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L’arte di insultare (si fa presto a dire Schopenhauer)

Da qualche tempo manifesto un irrefrenabile desiderio di acquistare libri. Quando mi capita l'occasione mi fiondo in una libreria e immancabilmente trovo sempre qualche lettura che mi stimola l'înteresse. Poi più compro libri più cresce in me l'angoscia di non riuscire a leggerli tutti, mi impongo degli stop, mi dico che in pensione avrò un sacco di tempo...a proposito che ne farà mia figlia dei miei libri poi? 

Mentre faccio questi pensieri sull'uscire della libreria il libraccio di Monza l'occhio mi cade su un libretto colorato e col titolo accattivante. Lo prendo, lo sfoglio, una frase si rifà proprio sul dilemma di acquistare o non acquistare libri: Sarebbe bene comprare libri, se insieme si potesse comprare il tempo per leggerli, ma di solito si scambia l'acquisto di libri per l'acquisizione del loro contenuto.

OK, aggiudicato: sei mio!

La fonte delle massime: Arthur Schopenhauer nel 1859

L'arte di insultare

Qualora ci si trovi a disputare con un avversario più intelligente e più abile di noi, non c'è astuzia che tenga; sul piano della dialettica non avremo scampo, finiremo fatalmente per essere battuti. Ciò non significa, tuttavia, che la partita sia irrimediabilmente perduta. Rimane infatti un ultimo, perfido espediente, il trentottesimo, che consiglia:

«Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall'oggetto della contesa (dato che li si ha partita persa) al contendente e si attacchi in qualche modo la sua person

Come Schopenhauer aggiunge, e com'è naturale

« questa regola è molto popolare poiché chiunque è in grado di metterla in pratica, e viene quindi impiegata spesso »

L'insulto comporta il rischio di una pericolosa escalation, che Schopenhauer sconsiglia vivamente di innescare, anche perché «come dice Vincenzo Monti le ingiurie assomigliano alle processioni religiose: ritornano sempre al luogo onde sono partite

Come evitare?

1) per esempio far finta di nulla e ignorare gli insulti dell'avversario; una serie di aneddoti classici, da lui raccolti in proposito, mostrano come gli uomini saggi sappiano mantenere l'impassibilità anche di fronte alle offese e agli insulti più irritanti;'


2) o, ancor meglio, come già Aristotele suggeriva nelle Confutazioni sofistiche, e come anche il nostro filosofo raccomanda, evitare di mettersi a discutere con il primo venuto o con gente che parla tanto per parlare (ảболєохєї), alla maniera dei sofisti, dunque scegliere con avvedutezza gli interlocutori con i quali impegnarsi seriamente in dispute e discussioni.

Gli amici

Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici.

L'amore sessuale, nell'uomo e nella donna

L'uomo tende per natura all'incostanza in amore, la donna alla costanza. L'amore dell'uomo cala sensibilmente non appena è stato soddisfatto: quasi tutte le altre donne lo eccitano più di quella che già possiede, perciò desidera variare.
Invece l'amore della donna aumenta proprio da quel momento. Ciò dipende dal fine della natura, la quale mira a conservare la specie e quindi a moltiplicarla il più possibile. L'uomo infatti può comodamente generare in un anno più di cento figli, se ha a disposizione altrettante donne: la donna invece, per quanti uomini abbia, potrebbe comunque mettere al mondo un solo figlio all'anno (a prescindere dalle nascite gemellari). Perciò l'uomo va continuamente alla ricerca di altre donne, mentre la donna si attacca saldamente a un unico uomo: la natura infatti la spinge a conservarsi, d'istinto e senza alcuna riflessione, colui che nutrirà e proteggerà la futura prole.

L'astrologia

Un esempio grandioso del miserabile soggettivismo degli uomini - onde essi riferiscono tutto a se stessi e da ogni pensiero ripiegano senz'altro e immediatamente su di sé - è fornito dall'astrologia, che riporta al meschino individuo il corso dei grandi corpi celesti, e coi pure mette in relazione le comete del cielo con gli affari e le sciocchezze terrene.

La barba

La barba, essendo quasi una maschera, dovrebbe essere proibita dalla polizia. 
Inoltre, come distintivo del sesso in mezzo al viso, è oscena e per questo piace alle donne.
La barba, si suol dire, è naturale nell'uomo.

Certo, e appunto per questo è perfettamente adatta all'uomo nello stato di natura. Allo stesso modo, però, nello stato di civiltà è naturale per l'uomo il radersi, poiché così si dimostra che la rozza violenza animalesca - il cui contrassegno, avvertito immediatamente da tutti, è quell'escrescenza pelosa, caratteristica del sesso maschile - ha dovuto cedere alla legge, all'ordine e alla civiltà. La barba ingrossa la parte animalesca del volto e la pone in rilievo. Per questo motivo essa dà all'uomo un aspetto cosi evidentemente brutale. Basta solo considerare un uomo barbuto di profilo mentre mangia! Costoro vorrebbero spacciare la barba come un ornamento. Tuttavia, da duecento anni a questa parte tale ornamento si poteva vedere soltanto sul volto degli ebrei, dei cosacchi, dei cappuccini, dei prigionieri e dei ladroni.

