Le cose le noto, le vedo, poi le fotografo e nella mia testa mi dico "interessante, sicuro c'é una storia dietro a tutto questo, appena avrò tempo la affronterò."
Poi va a finire che l'oggetto fotografato va a finire tra altre centinaia di oggetti in attesa di approfondimenti, in una lista d'attesa teoricamente infinita. A meno che.
A meno che non si trovi la soluzione all'arcano mentre si sta facendo approfondimenti su altri temi. Questo é quello che mi é successo con i strani uccelli sparpagliati un po' ovunque a Basilea.
Il basilisco sul vecchio ponte di Wettstein di Basilea
Ma andiamo con ordine, come sono giunto a tutto questo?
Il tema di approfondimento é il processi agli animali, che a sua volta parte ancora più da lontano, per affrontare il tema dei processi agli animali la si prende larga e si inizia ad affrontare altri processi che al giorno d'oggi hanno dell'assurdo, se non peggio
Riesumazioni
A Tolosa, nel 1237, l'Inquisizione dissotterra dal locale cimitero alcuni eretici i cui corpi, come racconta con orgoglio il frate domenicano Guillaume Pelhisson, vengono trascinati per la città per essere infine bruciati in un prato.Nel 1269 una decina di eretici provenienti da Mirepoix, in Occitania, vengono fatti riesumare dal siniscalco di Carcassonne per affrontare un processo che li condanna al rogo.
Il signore di Mirepoix si lamenta che gli eretici erano sotto la sua giurisdizione e che quindi avrebbe dovuto occuparsene lui. Il tribunale di Parigi gli dà ragione, però, dal momento che le ceneri sono già state disperse, il siniscalco di Carcassonne è costretto a consegnare dieci sacchi pieni di paglia, perché siano a loro volta processati.
È un rito che serve a esorcizzare il ritorno dall'aldilà di criminali particolarmente temuti, attraverso la riesumazione e la distruzione dei loro corpi, come accade più a oriente con i vampiri, ma che pure esalta il senso di una legge implacabile.
Perché nessuno può sfuggire a una giustizia allo stesso tempo umana e divina.
Nessuno.
Neanche i morti.
Neanche i non umani.
Il gallo nero e l'uovo del basilisco
Nel 1474 a Basilea, viene processato con grande attenzione e solennità un gallo nero.L'accusa, particolarmente inquietante, è quella di aver commesso «l'atroce e innaturale crimine di aver deposto un uovo».
Si tratta certo di stregoneria, perché il gallo, soprattutto se nero, è uno degli animali più vicini al diavolo, spesso ospite d'onore nei sabba. Come se non bastasse, questo gallo ha deposto un uovo ancora più strano, privo di albume, pieno soltanto del giallo del tuorlo.
Un uovo stregato e particolarmente pericoloso, perché è proprio da uova come queste, covate in un mucchio di le rame da una vipera e un gufo, che nasce il «basilisco», un mostruoso gallo con quattro zampe, ali spinose e una coda di serpente, capace di uccidere con il solo sguardo, come sostiene il frate domenicano Vincenzo di Beauvais, autore di un famoso bestiario.
All'esecuzione, che avviene su una collina fuori città, assiste una folla enorme, eccitata e spaventata, soprattutto quando il boia procede allo squartamento del gallo e si accorge che dentro ci sono altre tre uova.
Non è vero, ma come scrive Edward Payson Evans, studioso e attivista per i diritti degli animali, che nel 1906 pubblica The Criminal Prosecution and Capital Punishment of Animals: «Abbiamo a che fare in questo caso non con uno scherzo della natura, ma con lo scherzo di un'immaginazione eccitata, contaminata dalla superstizione».
In ogni caso, tanto per stare tranquilli, le autorità ordinano che i resti del gallo vengano bruciati sul rogo e poi ne disperdono le ceneri.
Assassini o creature diaboliche, gli animali vengono processati e condannati dai tempi antichi all'epoca moderna, e il Medioevo non fa eccezione, anzi.
Approfondimento sul basilisco
Questo aspetto mostruoso lo rende naturalmente un simbolo prevalentemente malvagio. Nella Bibbia, il basilisco è menzionato per la prima volta nel Salmo 91, 13, dove è una delle quattro figure del male che l'uomo giusto è in grado di sfidare: «Calpesterai leoni e vipere [basiliscum], schiaccerai leoni e draghi».
Nemici mortali
Basilisco di Basilea
La gente diffidava di lui perché il suo sguardo poteva pietrificare o addirittura uccidere. Il suo alito era mortalmente velenoso.


I quattro basilischi di Basilea
I modelli fusi furono creati dallo scultore Hans Baur di Costanza. Poiché gli enormi basilischi non potevano essere fusi in un unico pezzo, ogni basilisco fu diviso in dieci parti individuali che furono unite alla fine. I basilischi dovevano essere collocati sui quattro pilastri delle spalle delle due teste di ponte. Le singole figure di ogni coppia presentavano varie differenze, come la posizione della coda e l'orientamento dello stemma di Basilea.
Questi dettagli resero il già impegnativo processo di fusione ancora più laborioso. Nell'estate del 1880, i basilischi finiti arrivarono a Basilea per essere assemblati e installati al loro posto. Come guardiani, rimasero in trono sopra il ponte Wettstein per più di cinquant'anni, finché non divenne troppo stretto per il crescente traffico stradale. Quando il ponte fu ricostruito nel 1936, i quattro furono rimossi dai loro pilastri e una delle ali si ruppe e dovette essere riparata.
I fedeli guardiani del ponte furono venduti e dispersi ai quattro venti. Alla fine degli anni Trenta, uno di questi basilischi si trovava da solo dietro una baracca di legno nella zona dei mulini, vicino alla Teichturm di St.Albantal. In seguito, un basilisco fu eretto nella Lange Erlen, mentre un altro finì nel cortile della proprietà di Schützenmattstrasse 35, dove ancora oggi lo si può vedere arrugginire quando ci si reca nella sala prove della musica cittadina.
Nel 1936, un Basilisco che era stato venduto trovò una nuova casa sulla Rippertschwand vicino a Meggen, sul Lago dei Quattro Cantoni, mentre uno dei suoi fratelli finì a Nyon, sul Lago di Ginevra. Il basilisco di Lange Erlen è stato nuovamente omaggiato con la costruzione del nuovo ponte di Wettstein nel 1992/95. Oggi si erge graziosamente alla testa del ponte di Grossbasel, ricordando i giorni in cui faceva parte di un quartetto. Il già citato basilisco sulla Schützenmattstrasse, invece, conduce un'esistenza meno dignitosa.
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