prima tavola figura una colonna spezzata ma ancora ben stabile sulla base. «Adhuc stat» significa «è tuttora stabile»; è il motto dell'Apprendista.


La seconda tavola riporta una pietra cubica levigata sulla quale si trova una squadra. «Dirigit obliqua» significa «rende verticale l'obliquo» edè il motto del Compagno.


La terza tavola indica una nave arenata. «In Silentio et spes fortitudo mea» significa «la mia forza sta nel silenzio e nella speranza» ed è il motto del Maestro.


La quarta tavola, con la sua simbologia eloquente, accompagna il Rituale funebre che ricorda i
Fratelli defunti.

Il Gabinetto di riflessione, l'incontro con se stesso

Un Gabinetto di riflessione esiste in tutte le Logge. All'interno il candidato all'Iniziazione vive la fase di separazione prima di entrare in Tempio. Un teschio e una clessidra gli ricordano la fugacità della vita e indirizzano i suoi pensieri all'imminente profonda trasformazione interiore.


Il Gabinetto di riflessione, luogo del proprio incontro, non è un luogo rituale. Simboleggia il percorso iniziatico e il lavoro del Massone. Vi si trova anche una pietra grezza che rappresenta l'imperfezione del candidato. Il lavoro sulla pietra grezza simboleggia il lavoro su se stesso:

 il Massone si impegna per tutta la vita a improntare il proprio modo di pensare e agire sugli ideali umanitari della fratellanza, della tolleranza e del pacifismo. La condizione essenziale è sapersi guardare onestamente allo specchio tramite il famoso motto "Conosci te stesso!"

Le tre domande

La mia simpatica guida mi spiega che per essere ammessi vengono formulate tre domande. Il candidato ha poi 45 minuti di tempo per scrivere le risposte nel Gabinetto di riflessione. Chiedo incuriosito quali sono le tre domande ma so già che non verranno rivelate: malgrado parli tanto il massone evita di andare troppo in profondità sui temi filosofici e rimane piuttosto superficiale.
Mi dice che non vuole rovinarmi la sorpresa dicendomi le tre domande, forse sperando che un giorno io stesso mi ritrovi nel Gabinetto di riflessione a cercare una risposta.
Però mi rivela che le domande sono sempre le stesse, presso qualsiasi loggia. Non resisto, vado in rete e puntualmente trovo le risposte alle tre domande date da Totò, ennesimo personaggio di spicco facente parte del movimento

Per iscriversi alla Fulgor, loggia massonica di Napoli, Totò dovette rispondere a tre domande, per iscritto, ermeticamente. 

1. Cosa dovete all’umanità? E il Principe della risata: «Aiutare il prossimo, fare del bene, senza limiti di sorta». 

2. Cosa dovete alla Patria? «Tutto, fino al sacrificio supremo» (qui assunse toni quasi da maresciallo di uno dei suoi film, visto che poi non fu soldato esemplare). 

3. Cosa dovete a voi stesso? «Niente al di fuori del miglioramento spirituale».

FINE SECONDA PARTE


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