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Sciaffusa - Haus zum Ritter

Tra le varie attrazioni che mi invogliano ulteriormente a tornare a Sciaffusa nel febbraio del 2024 ci sono le facciate delle case. In particolare la casa del cavaliere (Haus zum Ritter) che offre uno spettacolo non pagante degno di nota


Il nome della casa "Zum Ritter" risale all'inizio del XIV secolo. Nel 1566 furono aggiunti due piani superiori dal cavaliere Hans von Waldkirch, da cui, secondo la tradizione, deriva il nome della casa.

Casa Zum Ritter (Vordergasse 65)
Sala con rivestimenti elaborati e soffitto a cassettoni. Oggi non più esistente
non datato
Disegno di Johann Jakob Beck (1786-1868), raffigurazione storicizzante

Nel 1941 Espropriazione da parte della città. 1942 Conversione del seminterrato in negozio. 1943/44 Ristrutturazione dei piani residenziali. Oggi il piano terra, con la sua volta a stella, ospita una farmacia e una profumeria.

Gli affreschi

La pittura di facciata si diffuse durante il Rinascimento. Anche a Sciaffusa numerose facciate di case erano decorate con dipinti di grandi dimensioni.
Tra questi, i dipinti murali delle case Zum Ritter, Zum Grossen Käfig e Zum Goldenen Ochsen si sono conservati nella loro forma originale o come copie.
Gli affreschi della casa Zum Ritter sono tra i più importanti dipinti rinascimentali di facciata a nord delle Alpi. Il pittore nato a Sciaffusa Tobias Stimmer
(1539-1584) realizzò il monumentale dipinto murale nel 1568-1570 su commissione del proprietario della casa, Hans von Waldkirch.

Disegno della facciata così come doveva apparire nel 1570

Stimmer, che lavorò a Strasburgo e Baden-Baden dal 1570, fu un artista estremamente versatile. Oltre a dipingere facciate, si fece un nome come ritrattista, disegnatore e illustratore. Insieme ad Albrecht Dürer (1471-1528) e Hans Holbein il Giovane (1497/98-1543), Tobias Stimmer è uno degli artisti più importanti del tardo Rinascimento nel mondo di lingua tedesca.

Il cavaliere che da il nome all'abitazione

L'opera è composta da un programma pittorico coerente. Rappresenta le virtù civiche dell'onore, dell'amore per la patria e dell'abnegazione utilizzando l'esempio della mitologia antica. Stimmer ha raffigurato se stesso nel frontone destro e il padrone di casa in quello sinistro.

L'albero dei lotofagi

Nel IX libro dell'Odissea si narra come Ulisse approdò presso questo popolo dopo nove giorni di tempesta, che colse lui e i suoi uomini presso Capo Malea, spingendoli oltre l'isola di Citera. I Lotofagi accolsero bene i compagni di Ulisse e offrirono loro il dolce frutto del loto, unico loro alimento che però aveva la caratteristica di far perdere la memoria (oblio), per cui Ulisse dovette imbarcare i compagni a forza e prendere subito il largo per evitare che tutto l'equipaggio, cibandosi di loto, dimenticasse la patria e volesse fermarsi in quella terra (nell'Odissea si dice fosse su un'isola).

Ulisse e Circe

Ulisse, dopo aver visitato il paese dei Lestrigoni, giunge all'isola di Eea. L'isola, coperta da fitta vegetazione, sembra disabitata e Ulisse invia in ricognizione parte del suo equipaggio, sotto la guida di Euriloco. In una vallata gli uomini scoprono che all'esterno di un palazzo, dal quale risuona una voce melodiosa, vi sono animali selvatici. Tutti gli uomini, con l'eccezione di Euriloco, entrano nel palazzo e vengono bene accolti dalla padrona, che altro non è che Circe. Gli uomini vengono invitati a partecipare a un banchetto ma, non appena assaggiate le vivande, vengono trasformati in maiali, leoni, cani, a seconda del proprio carattere e della propria natura. Subito dopo, Circe li spinge verso le stalle e li rinchiude.

Euriloco torna velocemente alla nave e racconta a Ulisse quanto accaduto. Il sovrano di Itaca decide di andare da Circe per tentare di salvare i compagni. Dirigendosi verso il palazzo, incontra il dio Ermes, messaggero degli dèi, con le sembianze di un ragazzo cui spunta la prima barba, che gli svela il segreto per rimanere immune ai suoi incantesimi. Se mischierà in ciò che Circe gli offre da bere un'erba magica chiamata moly, non subirà alcuna trasformazione.

Ulisse raggiunge Circe, la quale gli offre da bere (come aveva fatto con i suoi compagni), ma Ulisse, avendo avuto la precauzione di mescolare il moly con la bevanda, non si trasforma in porco. Egli minaccia di ucciderla, al che riconosce la propria sconfitta e ridà forma umana ai compagni di Ulisse e anche a tutti gli altri tramutati in porci.

Dopo un anno, Ulisse è costretto a cedere ai desideri dei suoi compagni, che vogliono tornare a casa; chiede, dunque, a Circe la strada migliore per il ritorno, e la dea gli consiglia di visitare prima gli inferi e di consultare l'ombra dell'indovino Tiresia. Al ritorno dagli inferi, Circe darà ad Ulisse numerosi suggerimenti su come superare al meglio le successive difficoltà lungo la strada per Itaca.

Ritratto del cavaliere che commissionò il lavoro

I restauri

Gli affreschi originali furono applicati da Tobias Stimmer tra il 1568 e il 1570. Sovrapitture a olio e ulteriori restauri ebbero luogo nel 1665, nel 1769, nel 1835, nel 1850, nel 1870 e nel 1918/19. Durante quest'ultimo restauro, eseguito da August Schmid e Christian Schmidt, furono nuovamente scoperti i dipinti originali di Stimmer. Questi dipinti sono considerati i più importanti affreschi rinascimentali a nord delle Alpi.

Gli affreschi furono rimossi e conservati nel 1935 e la loro conservazione fu possibile solo grazie alla loro sostituzione, effettuata nel 1935 dallo specialista Franco Steffanoni. Da allora sono esposti nel Museum zu Allerheiligen. 


A sinistra
Affresco originale Haus Zum Ritter   
Figura di Gloria
1568/70
Tobias Stimmer (1539-1584)

Diversi tentativi di restauro non riuscirono a impedire il costante deterioramento degli affreschi originali. Per salvare i dipinti di Tobias Stimmer dalla distruzione totale, nel 1935 il restauratore bergamasco Franco Steffanoni li rimosse pezzo per pezzo e li trasferì su telai con legatura. Gli affreschi originali (40 pezzi) si trovano ora al Museum zu Allerheiligen.
In prestito dalla Fondazione Gottfried Keller

A destra
Copia dell'affresco della Haus Zum Ritter
Figura di Gloria
1936
Carl Roesch (1884-1979)

Il pittore Carl Roesch realizzò questa copia nell'ambito di un concorso per la ridipintura della facciata di Zum Ritter.
Roesch vinse il concorso e sostituì gli affreschi rimossi nel 1938/39 e nel 1943 con copie libere.
La figura femminile di Gloria è un'allegoria della gloria. Nelle mani tiene una corona e uno scettro, simboli di vittoria e potere. Dietro di lei, ai suoi piedi, si trova il globo.

I dipinti attuali sono stati ricreati nel 1938-39 e nel 1943 sulla base degli originali. 
1914 Ricostruzione, compresa la casa vicina "Zum Hirschlein".

  

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