Come simbolo esterno della barbarie che prende sempre più il sopravvento si può considerare l'elemento che costantemente l'accompagna, cioè la lunga barba, codesto carattere sessuale, in mezzo al volto. Ciò significa che all'umanità si preferisce la mascolinità, la quale ci accomuna agli animali. Si vuole essere anzitutto un maschio, « mas», e soltanto in seguito un uomo. Il radersi la barba è derivato in tutte le epoche e i paesi di alta civiltà dal giusto sentimento antitetico per cui si vorrebbe essere anzitutto un uomo, trascurando l'animalesca caratteristica sessuale, e in certo modo un uomo in abstracto. La lunghezza della barba per contro è sempre proceduta di pari passo con la barbarie, cui già accenna il nome stesso.

Brutti e stupidi

Vi sono certi individui sul cui viso è impressa una tale ingenua volgarità e una tale bassezza del modo di pensare, nonché una tale limitatezza bestiale dell'intelletto, che ci stupisce come mai siffatti individui abbiano il coraggio di uscire con un simile viso e non preferiscano portare una maschera.

Il chiasso

Il chiasso è la più impertinente di tutte le interruzioni poiché interrompe, anzi spezza, i nostri pensieri. Ma dove non c'è nulla da interrompere il chiasso non sarà avvertito in modo particolare.
La tolleranza generale riguardo al chiasso inutile, ad esempio riguardo allo sbattere le porte, abitudine oltremodo maleducata e volgare, è addirittura un sintomo dell'ottusità generale e della povertà di idee. 

Coito e gravidanza

Il coito è principalmente affare dell'uomo, la gravidanza invece solo della donna.

Il desiderio sessuale

Il desiderio sessuale, soprattutto quando si concentra nell'innamoramento, fissandosi su una donna determinata, è la quintessenza dell'imbroglio di questo nobile mondo; perché promette così indicibilmente, infinitamente e straordinariamente molto, e mantiene poi così miserabilmente poco.

La donna da amare

La principale considerazione che guida la nostra scelta e la nostra inclinazione è l'età. Complessivamente, gli anni accettabili sono quelli compresi tra la prima e l'ultima mestruazione, tuttavia noi preferiamo decisamente il periodo compreso tra il diciottesimo e il ventottesimo anno. All'infuori di quegli anni nessuna donna può attrarci: una donna vecchia, ossia non più mestruata, ci provoca repulsione. La giovinezza senza la bellezza ha pur sempre del fascino; la bellezza senza la giovinezza non ne ha alcuno.

La formica femmina, dopo l'accoppiamento, perde le ali, superflue, anzi pericolose per la prole, così di solito, dopo una o due gravidanze, la donna perde la sua bellezza e probabilmente perfino per la stessa ragione.

Le donne e l'intelligenza

La mancanza di intelligenza non guasta con le donne: è piuttosto l'intelligenza eccessiva, o addirittura il genio, che, non essendo normale, potrebbe avere un effetto sfavorevole.

Perciò si vede spesso che, con le donne, un essere brutto, stupido e rozzo ha più successo di un uomo colto, intelligente e amabile.

Le donne povere

Le donne che erano povere prima di sposarsi sono assai spesso piene di pretese e prodighe più di quanto lo siano quelle che hanno portato al marito una ricca dote ... Vorrei comunque consigliare a chi sposa una ragazza povera di non lasciarle poi in eredità il capitale, ma una semplice rendita, e in particolare di prendersi cura che il patrimonio dei figli non finisca nelle sue mani.

La nostra Esistenza

L’esistenza é un episodio del nulla

La fede

La fede è come l'amore: non si può ottenerla con la forza.

Le ferrovie

Il più grande beneficio arrecato dalle ferrovie è che esse risparmiano un'esistenza disgraziata a milioni di cavalli da tiro.

I giornali

I quotidiani sono la lancetta dei secondi nell'orologio della storia. Lancetta che non solo è stata fabbricata quasi sempre con metalli meno nobili di quelli delle altre due lancette, ma che ben di rado indica il tempo giusto.

I giornalisti

Una grande quantità di cattivi scrittori vive unicamente della stoltezza del pubblico, che non vuole leggere se non ciò che è stato stampato il giorno stesso: sono i giornalisti. Il nome coglie nel segno! Si dovrebbe dire: «operaio pagato alla giornata».

