Per divertire, per scacciare la noia, così siamo portati a giustificare la presenza di nani e affini presso le corti. Ma la vera motivazione potrebbe essere ben diversa: le ultime due frasi del post ci lasciano con un tarlo in testa...
Per millenni, nelle corti dei potenti di pressoché ogni Paese, i nani erano presenti in quantità esorbitanti. È ben vero però che tale consuetudine ha raggiunto il suo apice in epoca medievale, rinascimentale e nella prima età moderna. La loro presenza era data per scontata dai ritrattisti, i quali ritenevano che non vi potesse essere ambiente signorile, ducale, regale, cardinalizio o papale, nel quale non sgambettassero allegramente frotte di questi minuscoli personaggi.
Molteplici erano le ragioni che spingevano i signori dei tempi passati a circondarsi di loro. Per esercitare il (difficile) mestiere di far ridere gli altri, erano spesso usate persone (uomini, donne e perfino bambini) con gravi deficienze fisiche e/o mentali: nani, gobbi, dementi, esseri esageratamente obesi o dotati di corpi deformi e sgradevoli. Per quanto riguarda i nani (ricercati e "comprati" a caro prezzo), il loro incedere era considerato buffo e faceva sbellicare dalle risa i loro crudeli (o, per meglio dire, diversamente crudeli) contemporanei.
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