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Costituzione malgrado tutto

Una volta mi si incrociava per la bettola del paese, oggi é molto più probabile incrociarmi all'archivio cantonale di Bellinzona. Oltre all'enorme vastità di documentazione, come se non bastasse, presenza delle micro esposizioni

175 anni fa: adozione della Costituzione federale e nomina di Stefano Franscini al Consiglio federale

All'indomani della guerra civile del Sonderbund (1847), che aveva opposto una lega di sette
Cantoni cattolici e conservatori (Uri, Svitto, Untervaldo, Zugo, Lucerna, Friburgo e Vallese) ai
Cantoni protestanti liberali radicali, si è imposta la necessità di riformare il Patto Federale del 1815, che era stato dettato alla Svizzera dalle potenze alleate che avevano sconfitto Napoleone Bonaparte ed indetto il Congresso di Vienna.

Medaglia commemorativa della Società Amici dell'Educazione con l'effige di Stefano
Franscini, suo fondatore, emessa nel 1887 per festeggiare il cinquantesimo anniversario della fondazione (ASTi, Mario Jäggli 3.5).

Una prima

Il nuovo testo costituzionale della Confederazione è stato elaborato da una commissione appositamente incaricata a partire dal febbraio 1848 e, dopo le deliberazioni della Dieta federale del 15 maggio e del 27 giugno, il progetto di Costituzione è stato presentato ai Cantoni con l'incarico di sottoporlo alle loro rispettive popolazioni per sancirne l'adozione o il rigetto.

Per la prima volta nella storia, il popolo svizzero è dunque stato chiamato a pronunciarsi direttamente su una riforma costituzionale.
In Ticino, il progetto di Costituzione è stato discusso dal Gran Consiglio durante l'estate del 1848.
Il 28 agosto, mediante decreto legislativo, il Parlamento ha convocato le 38 Assemblee di Circolo del Cantone, invitandole a pronunciarsi sulla ratifica dell'articolo 1 di detto decreto, che dispone
quanto segue:

Il progetto di Costituzione Federale per la Confederazione Svizzera, sanzionato dalla Dieta il 27 giugno prossimo passato, è accettato con condizione che, quando la Confederazione volesse percepire i nuovi diritti d'importazione e d'esportazione al confine ticinese, debba riscattare il nostro Dazio d'Entrata e d'Uscita mediante indennizzo.

Esemplari a stampa del Progetto di Costituzione federale per la Confederazione Svizzera, Tipografia del Verbano, Lugano, 1848, 47 pagine.

Rigetto

Le Assemblee di Circolo si sono svolte il 3 settembre 1848. In seguito, il Consiglio di Stato ha raccolto gli esiti delle votazioni nei Circoli ed il 10 settembre ha pubblicamente dichiarato, mediante un avviso a stampa, riprodotto anche nel Foglio Officiale, che l'oggetto in votazione era stato rigettato. L'esito delle urne è stato schiacciante: su un totale di 6330 Cittadini attivi intervenuti alle Assemblee di Circolo, 1652 votanti hanno accettato il progetto, mentre 4494 lo hanno rifiutato e soltanto in 12 dei 38 Circoli una maggioranza dei votanti si è espressa a favore della riforma.

Risultato de Comizi circolari radunati il 3 settembre 1848 per pronunciarsi sulla formula di accettazione della nuova Costituzione federale, pubblicato nel Foglio Officiale delle pubblicazioni e degli annunzi nel Cantone Ticino n. 37 del 15 settembre 1848, Lugano, pagine 632-633.
I dati mancanti per il circolo di Malvaglia sono stati pubblicati nel Foglio Ufficiale n. 38
del 22 settembre 1848, pagina 669

Lettera di Giacomo Luvini-Perseghini, deputato del Cantone Ticino presso la Dieta federale, al Consiglio di Stato, datata Berna, 12 settembre 1848 (ASTi, Diversi 30): il deputato trasmette al Governo la relazione della seduta della Dieta del 12 settembre, durante la quale egli ha esposto i motivi per cui il popolo ticinese ha rigettato la nuova Costituzione federale. Una volta sentite le ragioni del delegato ticinese, la Dieta è passata all'adozione del progetto di Costituzione, che era già stato accettato dalla maggioranza del popolo e dei Cantoni.
Allegato alla lettera si trova anche un progetto di decreto a stampa relativo alla dichiarazione solenne di accettazione della nuova Costituzione federale.

Rigetto inutile

A livello federale, il progetto è stato approvato da 15 Cantoni e mezzo, che rappresentano una popolazione complessiva di 1'897'887 anime, corrispondente alla grande maggioranza dei Cittadini attivi della Svizzera. Malgrado il rifiuto opposto dalla popolazione ticinese, conformemente a quanto stabilito dal decreto legislativo del 28 agosto, il deputato alla Dieta federale per il Ticino ha ricevuto istruzione di accettare la nuova Costituzione federale, qualora essa venisse approvata da almeno 12 Cantoni e dalla maggioranza del popolo svizzero; di conseguenza, il 12 settembre 1848, Giacomo Luvini-Perseghini, deputato ticinese alla Dieta, si è unito agli inviati di altri 16 Cantoni ed ha votato a favore dell'adozione definitiva del progetto di Costituzione.

Nelle settimane successive, la Dieta federale invita i Cantoni ad organizzare le elezioni per il Consiglio nazionale e per il Consiglio degli Stati. In Ticino, la nomina dei sei consiglieri nazionali spetta di nuovo alle Assemblee di Circolo, convocate il 22 ottobre, mentre i due consiglieri agli Stati sono stati nominati direttamente dal Gran Consiglio.

Al Nazionale sono stati eletti: Stefano Franscini, Giacomo Luvini-Perseghini, Giovanni Battista Pioda, Benigno Soldini, Giovanni Jauch e Carlo Battaglini, mentre agli Stati sono stati nominati Giuseppe Curti e Bernardo Phiffer-Gagliardi.

Lettera di Giuseppe Curti e di Bernardo Phiffer-Gagliardi, deputati al Consiglio degli Stati per il Cantone Ticino, al Consiglio di Stato, datata Berna, 16 novembre 1848 (ASTi, Diversi 30):
i due consiglieri comunicano al Governo ticinese che l'Assemblea federale ha proceduto alla nomina dei membri del primo Consiglio federale, tra i quali figura anche Stefano Franscini, eletto con 68 voti.
Nel 1848, l'Assemblea federale era composta da 150 membri (oggi sono 200): il Ticino aveva diritto a 6 deputati al Consiglio nazionale (oggi sono 8) e 2 al Consiglio degli Stati.

Le due camere si sono riunite per la prima volta all'inizio di novembre e, il 16 novembre 1848, è stata convocata l'Assemblea federale, che ha eletto i membri del primo Consiglio federale, tra i quali figura anche Stefano Franscini, che ha ricevuto 68 voti dai 132 (su 150) deputati presenti.

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