Tutti i giornalisti sono, per via del mestiere che fanno, degli allarmisti: è il loro modo di rendersi interessanti. Essi somigliano in ciò a dei botoli che, appena sentono un rumore, si mettono ad abbaiare forte. Bisogna perciò badare ai loro squilli d'allarme solo quel tanto che non guasti la digestione.


"No, quello che vedete non è un'aquila, 

guardategli le orecchie"


La lettura

Leggere significa pensare con la testa altrui invece che con la propria.

Pretendere che un individuo ritenga tutto quanto ha letto è come esigere che porti ancora dentro di sé tutto quanto ha mangiato.

Marco Polo e i grandi viaggiatori

I viaggi in terre lontane e poco esplorate portano a questo: si diventa cosi famosi per ciò che si è visto, non perché si sia pensato alcunché

Il matrimonio

Sposarsi solo «per amore» e non doversene pentire molto presto, anzi sposarsi in genere, significa mettere la mano in un sacco con gli occhi bendati e sperare di tirare fuori un'anguilla da un mucchio di serpi.

Nel nostro continente monogamico, sposarsi significa dimezzare i propri diritti e raddoppiare i doveri.

Sposarsi significa fare il possibile per venirsi a nausea l'uno all'altro.

La memoria

La memoria è un essere capriccioso e bizzarro, paragonabile a una giovane ragazza: a volte rifiuta in modo del tutto inaspettato ciò che ha dato in cento altri casi, e poi, quando non ci si pensa più, ce lo porta da sé.

La monogamia

Solamente a Londra vi sono ottantamila prostitute. Non sono esse, forse, null'altro che donne terribilmente danneggiate dall'istituzione monogamica, vere e proprie vittime u-mane sull'altare della monogamia?

La mosca

Bisognerebbe scegliere la mosca a simbolo della sfacciataggine e dell'insolenza degli stupidi. Infatti, mentre tutti gli animali temono più di ogni altra cosa l'uomo e lo sfuggono già da lontano, la mosca gli si posa sul naso.

Il nascere

La sola felicità è quella di non nascere.

L'opinione altrui

In realtà il valore che noi attribuiamo all'opinione degli altri e la nostra preoccupazione costante al riguardo oltrepassano di regola ogni ragionevole giustificazione, tanto da poter sembrare una specie di mania generalmente diffusa, o piuttosto innata. In tutto ciò che noi facciamo o non facciamo si prende in considerazione l'opinione altrui quasi prima di ogni altra cosa, e con un'attenta analisi vediamo che da tale preoccupazione nasce quasi la metà di tutte le afflizioni e le ansie da noi provate.

La razza bianca

È mia opinione - e la dico qui di sfuggita - che il colore bianco della pelle non sia naturale all'uomo, il quale, per natura, ha invece la pelle nera o scura, come i nostri antenati, gli indù. Di conseguenza, dal grembo della natura non è mai nato originariamente un uomo bianco, e quindi non esiste una razza bianca, benché se ne parli tanto: ogni uomo bianco è solamente un uomo scolorito.

La solidarietà femminile

Fra uomini esiste, per natura, soltanto indifferenza; ma fra donne, già per natura, vi è inimicizia ... Anche solo incontrandosi per strada, si guardano a vicenda come guelfi e ghibellini.

I tipografi

La polizia sanitaria, nell'interesse della vista, dovrebbe vigilare affinché la piccolezza dei caratteri non oltrepassi un minimo, stabilito una volta per tutte.

L'uomo, animale socievole

Un gruppo di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini vicini, per proteggersi con il loro calore dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò ancora a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la posizione migliore. Cosi il bisogno di società, che scaturisce dal vuoto e dalla monotonia della propria interiorità spinge gli uomini l'uno verso l'altro; le loro molteplici repellenti qualità e i loro insopportabili difetti, però, li respingono di nuovo l'uno lontano dall'altro. 
La distanza media, che essi riescono finalmente a trovare e grazie alla quale è possibile una coesistenza, sta nella cortesia e nelle buone maniere. A colui che non mantiene quella distanza in Inghilterra si dice: keep your distance! Con essa il bisogno del calore reciproco viene soddisfatto in modo incompleto, in compenso però non si soffre delle spine altrui. Ma chi possiede molto calore interno preferisce rinunciare alla società, per non dare né ricevere sensazioni sgradevoli

La vita

La vita di ogni individuo, se la si guarda nel suo complesso mettendone in rilievo solo i tratti più significativi, è in realtà sempre una tragedia; ma, esaminata nei particolari, ha il carattere della commedia.

Commenti

  1. Questo libricino me lo ricordo, devo avercelo ancora lì da qualche parte… L’avevo letto in età post-adolescenziale, ed ecco spiegata la mia esasperata misantropia….

    PS: per tua figlia è meglio se inizi a creare un archivio ben catalogato, in modo che possa portarlo avanti lei con la stessa passione del papà, quando sarà.

    L.G.

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