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E sesso fu - parte II - Ermafroditi

Ancor'oggi la parola é conosciuta ma non metterei la mano sul fuoco che la conoscenza della parola corrisponda anche alla conoscenza del suo significato. 

Da Treccani: In biologia, fenomeno per cui uno stesso individuo possiede contemporaneamente gli organi riproduttivi maschili e femminili, sia come condizione normale (come avviene nelle piante o negli animali inferiori), sia come condizione anormale o patologica (nei vertebrati superiori e nell'uomo).

Un fenomeno piuttosto raro e che suscita curiosità ancor'oggi, ma cosa sarebbe successo in un caso emerso nel XVII secolo quando la caccia agli eretici e alle streghe era ancora in vigore?

Ermafroditi

Per quanto riguarda la componente biologica del sesso, all'interno del campo dell'intersessualità c'è una tipologia non relegata ai testi universitari, che ha attratto l'attenzione fin dall'alba della civiltà, ed è quella dell'ermafrodito.
La condizione è rarissima, e prevede la contemporanea presenza sia di un profilo cromosomico maschile sia di uno femminile.

L'androgino alchemico, da un testo di Michael Maier intitolato 'Symbola Aureae Mensae' (1617)

Un ermafrodito, dal punto di vista esteriore, può presentare organi sessuali maschili o femminili ben riconoscibili; oppure una condizione intermedia fra i due, con uno dei due organi più sviluppato dell'altro.
Il pene in un ermafrodito è generalmente di piccole dimensioni e nello scroto non ci sono testicoli, ma in alcuni casi sono presenti tanto la vagina e l'utero quanto la prostata.
Ci sono soggetti che dalla pubertà possono avere perdite ematiche, così come produrre sperma fertile tanto da avere la possibilità di generare un figlio.
Ma un ermafrodito potrebbe spingersi più in là tra le singolarità della natura, fino ad autofecondarsi?
Tecnicamente e teoricamente la cosa è possibile, però non se ne conosce un solo caso documentato in modo scientifico.

Ermafroditi: sia carne sia pesce

Una storia del rinascimento

Marie Lemarcis lavora come domestica presso una ricca famiglia. Qui incontra e si innamora di Jeanne Lefebvre

[....] Verso la fine del suo incarico, quando entrambi stavano facendo il bucato, Marin all'improvviso le aveva rivelato d'essere un ragazzo, le aveva mostrato il pene e chiesto di sposarlo.
Era il 1° novembre 1600 quando Jeanne aveva conosciuto carnalmente Marin, per quattro volte e del tutto naturalmente, come aveva fatto con il compianto marito.

Non aveva notato se al pene 'accompagnassero anche i testicoli, ma poteva dirsi certa che Marin era un uomo, dotato di un membro virile ben formato, di lunghezza e grossezza pari a quelli di altri che aveva conosciuto.

Peccato che la madre e la moglie di Fremont, chiamate a testimoniare, riferissero che Marie (Marin) aveva avuto più volte le mestruazioni; e le loro parole contavano certo più di quelle di una compagna innamorata. Così il funzionario inquirente Richard Terrier convocava Marin Lemarcis, e, dopo una visita accurata, l'accusava di aver offeso Dio e la giustizia; della sua presunta virilità non c'era traccia!
Marin si difese, e lo fece con fervore.

Da quando era nelle mani della giustizia, la verga non solo s'era ritirata nel suo fodero, ma nelle rare volte in cui era uscita non misurava in lunghezza più di un pollice. E, per il terrore di non essere creduto, non si era più palesata, nemmeno in forma ridotta.

La sentenza

Venerdì, quattro di maggio milleseicentouno, a Montivilliers, nella camera del consiglio, davanti a noi Richard Terrier, consigliere del Re, luogotenente del viscontado del detto luogo per il balivo di Caux:
visto il processo straordinario intentato contro Marie Lemarcis e Jeanne Lefebvre, prigioniere, per avere la detta Lemarcis cambiato il suo abito da donna in abito da uomo
avere poi cambiato il nome di Marie che aveva in quello di Marin
avere con la detta Jeanne Lefebvre abusato del loro sesso
evince che la trattazione della causa, da rimettere nelle mani degli avvocati del Re e dei Magistrati sottoscriti per che deliberino, è conclusa, e ch'è possibile rendere giusta alle dette prigioniere.

Dopo che il signor Guillaime di Champagne, avvocato relatore,alla presenza delle dette Marie Lemarcis e Jeanne Lefebvre, ha dato lettura degli atti del processo, il procuratore del Re, parlando attraverso il primo avvocato di Sua Maestà, ha detto quanto segue:

Marie Lemarcis è stata debitamente accusata e riconosciuta colpevoledi avere a torto preso l'abito maschile;
  • di avere abusivamente usurpato il nome virile;
  • di aver voluto simulare il sesso dell'uomo;
  • di aver commesso, sotto questo pretesto, un crimine di sodomia e lussuria abominevole con la detta Jeanne Lefebvre;
  • di aver voluto coprire questo detestabile peccato sotto il mantello del sacro matrimonio per abusare più liberamente del suo sesso.
Ciò facendo
  • ha violato la natura;
  • offeso l'onestà pubblica;
  • ingannato la Chiesa;
  • profanato i Santi sacramenti.
Jeanne Lefebvre è riconosciuta colpevole di avere prestato il suo consenso e di aver partecipato a detti crimini.
Per punizione e riparazione dei crimini sopra indicati, egli conclude che le dette Marie Lemarcis e Teanne Lefebvre debbono essere condannate a fare onorevole riparazione, a testa e piedi nudi, tanto nell'aula di tribunale quanto davanti al portale della chiesa del Santo Salvatore.

Dopodiché la detta Marie Lemarcis dev'essere bruciata viva e il suo corpo ridotto in cenere, i suoi beni e la sua eredità acquisiti e confiscati dalla Corona.

Per quanto riguarda la detta Jeanne Lefebvre, visto che prima non ha dato occasione di scandalo pubblico per licenziosità, conclude ch'ella deve assistere all'esecuzione di Marie e dopo essere stata fustigata e battuta durante tre giorni di mercato, dev'essere bandita da questa provincia di Normandia, i suoi beni e la sua eredità acquisiti e confiscati dalla Corona.

Appello e sentenza finale

Dei due medici che si trovarono presenti a questa visita ve ne fu uno che con me mise a verbale che Marin aveva in sé qualchecosa che lo faceva e lo rendeva differente dalle donne: era questo membro virile nascosto all'interno, a causa del quale il nome di ermafrodito gli compete.

La Corte, debitamente informata, dopo la deliberazione presa sul rapporto fatto dal signor consigliere Delacampagne, il tutto visto e ponderatamente deliberato, diede il suo giudizio nel quale è detto che il tribunale ha annullato e annulla la causa d'appello e il motivo per cui l'appello è stato fatto, per cui, emendando la sentenza, ha ordinato e ordina che le prigioni siano aperte ai detti Lemarcis Lefebvre. Non di meno, ingiunge a Lemarcis di riprendere l'abito da donna e di continuare a indossarlo fino all'età di 25 anni. 
Tuttavia, le viene fatto espresso divieto e interdizione di abitare con alcuna persona dell'uno o dell'altro sesso sotto pena della vita.

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