Ennesima dimostrazione questa di quanto l'amore possa renderci ciechi e far compiere azioni da perfettamente incoscienti. Che l'immagine possa fare effetto nel farci rimuginare prima di prendere decisioni avventate guidati dall'istinto anziché dalla ragione.
Scritto dal grande storico longobardo Paolo Diacono (720-99 c.) nella sua Historia Langobardorum (IV, 37) a proposito della duchessa Romilda.
Costei si era rinchiusa a Cividale per tentare di resistere alle forze preponderanti degli Avari, una bellicosa popolazione di origine turca che aveva invaso il Friuli. Mentre il loro sovrano ispezionava le sue truppe, fu notato dalla duchessa: Romilde lo scorse dall'alto delle mura e come vide che era un uomo nel fiore dell'età, subito s'accesero in questa donna perversa empie voglie e tosto gli fece sapere da un messaggero che gli avrebbe consegnato la città con tutti i suoi abitanti se egli avesse consentito a sposarla.
La figura tratta dal manoscritto di Giovanni Boccaccio Des Cas des nobles hommes et femmes, chiarisce in maniera esplicita che cosa intendesse alludendo all'uomo che lei si sarebbe meritato con il suo tradimento.
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