Quando si pensa ad un castello si pensano ad elementi tipici ben definiti: le mura con i merli, il ponte levatoio, il fossato.
Ci sono anche castelli che con il passare del tempo, delle generazioni cambiano di funzione e di conseguenza d' aspetto tenendo però la denominazione di castello. Ed é questo l'esempio del castello di Jegenstorf nel canton Berna
Origini nel Medioevo: il castello di legno
L'anno di morte di Berthold II di Zähringen, il 1111, è spesso citato come data leggendaria ma non verificabile della costruzione del castello. Hugo von Jegistorf, citato in un documento del 1175, è rintracciabile nelle fonti. Il castello fortificato di questi seguaci degli Zähringi esisteva probabilmente come castello di legno al più tardi intorno al 1200. La dinastia dei von Jegistorf si estinse nel XIV secolo. Intorno al 1300, la signoria con giurisdizione, castello e parrocchia di Jegenstorf era di proprietà di diverse famiglie bernesi in proporzioni non determinabili.
La fortezza cinta da un fossato, costruita all'inizio del XII sec. (di cui si è conservato il battifredo), fu la residenza originaria dei von Jegistorf, ministeriali dei von Zähringen, più tardi cittadini di Berna. Già prima dell'estinzione dei von Jegistorf, parti della signoria, di estensione ignota, passarono verso il 1300 alla famiglia von Erlach, che però solo nel XV sec. riuscì a impossessarsi completamente del castello.Il castello nell'era moderna

Johann Rudolf I von Stürler (1722-1784)
Dai francesi ai bagni nel latte
Johann Rudolf II von Stürler (1771 -1861)Giardiniere e filantropo
Il grande amore
Eduard Rudolf I von Stürler (1814-1905)Eduard Rudolf era ancora minorenne e non sposato quando nel 1832 ereditò il castello di Jegenstorf dal padrino Rudolf Gabriel, rimasto senza figli.
Fino a quel momento, nessuna donna bernese era riuscita a suscitare l'interesse del malinconico solitario: si sarebbero comunque "limitate a frequentare la sala fumatori" o a "partecipare a balli noiosi".
Inoltre, aveva già donato il suo cuore a Maria Campbelle Newman all'età di 15 anni durante un soggiorno linguistico in Inghilterra.
Doveva passare un decennio prima che Eduard Rudolf facesse finalmente la proposta di matrimonio alla giovane donna dell'Essex. Entrambi amano la vita di campagna.
Maria va a cavallo ed Edüard Rudolf è un appassionato cacciatore. La sua più grande passione, tuttavia, è l'agricoltura.
Lo scrigno di famiglia
Eduard Rudolf Ludwig Alexander II von Stürler (1844-1912)
Eduard Rudolf Ludwig Alexander II eredita il castello da suo padre in occasione del suo matrimonio con Julie Sophie Helene Marcuard. È la figlia di un noto banchiere. La sua famiglia è appartenuta solo negli1820 ai Bernburger.
La coppia ebbe quattro figli e due figlie, tra cui Hélène, che condusse una vita impetuosa ed emancipata.
Come il padre, anche Eduard Rudolf Ludwig Alexander II era un agricoltore di talento. A differenza del padre, però, non intraprese affari rischiosi.
Fino alla fine
General Giusan
Haile Selassie
Egli entrò nella capitale federale con una scorta imponente e salutò la folla dal Landau aperto. Dopo Guglielmo II, è stato il secondo e ultimo "vero" imperatore a recarsi in visita ufficiale in Svizzera, come scrive il Museo della cultura domestica bernese presso il castello di Jegenstorf in un comunicato stampa. "E fu l'unico a essere ospitato dal Consiglio federale nel castello di Jegenstorf"
Le sale
Eracle e Idra
Viene descritto come un grande serpente marino anfibio dotato di sei o nove teste che ricrescono se vengono tagliate e delle quali la centrale è immortale.
Alcuni autori come Simonide e Diodoro Siculo narrano di un numero di teste pari a cinquanta e oltre, mentre Pausania riferisce di una sola testa e ne ridimensiona la stazza paragonandola a una biscia di mare.
Il compito di ucciderla fu assegnato ad Eracle per la sua seconda fatica; l'eroe stanò l'Idra con delle frecce infuocate per poi affrontarla, ma ogni volta che le veniva tagliata una delle teste ne ricrescevano due dal corpo. Eracle fu così aiutato da Iolao che, dopo ogni taglio di una testa ne cauterizzava il moncherino con il fuoco impedendone la ricrescita. Il mostro fu definitivamente vinto e ucciso da un masso utilizzato da Eracle per schiacciarne la testa immortale.
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